Ferrari getta un ottimo risultato. Round 18 della F1 che diventa duro per la rossa. Lando Norris invece si prende la pole position del Gran Premio di Singapore. L’inglese ha sfruttato una vettura perfetta, bilanciata su entrambi gli assi, e ha compiuto un minor numero di correzioni. Piastri, invece, ha commesso un errore all’ultima chicane, non riuscendo a gestire le gomme in overheating nella parte finale del suo push. L’australiano ha subito un sovrasterzo in uscita da curva 17, che probabilmente gli è costato la prima fila. Ferrari come detto ha fatto un disastro.
Praticamente non è scesa in pista nel Q3. La vettura di Maranello era bilanciata ma non è riuscita a gestire bene le temperature delle gomme. Sainz ha dovuto attendere troppo tempo in pit exit, le temperature dei suoi pneumatici sono crollate e non è stato in grado di attivato il grip corretto nel giro di uscita. A questo aggiungiamo il discorso di Leclerc, che per il problema al cavo della termocoperta sinistra ha sofferto ancora di più. La fase di preparazione errata non ha permesso alle gomme di seguire un corretto ciclo di isteresi, con entrambi i piloti compromessi ancor prima di poter completare il giro.
Leclerc ha avuto poca rotazione in curva 1, portando la propria vettura fuori pista alla 2. Sainz, invece, ha perso il retrotreno in accelerazione dopo curva 18, finendo a muro mentre era ancora in fase di lancio. Hamilton e Verstappen hanno approfittato degli errori altrui per ritrovare le prime due file. Entrambi hanno ottimizzato i miglioramenti nel setup tra ieri e oggi, guadagnando fiducia man mano che le tornate proseguivano. Mercedes, inoltre, ha effettuato ulteriori cambiamenti ai flap durante le qualifiche, permettendo ai suoi piloti di migliorare il grip dopo un Q1 difficoltoso.
La solida prestazione di Verstappen si nota immediatamente osservando le velocità a centro curva. Il campione del mondo è stato l’unico in grado di mantenere un’andatura simile al duo McLaren, che nel complesso si è dimostrato il più veloce nel Q3. I valori relativi ai due piloti della Ferrari provengono dai giri di Sainz e Leclerc in Q2. Si vede chiaramente come i “due Carlo” abbiano sprecato l’opportunità di partire dalla prima fila. Charles ha mantenuto la media più veloce nelle curve medio-lente, ma su di lui pesa il problema sulla termocoperta.
Non poter preparare le gomme a dovere ha tolto al monegasco la possibilità di replicare e migliorare il giro del Q2 per giocarsi le sue carte in gara. Il layout del circuito di Marina Bay presenta diversi tratti rettilinei, offrendo ai team la possibilità di scegliere setup differenti. Mercedes ha optato per massimizzare la prestazione sulle rette sacrificando parte della velocità in curva. Nei principali allunghi della pista, Hamilton e Russell hanno mantenuto costantemente medie migliori. A centro curva hanno mostrato difficoltà, con un delta crescente man mano che le curve richiedevano un maggiore lavoro aerodinamico.
Tuttavia, Lewis e George sono riusciti a migliorare la loro velocità a centro curva col passare delle tornate. Nel Q1, entrambi si sono ripetutamente lamentati via radio della mancanza di grip rispetto alla terza sessione di prove libere. Le temperature più basse in pista o alcuni aggiustamenti errati di setup hanno ridotto la performance delle W15. I tecnici, sfruttando anche il tempo aggiuntivo dato dalla bandiera rossa, hanno capito cosa modificare per permettere ai piloti di portare più temperatura nelle gomme. Facciamo un confronto tra Alonso, Verstappen e Norris nelle prime curve del tracciato di Singapore.
In questo caso emerge una differenza chiave negli approcci adottati dai piloti. Fernando e Max sono stati tra i più veloci, ma il campione del mondo ha adottato uno stile più aggressivo in staccata, che gli ha consentito di guadagnare tempo in fase di inserimento. Norris, invece, ha preferito anticipare l’uso del gas in uscita, una scelta che si è rivelata efficace nel preservare le gomme nella prima parte del giro. Questa gestione più conservativa ha dato i suoi frutti nel finale, dove Lando ha mantenuto un miglior grip al posteriore, mentre Verstappen ha sofferto di sovrasterzo in uscita dalle curve più lente.
Dopo le prove libere, il team Red Bull ha optato per un setup più rigido sulla RB20 di Verstappen, una scelta che potrebbe aver compromesso la trazione e reso la vettura più instabile in uscita di curva. Questa rigidità ha provocato maggiori scivolamenti laterali, sovrasterzo e sottosterzo, generando un eccesso di energia immessa nelle gomme, con un impatto negativo non solo sulla singola curva, ma anche sulle successive, a causa del progressivo degrado delle mescole. Per la Ferrari, i valori di velocità registrati nelle prime due curve del circuito evidenziano un problema cruciale: la preparazione delle gomme.
Sainz e Leclerc hanno adottato un approccio più cauto rispetto agli avversari, presumibilmente per preservare le prestazioni nella fase finale del giro. Tuttavia, come si nota nei tratti successivi (T7, T9 e curva 18), i piloti della rossa hanno poi recuperato velocità, allineandosi con i migliori tempi del settore. La situazione per il Cavallino Rampante appare complessa in vista della gara, specie considerando la difficoltà di sorpassare a Singapore, come dimostrato dalla vittoria dell’anno scorso. L’errore nella gestione delle gomme nel Q3 ha compromesso il potenziale della squadra.
A causa del raffreddamento della pista di 1,5°C tra il giro migliore di Leclerc in Q2 e l’ultimo tentativo in Q3, la strategia della Ferrari di partire con gomme leggermente più fredde per avere margine nella parte finale del giro non ha funzionato. La lunga attesa in pit-lane, bloccati dietro Alonso, un giro di preparazione non ottimale e il casino sulla termocoperta, hanno fatto scendere troppo la temperatura degli pneumatici. Di conseguenza, i due ferraristi sono stati costretti a iniziare il loro giro decisivo con gomme fuori dalla finestra ideale.
Chiaramente la gara è compromessa. Sebbene i tratti rettilinei non manchino a Marina Bay, stessa cose per le zone DRS, la complessità del layout rende difficile sopravanzare un avversario quasi come a Monte Carlo. Le chance di lottare per le prime posizioni sono davvero basse. Forse, col senno di poi, sarebbe stato più efficace preparare le gomme con due giri di warm-up, ma ormai il danno era fatto. Ferrari spera in alcuni eventi esterni che potrebbero aiutarla, perché la Safety Car è sempre dietro l’angolo in una pista del genere, cercando di sfruttare anche eventuali li errori degli avversari per recuperare terreno.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – : Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv