Formula 1

F1, Red Bull concorrenza sleale: polemiche fuori tempo massimo

F1, Red Bull non vince ma arriva seconda. Nella calura notturna di Singapore, Lando Norris ha esibito la migliore performance della stagione, annichilendo la concorrenza e anche il compagno di squadra. Insomma, il dominio McLaren questa volta è merito anche del pilota inglese che, nonostante due sbavature, ha fatto davvero la differenza. Il divario da Max Verstappen scende a 52 punti, ovvero uno in meno rispetto al Gran Premio di Miami in cui l’inerzia del campionato è cambiata radicalmente in virtù della clamorosa crescita della McL38.

Il che vuol dire che Norris, con una monoposto superiore alla RB20 del talento di Hasselt, in 12 Gran Premi ha recuperato la miseria di un solo punto sul campione del mondo in carica. Una classifica che deve far riflettere il pilota originario di Bristol e il team di Woking che, a causa di diversi fattori, hanno dilapidato un vantaggio tecnico che avrebbe dovuto consentire a Norris di essere molto più vicino al leader della classifica piloti se non addirittura davanti. L’impresa è ancora possibile, ma serviranno la perfezione alla guida, il fattivo supporto di Piastri e un pizzico di fortuna.

Un mondiale che si deciderà probabilmente sul filo di lana se Red Bull non riuscirà a reagire allo strapotere tecnico delle monoposto di F1 color papaya. La scuderia di Milton Keynes ha dimostrato di essere un team cinico, che pur di regalare la quarta corona iridata al suo campione, non si pone problemi di etica sportiva. Nelle fasi finali della gara di ieri, infatti, lo scrivente era certo che Perez venisse sacrificato per conquistare il giro più veloce. Del resto il messicano si trovava in un’anonima decima posizione e poteva senza dubbio aiutare il compagno.

Sergio Perez (Red Bull) in azione a bordo della sua RB20 – GP Singapore 2024

Poteva quindi realizzare il giro più veloce, mossa che gli consentiva di conquistato un punto per sé stesso, mantenuto inalterate le distanze nella classifica costruttori e tolto comunque una lunghezza a Norris nella classifica dei piloti. Invece, attraverso un evidente ordine di scuderia, la missione è stata affidata a Daniel Ricciardo. L’australiano ha centrato il crono più rapido della gara, che non gli ha consentito di conquistare il punto aggiuntivo, ma ha lasciato un punto esclamativo in quella che appare la gara d’addio alla F1.

F1, Red Bull: Zak Brown invoca l’atavica questione della concorrenza sleale

Non è tardata la reazione piccata del CEO McLaren, che da tempo sottolinea che la presenza di due team afferenti alla stessa proprietà sia qualcosa di inaccettabile: “Porrò delle domande in merito, le squadre devono operare in modo indipendente a livello sportivo. In questo caso c’è stata una squadra di Serie A e una di Serie B, ed è un esempio del motivo per cui fossi preoccupato per la situazione della comproprietà” ha tuonato il manager americano al termine della gara. Una dichiarazione forte di chi ha tutta l’intenzione di andare a fondo alla faccenda.

Lando Norris e Zak Brown (McLaren) festeggiano la vittoria e il podio al Gran Premio di Singapore 2024

Quella dell’amministratore delegato dello storico team inglese, seppur condivisibile, è una posizione che doveva essere sottoposta alla FIA da anni, e non solo quando può servire alla tua causa personale. Così facendo, il competitor di turno fa rumore solo se alimenta fastidio nella concorrenza. Del resto, la F1 è una categoria in cui anche le sinergie tra team clienti e fornitori sono state oggetto di polemiche. Basti pensare alla “Ferrarina”, come veniva ironicamente etichettata la Haas nelle sue stagioni migliori, piuttosto che alla Racing Point RP20 cut & paste” della Mercedes W10.

F1, Red Bull: Il fattore emotivo di Ricciardo

Non bisogna dimenticare che il team di Faenza non aveva nulla da perdere nel richiamare Ricciardo ai box per montare le Soft e tentare di segnare il giro più veloce. L’australiano era tagliato fuori dalla zona punti ed essendo con ogni probabilità alla sua ultima gara in F1, non stona pesare che potrebbe aver sentito il desiderio di chiudere in bellezza, con un acuto che potesse dare anche una mano al pilota che, per sua stessa ammissione, gli è stato più vicino nei momenti difficili delle sua lunga carriera. Un aspetto che non si piò del tutto trascurare all’interno di questo ragionamento.

Daniel Ricciardo (Racing Bull) durante il weekend del Gran Premio di Singapore 2024

Del resto, proprio lo scorso anno, l’insolita alleanza tra Carlos Sainz e Lando Norris consentì a quest’ultimo di beneficiare del DRS della Ferrari SF-23 numero 55, grazie al traino del suo amico iberico con il quale ha vissuto ottimi periodi assieme. Pertanto, se non ci sono evidenze di un chiaro diktat da parte di Red Bull verso la Visa Cash App RB, la polemica innanzi ai media è prima di tutto alquanto sterile. Specie pensando che il team di Faenza è di proprietà del gruppo Red Bull da oramai quasi vent’anni. Un lasso di tempo enorme per gridare allo scandalo proprio ora…

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Oracle Red Bull Racing -F1Tv

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Roberto Cecere