Ferrari si approccia al round numero 20 della F1 con tanta speranza. Un Gran Premio del Messico che potrebbe rivelarsi un altro scenario competitivo a favore della rossa. La scorsa stagione le due SF-23 partirono dalla prima fila. Poi però, durante la gara, il passo delle vetture non era all’altezza. L’attuale stato di forma del Cavallino Rampante suggerisce una lotta al vertice come nelle ultime 4 gare. Per confermarsi, come sempre, serviranno tutti i crismi del caso, specie tenendo in conto la particolare ubicazione del circuito intitolato ai fratelli Rodrigues.
L’aria è più rarefatta, il che significa che il carico è minore e le parti interne della vettura sono messe sotto stress maggiormente. Proprio per questo, il team di Maranello si è presentato a Città del Messico con una nuova engine cover. Tante aperture stile branchie di squalo per favorire la refrigerazione. Senza dubbio la soluzione adottata è parecchio aggressiva e non è detto che non possa inficiare a livello aerodinamico sull’efficienza della monoposto italiana. Per quanto riguarda il livello di carico, invece, Ferrari monta l’ala posteriore da alto carico in versione Monaco.
Una specifica che verrà regolata in maniera differente rispetto all’appuntamento del Principato, utilizzando un’incidenza del flap minore. Idem per la beam-wing che andrà a completare la downforce al retrotreno della SF-24. La messa a punto dell’auto di F1 partirà dallo studio realizzato al simulatore. Lavoro che secondo lo stesso Vasseur è stato svolto alla perfezione. Non ci resta che attendere, insomma, per capire se, in effetti, all’interno della gestione sportiva tutte le caratteristiche della pista sono state valutare con i giusti criteri. Il tutto considerando che il nuovo fondo ha allargato la finestra di messa a punto.
All’interno del box Ferrari vige una certa tranquillità. I piloti stanno per salire a bordo delle proprie vetture, dopo aver “ripassato” il programma di lavoro con i propri ingegneri. Al solito sono andati in onda i controlli sulla vetture: power unit, trasmissione, impianto frenante e sistema ibrido. Poco prima della bandiera verde per la sgambata sull’asfalto messicano diamo un’occhiata alle condizioni della pista: 42,3 °C la temperatura dell’aria, 18,5 °C quella dell’asfalto. Umidità al 56%, 2,1 Km/h l’intensità del vento che soffia da sud est.
Ambedue i propulsori delle rosse vanno in moto. A margine del segnale, i ferraristi abbandonano la corsia box. Ricordiamo che Oliver Bearman sostituisce Charles Leclerc in queste prime prove libere. Per questo primo run, entrambe le SF-24 montano un set di Pirelli a banda bianca. Parliamo delle gomme Hard che consentiranno di testare il comportamento delle vettura mantenendo il più stabile possibile l’andatura delle auto italiane. Come sempre si cura parecchio il warm-up per completare al meglio il ciclo di isteresi dello pneumatico.
Sulla vettura del britannico fanno presenza degli enormi rastrelli collocati davanti agli inlet della pance. Per questo l’inglese effettua una serie infinita di test a velocità costante. Una raccolta dati molto interessante per la Ferrari. Dopo aver portato in temperatura gli pneumatici le due rosse si lanciano per il primo tentativo lanciato. Nemmeno il tempo di mettere assieme un giro e arriva la prima bandiera rossa della sessione, causata da alcuni detriti che potrebbero danneggiare le vetture di F1. I commissari si gettano in pista per raccogliere e pulire l’asfalto.
Lo stop dura poco, meno di 5 minuti. Si torna pertanto subito in pista con i medesimi compound utilizzato in precedenza. Sainz calca per primo l’asfalto, mentre Bearman tarda qualche minuto in più. Osservando gli on-board camera si nota una SF-24 stabile. Nel primo tentativo Carlos mostra un’andatura in linea generale pulita. Solo qualche piccola correzione nel T3 ma niente di pesante. Terminato il passaggio ecco Oliver che si lancia. Nel mente lo spagnolo è molto comunicativo in radio. Descrive alla perfezione il comportamento della rossa che mostrava un pelo di sottosterzo.
Per questo l’iberico chiede ed ottiene un ritocco al carico installato sull’avantreno, tre click per sistemare il bilanciamento della sua monoposto di F1. Ritocco che are fattuale perché il madrileno di mette davanti a tutti nella classifica dei tempi. Nel mentre Bearman stava cercando di prendere confidenza. Dopo il giro lanciato stava parlando via radio con il suo ingegnere, quando arriva Albon e lo centra in pieno dopo aver perso la vettura. La SF-24 del britanico è visivamente danneggiata nella parte anteriore sinistra. Un vero peccato per due chiare ragioni.
Intanto Olly perde la possibilità di girare e i meccanici della rossa dovranno realizzare un lavoro extra per sistemare la vetture di Leclerc per le Fp2. seconda bandiera rossa delle prove libere, ovviamente, per dare modo ai commissari di recuperare le vetture e ripristinare le condizioni originali del tracciato. Una decina di minuti e l’azione in pista di palesa nuovamente. Questa volta, l’unica Ferrari superstite calca l’asfalto messicano con le Pirelli a banda rossa. Messo da parte il warm-up lo spagnolo si lancia per il suo tentativo lanciato con le gomme Soft.
La sembra adottare altezze da terra abbastanza ridotte, in quanto un leggero porpoising fa presenza nei tratti rettilinei. Bene sui cordoli del primo settore, in quando la numero 55 è in gradi di aggredirli senza problemi. Notiamo un sottosterzo tra la 16 e la 17 che si trasforma in sovrasterzo in uscita. Ancora un cambio di carico all’avantreno per la rossa. I meccanici ritoccano la downforce installata e Carlos torna nuovamente in pista. Nell’outlap, Adami fornisce una serie di aiuti per migliorare l’handling della Ferrari. Consigli che servono, in quanto il ferrarista abbassa il suo crono.
Non è semplice fornire un riscontro preciso in questa sessione parecchio movimentata. Tuttavia, possiamo dire che la messa a punto di base della rossa pare piuttosto buona. Elemento che fornisce un handling “sincero”. Tuttavia si deve ottimizzare ancora il secondo settore, dove nelle curve rapide manca ancora qualcosa. Per l’ultima parte della sessione, l’iberico torna in pista con le mescole Hard. Il programma di lavoro prosegue pertanto con una breve ma sempre utile simulazione del passo gara. Ferrari sta cercando di capire come amministrare le gomme e le temperature di esercizio.
Per questo Carlos testa l’efficacia del lift and coast per “raffreddare” la power unit. Con alto quantitativo di carburante a bordo l’handling della vettura italiana non cambia. Resta pulito. Sette tornate nelle quali il passo è buono, idem l’amministrazione del degrado. In ultima istanza va detto che arriverà senza dubbio un ritocco allo schema sospensivo. Ferrari deve migliorare il compromesso meccanico, perché nelle curve high speed le performance devono progredire. Stessa situazione di Austin, dove alla fine la messa a punto perfetta è arrivata.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv