Analisi Tecnica

F1, Red Bull: compromesso difficile e bilanciamento incerto: Preview GP Stati Uniti 2024

L’obiettivo della Red Bull al diciannovesimo appuntamento stagionale della F1 targata 2024 è uno solo: tornare a vincere. Parliamo di uno scenario che manca al team dal mese di maggio, quando Max Verstappen trionfò la gara a Barcellona. Sappiamo che la scuderia austriaca ha lavorato parecchio per aggiornare la RB20. Update che dovrebbero, almeno sulla carta, andare a correggere alcune impostazioni che hanno reso davvero complicato trovare la messa a punto ideale dell’auto. Il mondiale costruttori non è perso. McLaren resta la favorita e in questo momento comanda la classifica.

Tuttavia, Red Bull non ha affatto abbandonato l’idea di confermarsi campione del mondo di F1 come team e, proprio per questo, da Austin, ha l’intenzione di effettuare un netto salto di qualità a livello tecnico che possa corroborare gli aneliti di piloti e ingegneri. Helmut Marko è stato parecchio chiaro in tal senso. Lo ha fatto tramite una dichiarazione che vuole mettere in guardia la McLaren: “I prossimi aggiornamenti sulla RB20 conferiranno molta competitività alla RB20“. Vedremo se sarà così, in quanto non è la prima volta che il team ha prodotto update inefficaci in stagione.

Certo è che resta il mondiale piloti da “proteggere”. Il talento di Hasselt può vantare un buon “cuscinetto” di punti sul primo inseguitore. Parliamo di Norris. Un Lando, che malgrado abbia una vettura super sin dalla primavera scorsa, la velocissima MCL38, non è riuscito a rosicchiare punti al plurititolato olandese. Davvero un peccato. Intende farlo però. Per riuscirci non dovrà sbagliare più nulla, puntando sempre e comunque alla vittoria. Lotta in cui si potrà inserire la Ferrari, che potrebbe recitare il ruolo incomodo di arbitro nelle ultime sei gare, comprese le tre Sprint Race.

Max Verstappen (Red Bull) e Lando Norris (McLaren) – GP Singapore 2024

Red Bull RB20 si presenta ad Austin con un pacchetto tecnico che, sebbene ricco di potenziale, ha mostrato alcune difficoltà di adattamento in determinate situazioni. durante l’attilla campagna agonistica. Un dei fondamenti della RB20 riguarda il suo eccellente bilanciamento nella seconda metà delle curve, ci riferiamo alla fase di uscita, quando la vettura è chiamata a mettere a terra la potenza e accelerare. Questo rende le vetture austriache particolarmente competitive in quelle situazioni dove la trazione è cruciale, come le curve lente e medie del terzo settore del Circuit of the Americas.

F1, Red Bull: i punti forti della RB20 che però spesso restano inespressi

La capacità della RB20 di essere efficace quando il pilota va sull’acceleratore, di fatti, offre un chiaro beneficio nei tratti in cui la velocità di percorrenza in uscita dalle curve influisce significativamente sui rilievi cronometrici. Un altro aspetto fondamentale della vettura colorata blu racing si rifà all’efficienza aerodinamica, uno dei pilastri dei successi costruiti dalla scuderia di Milton Keynes durante le ultime annate. Sebbene la vettura eccelle nel ridurre il drag, mantenendo un carico elevato, non sempre questo fattore si è tradotto in un vantaggio competitivo tangibile.

Un chiaro esempio emerge dal Gran Premio d’Italia, dove la RB20 ha mostrato ottime velocità di punta, in alcuni momenti, ma non è riuscita a trovare un setup che le permettesse di dominare sui tratti ad altissimi velocità di percorrenza. Il risultato è stato quanto segue: perdita di terreno rispetto ai diretto concorrenti. Questo elemento sottolinea che, sebbene l’efficienza aerodinamica sia un dogma su cui puntare per la Red Bull, la difficoltà nel trovare la messa a punto ideale della monoposto, ha spesso limitato l’efficacia complessiva della vettura.

Max Verstappen (Red Bull) – GP Singapore 2024

Il carico aerodinamico generato dal fondo vettura è sempre ottimo. Red Bull riesce a sviluppare un’elevata deportanza verticale, aspetto molto importante per garantire stabilità in curva e grip meccanico. Tuttavia, anche in questo caso, il team non sempre è riuscito a sprigionare tutto il potenziale a disposizione relativo alla spinta verticale, soprattutto in circuiti che prevedono asfalti irregolari come quello di Austin. Il primo settore di Austin è composto da curve molto rapide, dove la RB20 dovrebbe trovarsi in linea di massima a suo agio.

Nonostante il lavori volti dall’organizzatore del Gran Premio, tenendo presente le caratteristiche della pista, le irregolarità del tracciato potrebbero rappresentare una sfida dura. Red Bull ha infatti mostrato difficoltà nel gestire i tracciati più sconnessi, non riuscendo ad ammorbidire adeguatamente a livello sospensivo le sue monoposto. Questo limite nella gestione dei bump ha il potenziale di causare problemi di stabilità e compromettere le prestazioni nei settori più tecnici e impegnativi. C’è poi un altro grattacapo a cui la scuderia campione del mondo in carica di F1 pensa.

Ci riferiamo alla “sconnessione tra l’asse anteriore e posteriore della vettura”, guaio che il team si trascina dietro da diversi mesi oramai. Questo problema, che coinvolge l’incapacità dei due assi di “seguire” l’un l’altro in maniera coerente, crea uno squilibrio nel comportamento della RB20 in curva, rendendo più difficile per i piloti amministrare la vettura in modo prevedibile. Sebbene il Red Bull sia riuscita a mitigare parzialmente questo problema, non è ancora stato completamente risolto.

Ecco perché l’handling complessivo della vettura austriaca non è ancora ottimale, specie nelle pighe veloci e nei cambi di direzione più rapidi. Inoltre, la Red Bull ha incontrato diverse difficoltà nel bilanciare la vettura nel corso della stagione. Piccole variazioni nel setup non sempre hanno portato a una risposta coerente e lineare una volta che le vetture scendevano in pista, e man mano che il team cerca di avvicinarsi al punto ottimale di bilanciamento tra i due assi, il comportamento della monoposto diventava più imprevedibile complicando le cose.

Max Verstappen (Red Bull) – GP Singapore 2024

Aspetto che ha reso estremamente difficile trovare il giusto equilibrio per massimizzare le prestazioni nelle varie sezioni della pista, specie su un circuito variegato come quello di Austin, che richiede precisione in ogni settore. Red Bull tenderà a scaricare in una certa misura il posteriore per incrementare l’efficienza, mossa che potrebbe indebolire il rear end. Pertanto è servito un lungo lavoro al simulatore per cercare di stabilizzare il retrotreno in inserimento, pur avendo un’ala meno carica. Una “toppa” a livello sospensivo che ha messo in difficoltà l’anteriore e che il team spera di non dover più “usare” con gli upgrade.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich   

Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv

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Zander Arcari