Ma che bella Ferrari, ultimamente. Un team di F1 che in maniera lenta e progressiva è uscito dall’impasse tecnica tornando al top dell’onda, come direbbe Flavio Briatore. Tre vittorie nelle ultime cinque gare non sono certo arrivate a caso, e potevano essere 4 se l’errore di valutazione in Azerbaijan non fosse arrivato. E forse addirittura 5, se la squadra di Via Abetone Inferiore 4, durante le qualifiche del Gran Premio di Singapore, avesse valutato al meglio l’attivazione delle gomme. Un rossa d’assalto, insomma. L’obiettivo per questo terzo ed ultimo appuntamento del triple header resta sempre il medesimo.
Ferrari parte per vincere, con la forte voglia di continuare a nutrire il sogno mondiale costruttori. Una McLaren assai sprecona potrebbe ancora aiutare, impegnata nella lotta del campionato piloti con Lando Norris. Mentre Piastri, l’australiano, dopo Baku sembra quasi l’ombra di se stesso. Ripetersi in F1 non è mai semplice, specie se gli avversari sono molto agguerriti. Tuttavia la storia scuderia sta mostrando tanta determinazione e la paura di vincere sembra proprio che abbia abbandonato il team. I “due Carlo” stanno dando il massimo e stanno portando in alto i colori italiani in tutto il mondo.
Il circuito di Interlagos, noto ufficialmente come Autódromo José Carlos Pace, è un tracciato storico e parecchio tecnico per la F1. Si snoda in una combinazione di lunghi rettilinei con settori tecnici, in particolare il secondo, dove curve strette e chicane esigono un’elevata precisione alla guida. Interlagos è famoso anche per le condizioni atmosferiche imprevedibili, che spesso costringono i team a dover adattare il setup della monoposto. Per la Ferrari, attualmente in un periodo parecchio positivo, questo appuntamento rappresenta un’altra occasione per mettere alla prova la SF-24, su un tracciato che premia sia la velocità di punta che la trazione nei tratti più guidati.
Il Cavallino Rampante si presenta in Brasile forte di un pacchetto competitivo e ben bilanciato, grazie a una finestra di messa a punto sufficientemente ampia, che le permette di adattarsi a diversi layout di questo calendario 2024. La scuderia di Maranello, dopo le ultime gare, sembra essere in grado di trovare un buon punto di equilibrio per ogni tracciato, e di riflesso abile a minimizzare i punti deboli della sua vettura, per poi sfruttare appieno quelli di forza. Questo significa che, a differenza di altre stagioni di F1, piste con caratteristiche differenti non rappresentano più un ostacolo insormontabile.
Proprio per tale ragione la fiducia nel propri mezzi della Ferrari in questo momento è parecchio alta. Lo scorso anno il team scelse un set-up che privilegiava la velocità di punta, per guadagnare tempo nei tratti veloci, specie nel rettilineo principale e negli allunghi che conducono a curva 4 e poi a curva 5. Anche quest’anno, seguendo la tendenza della stagione scorsa, la rossa punterà a ottimizzare la top speed, come fatto in Messico, dove tra venerdì e sabato hanno ridotto il carico aerodinamico dalla specifica “Monaco” passando a una configurazione medio-alta vista per la prima volta a Barcellona.
Per il Brasile, si prevede che il team italiano opterà per un approccio similare a domenica scora, puntando su una specifica più versatile e adatta a circuiti misti. Nel 2023, ricordiamo che Ferrari soffrì nelle curve lente, in particolare nella prima chicane, alla 4 e alla 5, a causa di una carenza endemica di spinta verticale. La scelta di abbassare le altezze da terra aveva dato buoni risultati in qualifica, ma di riflesso aveva penalizzato la prestazione complessiva sulla distanza dei 300 chilometri. Quest’anno, però, la SF-24 ha mostrato un bilanciamento migliore alle basse velocità, oltre ad una certa agilità sui cordoli, tra le altre cose meno pronunciati a Interlagos rispetto al Messico.
Ferrari ha lavorato per costruire un compromesso che favorisca i tratti lenti, anche se questo comporterà sacrificare parte della prestazione nelle curve ad alto carico aerodinamico, come la 12, dove nel 2023 la rossa aveva perso quasi un decimo e mezzo che poi andava a recuperare con la velocità nel tratto ad alta velocità di percorrenza che porta sul traguardo. Nelle curve rapide, la SF-24 cercherà un compromesso a livello di rigidità sospensiva. L’obiettivo è gestire il carico aerodinamico per la gara, dove le velocità medie nei tratti veloci si riducono così come il carico richiesto.
In qualifica, il team di F1 italiano si affida alla sensibilità del pilota per gestire il posteriore della monoposto, dando priorità alla top speed. Questa scelta mira a ottenere una vettura efficace nelle lunghe percorrenze e adatta a conservare le gomme durante la corsa. Interlagos è una pista particolarmente esigente per le mescola, caratterizzata da un degrado elevato, situazione che nel 2023 aveva costretto i piloti ad amministrare i compound per tutta la gara e limitare le prestazioni in modo significativo. Quest’anno, Ferrari punta a evitare una gestione così problematica.
Lo farà anche grazie a un miglior controllo della temperatura superficiale e della carcassa. SF-24 che ha dimostrato un miglioramento in questo aspetto. Elemento che va sommato alla ricerca di un set-up utile mantenere le gomme in una finestra di temperatura ottimale e non compromettere il ritmo gara come l’anno scorso. Nel T2 sono presenti vari tratti dove l’asse posteriore verrà messo sotto stress in trazione, e si verificano micro-slittamenti da evitare per non complicare l’amministrazione dello pneumatico. Ferrari parte forte, convita di poter lottare per la vittoria anche in Brasile.
Autori e grafiche: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv