Ferrari ufficializza l’ufficioso. Un team di F1 deve possedere una squadra forte, preparata e coesa per vincere. Un gruppo di lavoro che offra la stabilità necessaria per aprire un ciclo, farlo crescere e, una volta maturo, fare in modo che possa lottare al vertice. I continui cambi di personale non sono affatto funzionali a questo tipo di obiettivi. Con la “dipartita” di Binotto e l’arrivo di Frederic Vasseur, i fedelissimi dell’ingegnere occhialuto, in maniera progressiva, hanno abbandonato la sede della rossa di Via Abetone Inferiore 4. Alcuni per scelta propria, altri “gentilmente” accompagnati alla porta.
All’interno di questo scenario lavorare diventa un vero calvario ed è anche per questo che, tenendo in conto i numeri della Ferrari, paragonando il campionato 2024 a quello del 2023, un plauso va senz’altro speso per il Cavallino Rampante. Partito bene il suo obiettivo non era quello di vincere il mondiale. Eppure, come lo stesso Vasseur sostiene, l’idea di poter vincere il titolo costruttori non è sfumata. La digressione sul tema in questo caso è valida in quanto, sebbene i target sino ad ora siano stati raggiunti, osservando il livello del campionato attuale l’occasione per mettere in bacheca dei trofei era ghiotta.
Ci riferiamo alla classifica piloti capeggiata dal tre volte campione del mondo di F1 Max Verstappen. Se la rossa non avesse sofferto la flessione tecnica dal Gran Premio di Spagna, dovuta agli errori di valutazione sul fondo, infatti, Ferrari poteva battersi seriamente con l’olandese e contendergli il campionato dedicato a chi guida. Davvero un peccato. Forse, congettura che però pare più che logica, con il suddetto gruppo coeso necessario, le cose potevano essere differenti. Sì perché quando il tuo direttore tecnico si dimette e firma per un’altra scuderia, significa che qualcosa è andato storto.
La decisione di Cardile non è maturata in pochi giorni. Lawrence Stroll gli faceva la corte da tempo. Il magnate nord americano lo ha convinto tramite un progetto da sogno per arrivare al 2026 super preparato: strutture nuove di pacca, accordo esclusivo con Honda per la fornitura delle power unit e l’arrivo di un certo Adrian Newey. Tutto questo “innaffiato” da una riga milioni e una posizione da vero leader all’interno della squadra. Enrico ha detto sì, abbandonando la rossa nelle difficoltà arrivate sotto la sua gestione. La mera cronologia dei fatti questo racconta.
Nulla è sempre, specie in F1. Nell’arco della storia relativa alla massima categoria del motorsport, gli individui che ne hanno fatto parte hanno spesso cambiato casacca. L’intento, come sempre in questi casi, mira a potenziare la propria posizione convinti da proposte allettanti. È il caso di Loic Serra che dopo diverse annate spese all’interno del gruppo di lavoro della Mercedes, ha scelto di abbandonare Brackley per trasferirsi tra le colline di Maranello. Fortemente corteggiato dal manager di Draveil, il francese approda alla rossa. Ecco il comunicato che lo ufficializza:
La Scuderia Ferrari HP affida il ruolo di Technical Director Chassis a Loic Serra. Il tecnico francese classe 1972, come comunicato in precedenza, si unirà alla squadra a partire dall’1 ottobre. Loic in questo nuovo ruolo riporterà direttamente al Team Principal, Fred Vasseur. A Serra faranno dunque capo le divisioni Chassis Project Engineering, affidata a Fabio Montecchi; Vehicle Performance, affidata a Marco Adurno; Aerodynamics, affidata a Diego Tondi; Track Engineering, affidata a Matteo Togninalli e Chassis Operations, affidata a Diego Ioverno, che mantiene anche la carica di Direttore Sportivo.
La notizia era stata annunciata durante nel weekend del Gran Premio di Monza. Una conferma che finalmente diventa realtà dopo la “perdita” di Enrico Cardile. L’ex Mercedes è un uomo di grande spessore tecnico. Super esperto di gomme nell’interazione aero-meccanica della vettura. Il suo zampino fa già presenza. Lo abbiamo sottolineato più volte, in quanto sebbene a livello teorico il transalpino non può ancora varcare la sede della Gestione Sportiva, i suoi dettami per migliorare l’amministrazione delle coperture sono già assimilati dalla Ferrari.
Sotto il suo mandato, il team di F1 più vincente della storia vuole tornare ai fasti passati. John Elkann pensa che Serra sia l’uomo giusto per guidare la scuderia italiana verso gli aneliti tanto bramati. Sebbene non abbia mai ricoperto questo ruolo, nella sia carriera, il know how accumulato alla Mercedes sarà preziosissimo. Dal prossimo 1 ottobre lo vedremo vestito di rosso al muretto box. Parliamo di un tecnico definito “top guy” dallo stesso Vasseur, che non ha alcun dubbio sul rendimento futuro del suo connazionale alla corte del Cavallino Rampante.
Newey non arriva più in Ferrari, perché come sappiamo la sua lunga lista di pretese non andava a genio al team italiano. Adrian potrà certamente fare le fortune della scuderia britannica (Aston Martin), ma non dimentichiamoci che pure lui ha perso. Lo ha fatto contro Mercedes all’inizio dell’era turbo ibrida, per esempio. Oppure quando militava tra le fila della McLaren sconfitto dal dominio della rossa targata Michael Schumacher. La squadra modenese ha preferito non rompere un certo equilibro, in quanto riteneva che le grandi esigenze del progettista britannico avrebbero portato scompiglio.
Non sta a noi giudicare se questo ragionamento sia corretto o meno. Per di più potrebbe pure essere che lo stesso Newey, dopo aver valutato le varie candidature, abbia deciso di sposare la causa Aston Martin considerandola più consona. Fatto sta, tornando alla Ferrari, che la responsabilità di Loic Serra nel prossimo futuro è altissima. Sarà lui, infatti, a guidare il gruppo tecnico per una risalita verso il top che, dopo 16 lunghi anni, a Maranello manca come l’aria che si respira. Resta da capire come verrà completato il team, in quanto sappiamo che altre figure di rilievo sono attese nei prossimi mesi…
Autori: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv