Formula 1

F1, Haas e Toyota: l’abile sinergia che aggira il budget cap

Haas e il gruppo Gazoo Toyota hanno monopolizzato le cronache di F1 durante le ultime giornate. Parliamo di un annuncio della partnership tecnologica tra il team statunitense e la realtà nipponica relativa al vetture più grande del mondo. A caldo la notizia ha fatto supporre il ritorno del gigante nipponico nella massima categoria, a distanza di un quarto di secolo. Si perché il colosso dell’automotive vanta un’esperienza in Formula 1 dal 2002 sino al 2009. Una partecipazione priva di acuti che non ha lasciato un buon ricordo all’interno del paddock.

F1, Haas e Toyota: Ferrari ha chiesto spiegazioni

Il comunicato ufficiale del team e della casa del sol levante ha fatto chiarezza sulla natura della collaborazione. L’accordo prevede che Toyota fornirà servizi di progettazione, supporto tecnico e capacità produttive, mentre la squadra a stelle e strisce metterà a disposizione la propria esperienza formando personale del gruppo giapponese e altri benefici di natura commerciale. Dal suo ingresso in F1 il team di Gene Haas ha fatto della collaborazione con la Scuderia Ferrari il “modello strategico sostenibile“.

Gene Haas, patron dell’omonima scuderia statunitense che opera nel Circus della F1

Mossa che di fatto ha consentito alla squadra americana di sopravvivere nel Circus. Le monoposto del team diretto da Ayao Komatsu fanno ampio ricorso ai TRC (Transferrable Components, nda) del Cavallino Rampante. Si tratta di quelle componenti della vettura un tempo chiamate “non listed parts”, di cui Ferrari detiene la proprietà intellettuale ma che vengono acquistate dal team americano. La stessa presenza di una base operativa all’interno della fabbrica di Maranello rende evidente il livello di “intimità” costruito negli anni tra le due realtà in questione.

Nell’ambito di questa cooperazione ormai consolidata da diversi anni, la partnership tecnologica con un altro soggetto del calibro di Toyota poteva rappresentare un grosso problema. In questo momento, infatti, non è ancora chiaro se l’ingresso di Toyota (in punta di piedi) sia il primo step di un progetto più ambizioso che punti al ritorno in F1, oppure si tratti di una semplice partnership strategica volta a traferire nel settore delle vetture stradali le tecnologie utilizzate nella classe regina. In entrambi gli scenari il rischio pare abbastanza chiaro, però.

Ci riferiamo al fatto che potenziale competitor della rossa potrebbe entrare a contatto con la componentistica acquistata da Haas e acquisire un bagaglio tecnico a titolo gratuito. Per tale ragione, in modo molto trasparente, il team statunitense ha messo al corrente la Scuderia Ferrari dei propri intenti, assicurando che il perimetro della partnership con Toyota non avrà delle intersezioni con aree tecnologiche che rientrano nell’accordo con il team di Maranello. Accordo che Haas ha rinnovato con la rossa sino al 2028.    

Il logo del gruppo Gazoo Toyota sul muso della Haas – Credit: toyotagazooracing.com

F1, Haas con Toyota supererà i limiti della sua dimensione.

“Siamo un piccolo team e questo significa che abbiamo mancanza di risorse per essere più competitivi a centro gruppo. Con questo accordo, potremo utilizzare la grande base della Toyota a Colonia e fare diverse attività al simulatoreha chiosato Ayao Komatsu, team principal della Haas. In sostanza, Toyota offrirà alla scuderia americana la possibilità di superare i limiti di un team dalle minori risorse rispetto alla concorrenza. Un’abile mossa che, attraverso una collaborazione tecnologica dai reciproci vantaggi, dovrebbe essere in grado di fornire un vantaggio competitivo.

La fabbrica RBPT a Milton Keynes

Il tutto, a livello teorico, senza gravare sui costi da rendicontare nell’ambito del budget cap. L’accordo siglato con Toyota è molto più di che una sponsorizzazione in stile Alfa Romeo Sauber e, sulla carta, dovrebbe determinare un coinvolgimento tecnico più tangibile rispetto alla alleanza tra Red Bull e Ford nel settore delle Power Unit, partnership che secondo la scuderia di Milton Keynes frutterà benefici molto ampi quando scatterà la nuova era regolamentare nel 2026, dove scenderà in pista la seconda generazione dei motori turbo ibridi.

Tornando al presente possiamo aggiungere una pensiero. Senza dubbio, il rinnovato interesse della casa nipponica verso la F1 si era già alesato negli scorsi mesi in occasione del Gran Premio del Giappone, dove Ryo Hirokawa era stato annunciato come collaborato per il programma di sviluppo della McLaren, trasformandosi di fatto in una della “figure di riserva” della storica scuderia di Woking. Hirakawa è un pilota della Toyota e, all’epoca, venne presentato come primo passo di un modello di condivisione delle conoscenze tra il gruppo nipponica e il team di F1 che attualmente comanda con merito la classifica del mondiale costruttori.

Ryo Hirakawa a bordo della McLaren MCL36 al Montmelò – Credit: mclaren.com

La sinergia comunicata a metà di questa settimana rappresenta niente di meno che la realizzazione pratica di quanto la casa giapponese aveva intenzione di instaurare conta scuderia diretta da Andrea Stella. In tal senso Haas ha superato McLaren offrendo a Toyota la piattaforma adeguata per rimettere piede in F1, in quella che in questo momento possiamo definire, dopo un lungo periodo di assenza dalla paddock, una fase di apprendistato in merito alle nuove tecnologie utilizzate nella massima categoria del motorsport che potrà essere assai utile.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Haas – McLaren

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Pubblicato da
Zander Arcari