E no… però così fa male, davvero! Diamine, la Ferrari in F1 sta facendo un finale di stagione da applausi: cinque gare vinte sino ad ora con altrettante bandiere rosse (se parliamo della sola F1) che sventolano a Maranello. Ultimi due Gran Premi vinti uno dietro l’altro con autorevolezza. Doppietta consecutiva sfumata per poco, ma comunque un primo e terzo posto in Messico. Giro più veloce. Recuperata una caterva di punti in due gare e superata Red Bull nel campionato costruttori.
E certo, si gode assai… tuttavia, nei meandri dell’anima resta quel sottile dispiacere frammisto a rimpianto, croce dei ferraristi come il sottoscritto, per le tante occasioni perse negli anni e pure in questo campionato. Vero, direte, però la McLaren nel costruttori è ad un tiro di schioppo. Sissignore, ma ve lo immaginate se si fosse trovata la quadratura del cerchio dopo i famigerati aggiornamenti fallati di Barcellona? Se non si fosse sbagliato?
Vediamo il bicchiere mezzo vuoto: saremmo in corsa senza problemi per entrambi i mondiali.
Vediamo il bicchiere mezzo pieno: è da tempo immemore che in Ferrari non si vedeva una progressione tale. A cui si aggiunge l’aver capito l’errore nello sviluppo della SF24 ed aver posto rimedio. Non accadeva, credo, dal 2009. Una vera e propria era geologica! Il maestro Turrini aveva vaticinato (giustamente) che avrebbe messo firma per cinque vittorie stagionali. Ora, a quattro gare dal termine del campionato, sembra che quel limite possa essere agevolmente battuto. Chi l’avrebbe detto…
Ad inizio campionato sembrava di assistere ad una fotocopia del tedioso e morituro 2023. Poi, dopo 3 o 4 gare con il bottino pieno in casa Red Bull, qualcosa è cominciata a cambiare. Frizioni interne che diventano palesi, fughe di tecnici, fra di loro il geniale Newey, sospetti di vario tipo, poi una lenta e inesorabile discesa tecnica. Se Max non avesse fatto bottino quasi pieno nelle prima gare, e se la McLaren non avesse dilapidato una quantità industriale di punti, non potrebbe “gestire” questa fase che lo porterà probabilmente al quarto titolo mondiale. A proposito del numero 1… nel frattempo è tornato la testa calda che tante ne ha combinate.
Come sapete, io penso che Max sia un talento assoluto, ma sia anche capace di grandi scorrettezze in F1. E’ la storia della rana e dello scorpione: “E’ la mia natura…” In Messico, tra l’altro, abbiamo assistito a manovre talmente intimidatorie e plateali, e aggiungo impossibili da non sanzionare, da pensare che il campione del mondo in carica non riesca più a sopperire, con il talento, i limiti di ormai una irriconoscibile RB20. E quindi esce l’animale da guerra, quello pronto a tutto. Anche perché, cinicamente, se va fuori pista assieme a Norris, ci guadagna proprio lui, non lo sfidante.
Di “bastardate” e manovre scorrette è pieno il mondo della F1. Non facciamo le verginelle. Ma possiamo dire che non sono comunque belle, anche se le fa il tuo pilota preferito. Ricordo ancora il finale a Jerez, del 1997 della lotta fra Michael Schumacher e Jacques Villenueve. Ecco, mettiamola così, tornando al presente: Red Bull sembra non solo vedere ridursi il vantaggio nel mondiale piloti, per quanto ancora rassicurante, ma vede aumentare esponenzialmente i problemi. Ed è un fatto curioso, ma tutt’altro che inedito.
C’è il momento in cui tutto ti va bene, e il fato ti perdona anche gli errori. Poi, quando tutto ti va storto escono fuori problemi su problemi. Prima una piccola crepa, poi altre crepe, e poi il gigante si scopre dai piedi di argilla… E non me ne vogliano i tifosi Red Bull, ma pare sia questo il loro momento di “soffrire” in F1. Un pò a ciascuno, dai!
Carlos Sainz. Voto: maestoso.
Con la postilla di una sverniciata a Verstappen. Non accade tutti i giorni…
Charles Leclerc. Voto: 8 1/2.
Forse nel finale ci poteva essere una gestione migliore. Ma non facciamone una tragedia.
Sergio Perez. Voto: semplicemente adorabile.
Speriamo resti a lungo in Red Bull! Anche se gli spifferi dal paddock vanno in direzione opposta e ci spezzano il cuore…
Max Verstappen. Voto: 5.
Tira fuori gli artigli in maniera sconclusionata. Evidentemente capisce che la monoposto non è progredita come sperava dopo gli ultimi aggiornamenti.
Red Bull. Voto: caduta libera.
Horner-Marko. Voto: goduria (sentirli lamentarsi).
Lando Norris. Voto: 9. Una volta tanto agisce in maniera intelligente a bordo della sua McLaren, direi quasi chirurgica, con Verstappen. “Costringe”, passatemi il verbo, il campione del mondo a ben due mosse assai pericolose e recupera dieci punti. Certo, il pallino resta ampiamente in mano a Max… tuttavia, chi lo sa…
Coperture Pirelli. Voto: rotolano…
Da quando è stato introdotto il cerchione da 18 pollici, proprio per la spalla estremamente ridotta, ogni volta che c’è un contatto, lo pneumatico saluta il cerchione e se ne va in giro liberamente. Vedi cosa accaduto con l’incidente di Tsunoda. Ecco, se fossi fra i geni della FIA, un pensierino su questo aspetto, che riguarda la sicurezza dei piloti e non solo (spettatori) ce lo farei. E pure bello approfondito.
P.S.1.: Se la Ferrari di Vasseur continua così, sarò felice di ammettere di essere stato troppo pessimista. Ma non è ancora il momento…
P.S. 2: Sono un tifoso ferrarista semplice. A me piace Leclerc più di Sainz, ma mi interessa soprattutto che vinca Maranello. Quindi, io godo uguale. Unica eccezione Silverstone 2022, con la dimenticabile gestione Binotto.
P.S. 3: Ma quanto è sciocco questo rigorismo etico della FIA applicato alle parole dei piloti? Un bigottismo davvero stucchevole…
P.S.4: Una menzione particolare alla mia corte dei gufi. Gufare sempre, senza sosta. Prima o poi paga!
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv