Formula 1

F1 e FIA: la “tregua economica” pare possa funzionare

L’eterno dualismo tra FIA e F1 sembra vivere una fase di armistizio. Ciclicamente, osservato la storia recente e non della massima categoria del motorsport, i due soggetti in questione sono spesso in conflitto in merito alla paternità della Formula Uno. Da una parte c’è l’ente regolatore, la Federazione Internazionale, che di fatto si arroga il diritto di rivendicare di essere il detentore del marchio della classe regina, nonché si auto proclama nel ruolo di custode dei valori sportivi. Due importanti “titoli” che fanno capire come ci tenga alla questione.

Dall’altra parte, viceversa, troviamo Liberty Media che di fatto è l’unico detentore dei diritti commerciali della Formula Uno e che, possa piacere o meno, da quando è al comando della categoria, nelle ultime stagione ha aumentato l’attrattiva del pubblico in modo davvero esponenziale. Ovviamente lo ha fatto pure per alzare in maniera non indifferenti gli introiti che derivano da questo sport. Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da continui attriti tra le parti che hanno logorato irreparabilmente il dialogo tra le due istituzioni.

Mohammed Ben Sulayem – Stefano Domenicali – GP Abu Dhabi 2023

F1, FIA vs FOA: Cronologia di un rapporto tormentato

Nel gennaio dello scorso anno fecero scalpore le dichiarazioni del presidente della FIA in merito alla valutazione economica della Formula Uno, a fronte di un interessamento da parte di qualsiasi potenziale cliente. La risposta di Liberty Media fu durissima: “La FIA è impegnata in modo inequivocabile a non fare nulla che possa pregiudicare la proprietà, la gestione e/o lo sfruttamento di tali diritti. Riteniamo che questi commenti, fatti dall’account ufficiale del presidente della FIA sui social media, interferiscano con questi diritti in modo inaccettabile.

Nell’ottobre 2023, l’organo federale aveva avvallato la manifestazione di interesse del gruppo Andretti quale 11° team di F1. Successivamente, Liberty Media rigettò la candidatura del team statunitense in virtù di motivazioni alquanto discutibili, mirate a sancire l’importanza della FOA in merito alle scelte che possano influenzare l’aspetto commerciale della categoria. Lo stop all’ingresso in Formula Uno di Andretti Global è attualmente oggetto di un’indagine del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, per un presunto illecito per escludere a priori il gruppo americano.

Stefano Domenicali, presidente della F1

Per di più, a fine 2023 la FIA ha aperto un’indagine relativa alla trasmissione di informazioni riservate al responsabile di un team. Si scoprì che ad essere accusata era Susie Wolff e il marito, team principal del team Mercedes. Il caso venne rapidamente archiviato; tuttavia, la signora Wolff ha agito legalmente contro la Federazione Internazionale tramite una denuncia depositata nella corte penale francese.

In base a una segnalazione anonima, Ben Sulayem è stato inoltre accusato di aver manipolato il risultato del Gran Premio dell’Arabia Saudita nel 2023 e di aver cercato di boicottare il Gran Premio del Nevada. Accuse da cui è stato scagionato nello scorso marzo dal comitato etico della FIA. Insomma, la presidenza di Mohammed Ben Sulayem è stata sinora tutt’altro che tranquilla.

F1, FIA vs FOA: Il nuovo corso mirato al reciproco riconoscimento dei rispettivi ruoli

Il dirigente sportivo originario di Dubai ha recentemente dichiarato che, dopo due anni e mezzo di rapporti difficili, finalmente la FOA ha compreso il proprio ruolo all’interno del motorsport. Sostanzialmente, la FIA ha assegnato i diritti commerciali di un prodotto il cui marchio resta di proprietà della Federazione, effettuata da Ecclestone nel 2000 per un periodo della durata di 100 anni. Il 7 settembre 2016, Liberty Media annunciò l’acquisizione di Formula One Group per 4,4 miliardi di dollari dall’allora proprietario, il fondo CVC Capital Partners, e l’accordo è diventato ufficiale il 23 gennaio 2017.

Da allora, secondo Forbes, il valore dell’asset è addirittura quadruplicato, arrivando a 17 miliardi. Sembra quindi finalmente “scoppiata” la pace tra i belligeranti. Il presidente della FIA ha affermato che Liberty Media sia il miglior promotore della disciplina e ha confermato di essere in ottimi rapporti con Greg Maffei e Stefano Domenicali. Una inversione a U difficilmente prevedibile fino a qualche mese fa. Uno dei passaggi fondamentali delle dichiarazioni di Ben Sulayem riguarda la parte finanziaria:

Stefano Domenicali (Liberty Media) e Mohammed Ben Sulayem (FIA)

Se chiedo un accordo migliore per la FIA, come lo farò? Di tasca mia? Io stesso non prendo un centesimo dalla FIA. Quindi dov’è il problema se voglio attrezzature e risorse migliori per creare uno sport migliore?”. Dalle parole del manager originario degli Emirati Arabi Uniti, quindi, si evince in maniera più che pale che qualcosa sia cambiato in termini di introiti della FIA. Il tutto grazie al mero riconoscimento del proprio ruolo da parte di Liberty Media che appunto, per il momento, pare aver riconciliato le due parti sino alla prossima battaglia…

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Liberty Media – Formula Uno

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Roberto Cecere