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F1, Ferrari: warm up strategy della Soft non ottimizzata: analisi Q3

In vista della seconda qualifica di F1, la Ferrari ha concentrato i suoi sforzi su due aspetti principali che , nella giornata di venerdì non hanno funzionato come previsto. Il primo riguarda l’utilizzo delle gomme Soft, fattore limitante per le prestazioni in pista. Il ciclo isteretico previsto per questa mescola non era corretto e di conseguenza è stata necessaria una modifica sulla tattica per attivare le gomme, grazie anche al lavoro svolto al simulatore di Maranello. Questa mossa ha portato a un miglioramento nel primo settore, anche se c’è stato un corrispondente peggioramento nella percorrenza del terzo.

Sembrava che la vettura arrivasse in curva 1 con gomme più calde, per poi raggiungere la temperatura ideale nel settore centrale anziché in quello finale. Fattore che potrebbe spiegare la maggiore competitività in questa parte del tracciato. Va sottolineato che la Ferrari attuale tende a trasferire sulle mescole una quantità minore di energia per unità di tempo. Questo significa che l’attivazione dei compound avviene più lentamente le prestazioni sul giro secco vengono di conseguenza penalizzate. Alcuni piccoli ritocchi sul setup sono arrivati, come gli stessi protagonisti hanno detto.

Carlos Sainz (Ferrari) – GP Stati Uniti 2024

L’obiettivo era quello di migliorare il rendimento nel primo settore, dove la vettura ha mostrato una certa instabilità nei curvoni rapidi, anche e soprattutto per via dei bump presenti nella sezione dello “snake”. È possibile che siano state irrigidite leggermente le barre che regolano il rollio per aumentare la stabilità e la reattività della monoposto, migliorando quindi la costanza del carico aerodinamico. Non è mai semplice capire se queste mosse possono fruire un vantaggio completo nell’economia della tornata. Oggi, in gara, capiremo qualcosa di più in merito a queste piccole modifiche.

F1, Ferrari aveva il potenziale da prima fila

La Red Bull si è presentata in Texas con una vettura ben bilanciata e senza particolari limitazioni, tornando a dominare in pista. Nelle tre settimane precedenti, a Milton Keynes hanno cercato di ottimizzare il comportamento della RB20, poiché c’erano diverse incognite sul bilanciamento. La pista di Austin richiede compromessi difficili, e il rischio che la RB20 continuasse a soffrire di problemi di adattamento e di disconnessione tra asse anteriore e posteriore erano presenti. La vettura austriaca, invece, ha mostrato un eccellente bilanciamento nel primo settore, dove il carico aerodinamico fornito dal fondo è parso molto stabile. Anche nel T3 sono stati altamente competitivi.

Red Bull ha guadagnato terreno in diverse curve, grazie a un anteriore con ottimo grip meccanico che offre grande direzionalità in inserimento. Fine settimana dove il team ha introdotto un aggiornamento nella zona centrale della monoposto, migliorando la stabilità in un ampio range di velocità. In effetti, i problemi di stabilità aerodinamica sembravano essere originati proprio in questa area della vettura. I lavoro messo in atto dai tecnici con gli aggiornamenti ha ridistribuito la sovrappressione nella zona dell’undercut conferendo stabilità alla struttura del fluido.

passo ideale qualifica – GP Stati Uniti 2024

Verstappen non ha centrato la pole position, lo sappiamo. Ma se diamo un’occhiata ai vari settori, possiamo vedere dai tempi ideali che l’olandese originario di Hasselt aveva tutto il potenziale per ottenere la prima posizione davanti alla McLaren di Lando Norris. La prima delle due Ferrari si ferma a poco più di un decimo, anche se nell’ultimo tentativo stavano migliorando prima dell’incidente di Russell. Secondo quanto dichiarato da Sainz, alla curva 16 aveva registrato un miglioramento di 3 decimi rispetto al proprio giro migliore. Un vero peccato perché la possibilità di fare bene era alla portata per la rossa.

F1, Ferrari deve ancora imparare molto sull’attivazione delle mescole

Anche in McLaren hanno lavorato intensamente durante le qualifiche per sbloccare la performance. A Norris è stato consigliato di essere più cauto nelle fasi di trazione con angolo volante, in gergo denominate come il “combinato”, in modo da evitare di surriscaldare eccessivamente le gomme. Questo piccolo accorgimento è stato particolarmente efficace nel settore finale. Nel Q3, Lando ha sfruttato al massimo la monoposto, nel secondo e terzo settore, ma non è riuscito a migliorare la percorrenza nello snake del T1 del tracciato texano.

Un tratto della pista che è rimasto dominio della Red Bull. In questo modo, la scuderia di Woking è riuscita a inserirsi nella lotta, fino a quel momento limitata a Ferrari e Red Bull. In linea generale, possiamo dire che queste seconde qualifiche del diciannovesimo fine settimana della F1 2024, sono state caratterizzate dall’utilizzo delle gomme Soft, dove la gestione cruciale delle mescole è stata affidata ai piloti guidati dai suggerimenti dei tecnici e ingegneri. Una situazione davvero complicata che amministrata al meglio poteva fornire un chiaro beneficio.

Max Verstappen (Red Bull) a bordo della sua B20- GP Stati Uniti 2024

La pista che si srotola in suolo americano presenta una varietà di curve impatti e differenti tra loro. Sia il primo che il terzo settore sono particolarmente impegnativi in termini di gestione energetica, poiché il profilo di energia del tracciato è piuttosto complesso. Durante un giro lanciato, infatti, la temperatura delle mescole varia sensibilmente; gran parte dell’amministrazione delle temperature è affidata appunto ai piloti, che devono essere abili a mantenere le mescole vicine alla temperatura ideale, all’ingresso di ogni curva, per massimizzare le prestazioni. Ferrari su questo piano non è stata brava come gli altri.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich   

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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Zander Arcari