Formula 1

F1, McLaren “snobba” la top speed e ottimizza l’handling: preview GP Stati Uniti 2024

McLaren sta performando davvero alla grande in F1. Chi lo avrebbe mai detto all’inizio dello scorso campionato, quando Andrea Stella, neo team principal della scuderia, aveva messo dieci mani avanti in relazione alla competitività dell’auto. Aveva promesso un piano serio di lavoro, l’italiano, con un obiettivo programmato per tornare in auge dopo annate spese a lottare nel bel mezzo della griglia. In pochi credeva ai proclami del team diretto da Zak Brown. Eppure, a circa sei mesi di distanza, durante l’estate 2023, qualcosa è cambiato. Un pacchetto che ha stravolto la MCL60, portandola di diritto tra i top team.

Un’evoluzione totale della squadra, pianificata nei dettagli e che ha funzionato in tutte le sue voci. Bene così, perché una scuderia storica alla stregua della Ferrari non poteva continuare nel limbo competitivo in cui era scivolata. Nell’attuale campagna agonistica i risultati sono andati oltre le aspettative. McLaren sapeva che poteva arrivare in alto, ma non pensava che potesse farlo così presto. Anche per questo il team non è stato capace di massimizzare il valore tecnico della propria vettura. Se lo avesse fatto, in questo momento si troverebbe al comando di ambedue le classifiche iridate.

Per i costruttori, il vantaggio c’è. E sebbene Red Bull cercherà di lottare sino al termine della campagna per confermarsi campione del mondo, la percentuale di successo di McLaren pare decisamente più alta al momento. Diverso il discorso relativo al campionato piloti. Norris si trova a 53 lunghezze da Verstappen quando mancano 6 Gran Premi da disputare. Parliamo di 150 punti, ai quali ne vanno sommati 6 per il giro veloce e altri 24 per la vittoria nella Sprint Race. La possibilità per il britannico di raggiungere l’olandese esiste. Tuttavia, considerando l’andamento della stagione, non pare una mossa semplice.

analisi dati campionato del mondo piloti

Di recente abbiamo realizzato uno studio in collaborazione con un amico, Matias Rossi . Lo abbiamo fatto utilizzando determinati software di calcolo per mettere in piedi una “prediction”. Il risultato è a favore del campione del mondo in carica di F1 che, al 98%, dovrebbe essere in grado di confermare il titolo. Ecco perché Lando deve cambiare decisamente il suo rendimento per sperare di arrivare all’ultimo appuntamento stagionale con la possibilità di strappare il titolo al talento di Hasselt. Ma torniamo ora a McLaren, per fare il punto della situazione e ipotizzare le performance della scuderia inglese nel prossimo fine settimana di gara.

F1, McLaren costruisce il setup per stabilizzare la piattaforma aerodinamica

McLaren arriva al Gran Premio degli Stati Uniti con un pacchetto tecnico estremamente solido e bilanciato. Parliamo di una caratteristica che ha reso competitiva la scuderia di Woking su circuiti come Singapore e altri tracciati strategici. La MCL38 ha mostrato un vantaggio significativo in termini di trazione, una qualità che sarà fondamentale su una pista come il Circuit of the Americas, dove l’uscita dalle curve medio-lente, specialmente nel terzo settore, richiede una grande capacità di mettere a terra tutta la potenza sprigionata dalla power unit.

Rispetto a Ferrari, pertanto, McLaren parte da una base più solida e affidabile quando si parla di trazione, punto di forza evidente durante tutti gli ultimi appuntamenti iridati.
Un altro degli aspetti che caratterizzano la MCL38 è la capacità di interazione tra gli assi della MCL38, che permetterà alla vettura di essere particolarmente competitiva nel T1, dove le curve ad alta velocità richiedono un ottimo comportamento dinamico. Questo bilanciamento consente alle vetture color papaya di gestire al meglio la transizione tra le diverse sezioni del tracciato (low end high speed corner).

Lando Norris (McLaren) in testa alla Gran Premio di Singapore 2024

Grazie alla loro ampia finestra di utilizzo, McLaren punterà a massimizzare anche il T3, dove trazione e grip meccanico diventano essenziali. Il team inglese vorrà mantenere alte le prestazioni in entrambi i settori più tecnici, sfruttando la versatilità della monoposto in un’ampia gamma di condizioni. La velocità massima non è uno dei punti di forza della MCL38. Al contrario, la vettura Brittanica tende a perdere qualcosa nei lunghi rettilinei, come quello del settore centrale di Austin. Tuttavia, la squadra compensa tale carenza di velocità di punta adottando una filosofia di setup diversa rispetto ad altre scuderie.

McLaren non cerca di ottimizzare i parametri per raggiungere la migliore top speed. Senza dubbio preferisce dare priorità all’handling nelle zone più veloci del tracciato, dove il carico aerodinamico è fondamentale. Questo approccio gli permetterà di essere più efficaci nei tratti tecnici e nelle curve rapide del primo settore, dove stabilità e aderenza contano più della velocità in rettilineo. Per tale ragione, ci aspettiamo che adottino un’ala da medio carico, come quella utilizzata in Olanda. Per ottenere questo risultato, il primo passo nel processo di setup sarà stabilizzare il fondo vettura.

Una fase in cui il team si concentra sulla corretta altezza da terra e sulle rigidezze sospensive. Stabilizzare l’aerodinamica della monoposto è cruciale per evitare problemi legati all’instabilità alle alte velocità e garantire che la MCL38 possa mantenere il carico aerodinamico necessario lungo tutta la percorrenza. Una volta trovata la configurazione ottimale in termini di ride height, McLaren svilupperà il resto della messa a punto attorno a questi parametri, “costruendo” un’auto che riesca a mantenere un equilibrio tra grip meccanico e spinta verticale l’arco della tornata.

Oscar Piastri (McLaren) – Gp Singapore 2024

Un ulteriore punto di forza della McLaren è la gestione ottimale degli pneumatici. Senza paura di sostenere una cavolata, possiamo dire che il team diretto dall’ex ingegnere della Ferrari, attualmente sia tra i migliori nel paddock nell’amministrazione delle coperture. Il tutto avviene grazie alla capacità della scuderia di produrre un modello matematico della gomma che, è evidente, risulta estremamente preciso e affidabile. Il team è riuscito a progettare degli schemi sospensivi davvero efficaci sotto questo aspetto, in grado di sfruttare al massimo le caratteristiche delle mescole fornite da Pirelli.

Questo fattore si traduce in un chiaro vantaggio in pista per la McLaren, poiché le due vetture inglesi sono in grado di mantenere gli pneumatici sempre all’interno della loro finestra di lavoro ottimale, garantendo, di riflesso, non solo una migliore aderenza e costanza di prestazione sul giro, ma bensì pure una gestione del degrado superiore rispetto alla concorrenza. Questo aspetto è fondamentale, specie in un circuito come Austin, dove il mix di curve veloci e le sezioni più lente richiedono un’accurata gestione delle mescole per evitare surriscaldamento e usura eccessiva.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: McLaren – F1Tv

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Pubblicato da
Zander Arcari