La Ferrari ha cercato di mettere una pezza dopo le brutte qualifiche di ieri a Singapore. La Scuderia di Maranello, partita dalla quinta fila con Leclerc davanti a Sainz, è riuscita a rimontare fino alla quinta posizione con il pilota monegasco, autore di un’ottima seconda fase, quella dopo il pit-stop, mentre all’inizio è stato bloccato da Hulkenberg e Alonso, non una rarità sul tracciato di Marina Bay.
Per quanto riguarda Carlos, la sua prestazione è stata convincente una volta che ha avuto strada libera con gomma dura, chiudendo settimo dopo una partenza certamente non stratosferica e che lo ha visto arretrare dal decimo al dodicesimo posto dopo una manciata di curve. In fin dei conti dunque, la squadra del Cavallino ha racimolato 16 punti a Marina Bay, non un granché in confronto ai diretti avversari, ma poteva andare molto peggio a seguito delle qualifiche.
Il Gp di Singapore è stato letteralmente dominato da Lando Norris, il quale ha creato un divario enorme tra sé e Verstappen nel corso della domenica, gestendo poi nel secondo stint, anche perché la sua prestazione non è stata perfetta, avendo toccato un paio di volte il muretto, forse per deconcentrazione, o forse per pressione, chi lo sa.
Max ha chiuso secondo, confermando ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, di essere un pilota fortissimo e meritevole del titolo di campione del mondo, mentre Piastri è riuscito a rimontare dalla quinta posizione iniziale alla terza, compiendo anche un paio di sorpassi all’esterno sulle Mercedes di Russell e Hamilton non affatto scontati.
Rispetto a quanto dichiarato ieri, forse perché bacchettato dalla Ferrari, Leclerc ha ritrattato un po’ le sue parole di rabbia, dopo una qualifica certamente non all’altezza della situazione per via della temperatura delle gomme anteriori e che non gli ha permesso di approcciare al meglio l’ultimo tentativo. A parte questo, Charles è soddisfatto di come la squadra abbia operato oggi in pista, e obiettivamente le sbavature sono state pressoché nulle. L’unico momento per il quale il monegasco può rammaricarsi è probabilmente per il “blocco”in iniziale di Hulkenberg e Alonso, e forse anche per non essere riuscito a passare Russell nel finale.
“Abbiamo fatto un’esecuzione perfetta oggi – ha detto Leclerc -. Ieri in qualifica le gomme non erano alla giusta temperatura, ma se non fossi andato dritto in curva 1, il mio giro sarebbe stato sicuramente migliore. Sono io il colpevole per quanto accaduto ieri, con le mie dichiarazioni non ho trasmesso il messaggio giusto. Oggi ho pagato per quello, è stata una qualifica diciamo brutta, ecco, altrimenti mi mandano a lavorare con Max, e non vorrei. Dovevamo recuperare e credo che abbiamo fatto un gran lavoro in questo senso”.
“La prima parte è stata frustrante perché ho perso tanto tempo dietro Nico e Fernando, poi è andata meglio, anche se non abbastanza per il quarto posto, ma ci siamo andati vicini. Pit-stop prima? Ne abbiamo parlato tanto, ma è sempre difficile, e credo fosse meglio fare due strategie diverse con Carlos. Con una Safety Car le cose potevano andare meglio, ci speravamo, ma sapevamo che andare più lunghi non sarebbe stato un disastro. Oggi non ho rimpianti”.
Chi invece può avere dei rimpianti, magari per quanto accaduto ieri, è Carlos Sainz: l’errore dello spagnolo è stato piuttosto grave, essendo arrivato nel giro di lancio, ma dopo il reset di oggi e una partenza tutt’altro che grandiosa, è riuscito a focalizzarsi nuovamente sulla sua gara, arrivando settimo, non potendo fare obiettivamente molto più di quanto dimostrato.
“I rimpianti crescono, perché il passo gara non è mai stato una nostra preoccupazione – ha dichiarato Sainz -. Il giro secco in qualifica, come abbiamo visto quest’anno, richiede una finestra molto piccola per far funzionare al meglio la gomma. Ho fatto l’errore, e si è visto anche con Charles che non riusciamo a scaldare lo pneumatico nel modo giusto, quindi paghiamo questo nostro punto debole”.
“Proveremo a fare meglio nelle ultime sei gare. Ora vedremo come si comporterà la macchina su una pista più normale come quella di Austin, con curve veloci e tanti punti combinati. Non voglio dire che abbiamo perso delle opportunità nelle ultime tre gare, ma dovevamo prendere più punti pensando al costruttori. Chi lo sa, magari in Texas e in Messico la vettura sarà ancora forte”.
La Ferrari, tutta, deve capire gli errori commessi a Singapore per non ripeterli in futuro, anche perché sono costati tantissimi punti a una vettura che era tranquillamente seconda forza in pista. Questi guai così particolari, sembrano capitare sempre e solo alla Scuderia di Maranello, la quale non può più farsi trovare impreparata se vuole ambire a qualsivoglia obiettivo prestigioso da qui in avanti.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari