Analisi Tecnica

F1, McLaren: il gioco al massacro nei confronti di Norris

McLaren ha perso battuta dalla Ferrari di Leclerc. Gran Premio di F1 palpitante quello italiano che ha offerto numerosi momenti topici che potrebbero avere un sensibile impatto sulle sorti della stagione. Ci riferiamo chiaramente all’ambigua gestione dei piloti da parte del team di Woking. Dopo la fantastica prima fila del sabato, c’erano tutti i presupposti per poter replicare la manifesta superiorità della MCL38 anche in gara. Dopo una partenza lineare, in cui Norris e Piastri hanno mantenuto le loro rispettive posizioni dopo l’imbuto della prima variante, ecco che succede quello che non ti aspetti.

Oscar Piastri, senza alcun timore reverenziale, ha attaccato e superato il (distratto?) compagno di squadra alla variante della Roggia, con una manovra di forza che ha consentito anche a Leclerc di avere la meglio su Lando alla staccata di Lesmo 1. Da quel momento il pilota inglese è stato praticamente annichilito dal suo compagno di squadra, classe 2001. La rischiosa ma vincente strategia Ferrari su singolo pit stop, ha inoltre regalato una domenica indimenticabile ai fan del Cavallino Rampante. Il duo McLaren, nonostante la superiorità del mezzo, si è dovuto “accontentare” del secondo e terzo posto.

Tuttavia, anche nelle battute finali del Gran Premio, quando era chiaro che Piastri non avrebbe mai raggiunto Leclerc, le regole di ingaggio tra i piloti non sono cambiate. È chiaro che quelle che potremo chiamare le “Papaya rules” menzionate nei team radio hanno un solo scopo: anteporre il risultato della scuderia britannica a quelle del pilota. Dopo due terzi di stagione, pertanto, si può affermare senza paura che la storica scuderia britannica ha in mano il titolo costruttori. Questo nonostante, classifica alla mano, concluda la stagione europea in seconda posizione, a soli 8 punti dall’impalpabile Red Bull.

Oscar Piastri (McLaren) a bordo della sua MCL38 durante il Gran Premio di Monza 2024

Al termine della gara, il linguaggio del corpo di Norris era quello di una persona ormai rassegnata all’indifferenza del proprio team. Dopo diversi anni di militanza in McLaren, Lando gradirebbe maggiore considerazione, perché il mondiale piloti potrebbe essere un risultato a portata di mano considerando il gap su Verstappen è sceso a quota 62 punti, con ben 8 gare da disputare. Con un avversario in profonda crisi tecnica, tutto è possibile. Tuttavia, se punti preziosissimi vengono sottratti dai rivali ma anche dal compagno di squadra, è evidente che la rincorsa verso la vetta della classifica piloti diventa più faticosa.

F1, McLaren: nobile spirito sportivo o sfiducia verso Norris?

Quella attuata sinora dal team di F1 inglese è una gestione dei piloti virtuosa ed encomiabile dal punto di vista sportivo, perché lascia ai piloti la facoltà di stabilire attraverso il proprio talento chi meriti di vincere una gara o di precedere il compagno di squadra. Tuttavia, la F1 ha quasi sempre premiato le scuderie che hanno stabilito chiaramente i rapporti di forza tra i due piloti. Dopo la vittoria in Ungheria, molti pensavano che Piastri si fosse messo al servizio del compagno di squadra. La gara di ieri ha spazzato via questa convinzione.

la partenza del Gran Premio d’Italia edizione 2024

La scuderia inglese non vuole tarpare le ali del suo “enfant prodige”, e questa gestione si presta a diverse interpretazioni. Il team di F1 diretto da Andrea Stella potrebbe essere restio a impartire gerarchie, temendo che il giovane pilota nativo di Melbourne possa demotivarsi e diventare meno funzionale in relazione all’obiettivo primario, che resta il mondiale costruttori. Un’altra possibile ipotesi è che in McLaren abbiano compreso che il potenziale di Piastri è nettamente superiore a quello di Norris, che una volta alzata l’asticella della contesa ha commesso numerosi errori.

Infine, non è da escludere che la scuderia inglese consideri talmente realistico conquistare anche il mondiale piloti da non ritenere necessario impartire team orders al pilota classe 2001. L’espressione e il silenzio del pilota di Bristol nella “cool down room” valgono più di tante parole. Quanto accaduto nella giornata di ieri a Monza, pensandoci bene, ha una sinistra somiglianza con quanto avvenuto nell’edizione 2018 del Gran Premio d’Italia. Ricorderemo lo scenario dove le rosse dell’epoca monopolizzarono la prima fila al sabato e Vettel era ancora in lotta per il titolo.

Raikkonen, già appiedato (con uno sconsiderato comunicato proprio nel weekend brianzolo), non si prestò al gioco di squadra e alla variante della Roggia il tedesco ingaggiò un duello simile con Hamilton, andando tuttavia in testacoda. Il mancato supporto del team Ferrari destabilizzò irreparabilmente il feeling di Vettel con il Cavallino Rampante, e lo stesso rischio lo sta correndo la McLaren con Norris. Puoi avere la miglior monoposto del lotto, ma se il tuo pilota di punta non sente tutta la considerazione del team, la sua autostima va a farsi friggere e, con essa, le performance al volante.

Lando Norris (McLaren) a bordo della sua MCL38 – GP Monza 2024

In sostanza, le “Papaya Rules” che McLaren sta imponendo in F1 ai propri piloti rischiano di diventare un pericoloso gioco al massacro per Lando Norris. Senza dubbio a livello psicologico pare proprio lo sembri. Inoltre tale contesto potrebbe alimentare diversi attriti tra i due piloti. Forse, ieri, il ventiquattrenne originario di Bristol ha evitato il contatto con Piastri alla Roggia. Per lo meno questo a sostenuto al termine della sua gara. Chissà se la prossima volta, all’interno di uno scenario similare, si comporterebbe nella medesima maniero. Magari potrebbe tirare dritto, infatti, con tutte le conseguenze del caso…

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: McLaren F1 – F1Tv

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Pubblicato da
Zander Arcari