Analisi Tecnica

F1, Red Bull illegale. La FIA continua con la politica permissiva?

Red Bull presa con le mani nel sacco, a quanto pare. Gli amanti della F1 si aspettavano tutt’altro genere di ripresa delle ostilità dopo il lungo mese di inattiva in pista. Invece, per l’ennesima volta nella stagione, a tenere banco non sono gli aspetti sportivi ma l’ennesimo trucco escogitato da un team in barba al regolamento tecnico. Da ieri sera, si sono fatte sempre più insistenti le voci in base alle quali, una scuderia, stesse sfruttando un dispositivo in grado di modificare l’altezza del T-Tray. Un device in grado di bypassare le regole del parco chiuso che vietano qualsiasi modifica alle monoposto.

I benefici sono facilmente intuibili, in quanto le wing car sono vetture estremamente sensibili alle altezze rispetto al piano di riferimento. Poter modificare la ride height della componente di ingresso del fondo vettura, in relazione al quantitativo di carburante, può fornire, sulla carta, un vantaggio davvero importante. Sino al tardo pomeriggio di oggi il velo di mistero sulla faccenda ha dato adito a diverse supposizioni. Ma in queste ore arrivano le prime conferme.

la zona del T-Tray sulla Red Bull RB20 – Gp Belgio 2024

La monoposto dotata del dispositivo “illegale” sarebbe la Red Bull RB20. Secondo fonti interne del team austriaco, per di più, sono in corso colloqui con i delegati della Federazione Internazionale. Lo scopo di queste comunicazioni sarebbe quello di trovare il modo per apportare le modifiche e tornare nella legalità. Essere “compliant”, quindi, correggendo il tiro rispetto al quadro normativo. La concorrenza aveva segnalato la possibile irregolarità della monoposto austriaca nel corso della pausa post Singapore.

F1, Red Bull: Il Circus riapre i battenti con l’ennesima grana

Ci sarebbe piaciuto parlare dell’avvincente duello tra Verstappen e Norris nel primo dei sei round finali della stagione di F1 2024. E invece, guarda un po’ che strano, per l’ennesima volta, una delle vetture ingaggiate nella lotta per i titoli iridati non risulta conforme al regolamento tecnico. L’infrazione della Red Bull, se e quando verrà ufficializzata dalla Federazione Internazionale, rappresenta un’altra picconata verso la credibilità della categoria. Al pari del mini DRS della McLaren, si è di fronte a una violazione palese del regolamento tecnico.

Stiamo parlando di una faccenda che non viene rilevata dell’organo di governo del motorsport, di fatti, ma da una soffiata realizzata dalla concorrenza. Se la Federazione Interazione non è in grado di verificare la regolarità delle monoposto progettate in base ai cervellotici regolamenti tecnici che essa stessa ha redatto, alla fine due conti, chi può garantire la regolarità della competizione in F1? Altro punto molto controverso riguarda la gestione delle infrazioni. Da diverso tempo è in vigore un modus operandi che continua a creare precedenti molto pericolosi.

Max Verstappen (Red Bull) a bordo della sua RB20 durante il Gran Premio di Singapore edizione 2024

Anziché punire in modo retroattivo i team che sfruttano scientemente zone grigie del regolamento, di fatto infrangendo lo spirito del corpo normativo, la Federazione Internazionale preferisce usare la mano leggera e, di riflesso, richiede ai colpevoli di mettersi in regola come se nulla fosse accaduto. Una strategia governativa folle, che incentiva l’adozione di soluzioni tecniche irregolari, senza timore di sanzioni che possano annullare i risultati conseguiti prima dell’accertamento di una irregolarità.

F1, Red Bull: i rischi di un approccio “molle” della FIA

Inevitabilmente queste vicende avranno un effetto devastante sull’esito finale della stagione, almeno nell’immaginario collettivo di una buona parte dei fan di tutto il mondo. Se l’approccio della Federazione Internazionale dovesse essere ancora una volta soft, l’eventuale vittoria del titolo mondiale piloti di f1 da parte di Max Verstappen sarebbe macchiata dalla convinzione che lo abbia conseguito con una vettura illegale. Al tempo stesso, una pesante penalizzazione nei confronti della scuderia austriaca e dei suoi piloti, consegnerebbe automaticamente il titolo a Lando Norris.

Christian Horner, team principal della Red Bull

Uno scenario devastante per chi detiene i diritti commerciali della massima categoria del motorsport. Come si può spiegare, a una enorme “fan base“, che uno dei contendenti al titolo mondiale di F1 come la Red Bull potrebbe essere estromesso per una irregolarità di pochi millimetri sulla sua monoposto? Liberty Media sogna il finale bis della stagione 2021, forse, per amplificare la spettacolarità del proprio prodotto di intrattenimento?. Insomma… a meno di clamorosi colpi di scena, anche stavolta la FIA ammonirà il team di turno che si metterà in regola come se nulla fosse accaduto.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv

Condividi
Pubblicato da
Zander Arcari