F1, GP Stati Uniti 2024: Ferrari ha dominato oltre oceano il diciannovesimo appuntamento del mondiale. Leclerc e Sainz si sono resi protagonisti di uno storico uno-due magistrale utilizzando un’arma segreta: il passo gara. Già nella Sprint Race del sabato, il ritmo medio era molto simile a Verstappen, pur considerando il duello interno e la partenza nelle retrovie. Mentre nella consueta corsa domenicale i due ferraristi hanno dimostrato che, partendo più avanti, un risultato molto migliore sarebbe potuto arrivare: la vittoria con doppietta annessa.
La meraviglia rossa è iniziata già in curva 1, al via, quanto Leclerc ha infilato Norris e Verstappen, che erano andati lunghi, dopo che l’olandese ha cercato l’attacco sull’inglese. Sainz, partito terzo, in questo frangente è stato sfortunato. Lo spagnolo ha dovuto alzare il piede alle spalle di Max per non fare un incidente, non potendo inseguire il compagno per completare da subito l’uno due. Carlos ha potuto guadagnare la seconda posizione dopo la prima sosta, anticipando il cambio gomme. Peraltro, l’iberico taglia il traguardo percorrendo più giri di tutti sulla mescola Hard.
Nel primo stint di gara Ferrari ha fatto registrare il passo migliore del gruppo. Charles in testa alla corsa, è stato l’unico in grado di tenere un ritmo in media inferiore ai 100 secondi, con una guida che tramite gli non mostrava grosse imperfezioni. La superiorità del monegasco si è resa possibile grazie ad una fase di warm-up più cauta sfruttando, appunto, il ritmo migliore e l’aria pulita in faccia. Dai box Bozzi, ingegnere di pista del monegasco, ha chiesto via radio al suo pilota di essere meno aggressivo sui cordoli e di fare più attenzione nella gestione dei bump alla 4.
In termini di degrado gomma Charles ha costruito sulla regolarità il proprio successo, cercando d’imporre degli sforzi non eccessivamente bruschi sulle coperture, sia in fase di frenata che in uscita. Inoltre, stando distante dai cordoli, il ferrarista non andava a stressare eccessivamente la spalla dello pneumatico, evitando il rischio di pericolosi tagli. Dalla telemetria, si osserva come il ferrarista facesse la differenza particolarmente in due punti. Il primo è a cavallo tra T1 e T2, curve 6, 7, 8. Zona del tracciato dove portava 6 km/h in più al centro di curva 6, ed andava prima sul gas in uscita verso la 7.
Il secondo tratto è la sequenza di pieghe veloci 16, 17, 18 nel T3. In questa sezione Charles manteneva una percentuale di gas aperto maggiore, costruendo un vantaggio medio di 3 decimi. Il ritmo di Leclerc era mezzo secondo più veloce di Verstappen e Sainz. Lo spagnolo, dopo la Safety Car di inizio gara, ha riscontrato qualche problema con la power unit e non è più stato in grado di riavvicinare il campione del mondo e provare l’attacco come nei primi giri. Il degrado rispetto l’olandese è a favore del pilota della Ferrari, che ha subito meno il drop della mescola nella parte finale.
Il motivo è legato alla sosta anticipata, che ha permesso a Carlos di recuperare alcuni secondi fondamentali su Verstappen all’inizio del secondo stint. Norris ha mantenuto un ritmo in media simile a Max e Carlos, con una prima parte di gara estremamente conservativa. L’obbiettivo era quello di evitare il drop delle gomme visto ieri alla fine della sprint. La tattica in casa McLaren era quella di andare per una sosta, allungando la prima parte di gara per incrementare il ritmo nelle tornate precedevano il pit-stop.
Gara non altezza per Mercedes. Hamilton dopo la brutta qualifica ha fatto lo stesso errore di Russell andando a muro alla 19 dopo 3 giri. George, partito dai box, ha deciso di allungare fino a giro 37 il primo stint su gomma dura, rimontando sino alla sesta posizione. L’alfiere della stella atre punte ha sfruttato la supremazia nei rettilinei tramite l’utilizzo del DRS per effettuare i sorpassi. La W15, molto efficiente nel circuito del COTA, permette al giovane inglese di raggiungere delle top speed di circa 10 km/h maggiori degli avversari alla fine dei due rettilinei principali.
Il pilota della Mercedes, sfruttando una mescola più prestazionale è stato uno dei più veloci nella seconda parte di gara, figlia della situazione che si è andata a creare nella prima sezione. Tra i piloti di testa il ritmo medio si è livellato, favorendo chi ha montato la Hard più tardi. McLaren in quel momento risulta 2/3 decimi più veloci delle Ferrari che erano in gestione con lo pneumatico a banda bianca. La tattica dalla scuderia di Woking non ha pagato come previsto nei modelli matematici studiati dagli ingegneri.
Probabilmente, gli strateghi vestiti di color papaya non pensavano che Sainz e Leclerc sarebbero stati in grado di amministrare gli pneumatici come hanno fatto e per di più di mantenere un ritmo così buono. Se diamo un’occhiata al grafico del degrado, Carlos e Charles sono gli unici pilota che hanno mostrato una curva negativa. I “due Carlo” sono riusciti a migliorarsi praticamente sino alle ultime tornate, gestendo l’operazione di lift and cost per non andare sottopeso.
Verstappen, nel mezzo tra Ferrari e McLaren, ha iniziato a perdere prestazione dopo la 16° tornata sulle Hard, ovvero il 42° giro di gara. A quel punto le gomme di Max hanno perso temperatura, particolarmente all’anteriore. Il cuore della gomma era troppo freddo, generando del graining che rallentava il campione del mondo in fase di inserimento e a centro curva. Il talento di Hasselt doveva pertanto essere conservativo in ingresso per non innescare il sottosterzo. Come risultato il suo ritmo è in media due decimi inferiore nel tratto delle curve lente, dalla 12 alla 15, rispetto alla Ferrari.
È difficile capire se e quanto si siano ribaltati i valori in campo, dopo una vittoria così netta della Ferrari. Una fattore che senza dubbio vale la pena sottolineare riguarda sicuramente gli aggiornamenti. Il team di Maranello conosceva molto meglio il proprio pacchetto di update rispetto agli avversari, che hanno introdotto proprio per questa gara alcune novità interessanti. Red Bull, McLaren e soprattutto Mercedes, quindi, hanno potuto spendere una sola ora per testare, raccogliere dati e studiare tutte le modifiche realizzate sulle rispettive monoposto.
Il set-up di queste tre scuderie non è stato di certo ottimizzato al massimo, ma allo stesso tempo non si può negare la supremazia Ferrari. Il Cavallino Rampante ha messo a punto una vettura più affine alla lunga distanza, e lo abbiamo visto sia sabato che nella giornata di ieri. La SF-24 volava nei settori misti del T1 e nelle curve lente del T3, elementi che ritroveremo il prossimo weekend in Messico. Saranno proprio questi i tratti sui quali i tecnici della rossa cercheranno di far forza per migliorare la velocità di punta. L’obiettivo per ripetersi a 7 giorni di distanza.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv