Formula 1

F1, Ferrari: non si può più vivacchiare

Le ultime stagioni di F1 della Ferrari sono ricche di alti e bassi. A dire il vero, i momenti esaltanti sono estremamente inferiori rispetto a quelli negativi, e per questo motivo ogni vittoria del Cavallino viene celebrata quasi come un miracolo dai suoi tifosi e non solo. Quando a vincere è una macchina rossa, si sa, l’emozione è particolare, specie in circostanze particolari come a Monaco o Monza.

Le due vittorie di Leclerc in questo 2024 nei circuiti sopracitati, alle quali sommiamo il successo eroico di Sainz a Melbourne, avvenuto poche settimane dopo l’intervento di appendicite, sono state sicuramente un segnale forte di rinascita dopo un 2023 disastroso per la Scuderia del Cavallino, la quale è stata però l’unica a interrompere la serie di vittorie consecutive di Verstappen e della Red Bull con il successo dello spagnolo a Singapore.

Carlos Sainz (Ferrari) festeggia a Singapore 2023

L’eredità lasciata da Mattia Binotto a Frederic Vasseur è stata davvero misera: una vettura, la SF-23 ricca di problemi, inaffidabile, lenta, inguidabile. Uno scarto della società praticamente, uno scaldabagno con quattro ruote che a malapena finiva una gara senza un problema tecnico. Il lavoro è stato gigantesco, a cominciare dall’aggiornamento di Barcellona fino ad arrivare a quella che è adesso la monoposto, la SF-24, competitiva e in grado anche di vincere alcune gare, così come di lottare con la McLaren a pari competitività, vedi Baku.

F1, Ferrari: 16 anni di poco e nulla

La Ferrari è stata davvero poche volte in una reale lotta per il titolo mondiale di F1 negli ultimi due decenni: da quando la Scuderia di Maranello non è più sul tetto del mondo, ovvero dal 2007 per quanto riguarda il campionato piloti e dal 2008 per quel che concerne il costruttori, si contano davvero sulla punta delle dita le volte in cui il Cavallino è stata una seria contendente.

A parte il 2010 e il 2012, persi per motivi profondamente diversi, dobbiamo fare un balzo di tanti anni, ovvero al 2017: dopo un paio di regolamenti tecnici cambiati, la SF70-H ha fatto scuola, giocandosela più o meno alla pari della dominante Mercedes per la prima parte del campionato, salvo poi mandare tutto in frantumi specialmente nelle tappe asiatiche di Singapore, Malesia e Giappone.

La bellissima SF70-H guidata da Sebastian Vettel – GP Monaco 2017

L’anno successivo, nel 2018, probabilmente il rimpianto più grande è stato quello di non vedere la rossa giocarsi il campionato del mondo di F1 sino all’ultima gara, cosa che avrebbe ampiamente meritato, ma ci furono due piccoli, grandi problemi: Vettel ha perso mentalmente il mondiale in quel muretto del Motodrom di Hockenheim, e la SF71-H, degna erede della monoposto dell’anno prima, ha perso la brocca da Singapore in poi.

F1, Ferrari: lo sprone di Rob Smedley

Dopodiché, per la Ferrari altri anni a vivacchiare, un accordo segreto con la FIA dopo che il motore della vettura del 2019 è stato trovato, in qualche modo, non proprio regolare e che è stato di fatto trasformato in una sorta di squalifica in pista, visto l’andamento imbarazzante del 2020. Solo nel 2021 qualche cenno di ripresa, ma ormai le energie erano tutte volte al 2022, anno in cui Leclerc è stato in lotta per il mondiale quantomeno fino all’estate, poi tra scelte non proprio ragionevoli da parte di Binotto e una macchina debole sotto l’aspetto dell’affidabilità e degli aggiornamenti, tutto è stato mandato in fumo.

Insomma, facendo un bilancio complessivo di tutta la storia, non si può certo dire che la Ferrari sia stata eccellente negli ultimi 16 anni, visto che a vincere sono stati sempre gli altri. A dirlo, oltre ai numeri impietosi, è stata anche una vecchia conoscenza del Cavallino Rampante, ovvero Rob Smedley, storico ingegnere di pista di Felipe Massa, divenuto famoso per quel “Fernando is faster than you” pronunciato in radio durante la gara di Hockenheim del 2010 e che vedeva il brasiliano comandare davanti al neo compagno di squadra Alonso.

Felipe Massa e Fernando Alonso (Ferrari) – GP Germania 2010

“Non voglio parlare male della Ferrari, perché nutro una grande passione per loro e ho molto rispetto per Fred, ma devo ammettere che sono stati un po’ al di sotto delle mie aspettative – ha dichiarato Smedley -. All’inizio della stagione pensavo che fossero su una traiettoria di crescita più forte, e mi piacerebbe vederli fare grandi progressi. La nota positiva è che ora lavorano in modo più organizzato”.

“Se guardiamo indietro di qualche anno, bisogna essere onesti, la situazione era davvero pessima in pista, commettevano molti errori da squadra di bassa classifica. Sotto la guida di Fred e con la ricostruzione in corso, stanno migliorando su questo fronte, anche se continuano a mostrare qualche segno di incostanza”, ha concluso l’ingegnere.


Autore: Andrea Bovone

Immagini: Scuderia Ferrari

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