Ferrari pare voglia fare sul serio in Texas. Round numero 19 della F1 2014 dove la rossa si è presentata davvero vivace. Il weekend di Austin prevede il particolare format della Sprint Race. Nell’unica sessione di prove libere la SF-24 si è ben comportata. La messa a punto di base studiata al simulatore è parsa buona, ritoccata dopo il primo run in modo da perfezionare ulteriormente l’handling della vettura italiana. Lo studio del set-up sulle gomme Hard ha indicato la via per ottimizzare il punto di lavoro dell’auto. C’è stato pure un mini long-run, dove le conferme con tanta benzina a bordo sono arrivate.
Nell’ultima parte della sessione i “due Carlo” hanno provato le Pirelli a banda rossa. Pneumatici Soft con i quali Ferrari ha fatto registrare i primi due tempi delle Fp1. Sainz più rapido di 21 millesimi ha mostrato tanta pulizia di guida, mentre Charles, come spesso accade durante il venerdì, ha lavorato maggiormente per trovare il limite della sua monoposto. In questo momento è davvero complicato capire il reale valore dell’auto modenese, specie considerando che, Red Bull e McLaren, come già accaduto in passato potrebbero pure essersi nascoste.
Per questo attendiamo con ansia la Sprint Shootout, che ci svelerà se il Cavallino Rampante sarà all’altezza di lottare per la pole. In questo sarà cruciale come sempre il ruolo dei compound, in merito all’attivazione tramite il ciclo di isteresi per fornire il massimo grip. Una SF-24 che spera di poter validare in maniera definitiva gli ultimi aggiornamenti, per confermare il salto di qualità visto nelle ultime tre corse della campagna agonistica 2024 che hanno anticipato la lunga pausa autunnale della F1. Tutto è pronto per l’inizio della qualifica sprint, si attende solo il semaforo verde.
I ferraristi si trovano a bordo delle loto vetture. I soliti controlli sono già andati onda: power unit, trasmissione, impianto frenante e sistema ibrido. In attesa che le due rosse tornino a calcare l’asfalto a stelle e strisce diamo un’occhiata alla condizioni meteo: 28,4 °C la temperatura dell’aria, 35,8°C quella dell’asfalto. Umidità al 41%, 2,7 Km/h l’intensità del vento che soffia da sud est. Gli ingegneri all’interno del garage stanno fornendo gli ultimi ragguagli ai piloti della Ferrari. Un rapido sguardo alla telemetria e i propulsori 066/12 si accendono.
Ambedue le rosse scendono in pista con le gomme gialle, mescola non ancora utilizzate sino ad ora. L’outlap è abbastanza sostenuto per immettere il corretto quantitativo di temperature all’interno della carcassa. Ultima curva, mode push e via per il primo giro lanciato. Le rosse confermano un handling buono. Resta il sovrasterzo e una leggere difficoltà a prendere l’apice in alcune curve dove l’anteriore fatica un pelo a stringere. Adami suggerisce di utilizzare un comando relativo al differenziale per gestire al meglio la rotazione. Anche Charles riceve consigli per il T2.
Monegasco che chiede e ottiene un ritocco all’ala anteriore, plus 4 clicks, per bilanciare ulteriormente la sua monoposto. Due tornate di cool down e poi si parte nuovamente per il secondo tentativo. Il traffico non è semplice da gestire in questo momento e sta dando fastidio un po’ a tutti i piloti togliendo concentrazione. Sainz mette assieme un giro abbastanza pulito che però non fa impazzire a livello cronometrico. Al contrario Charles spinge davvero molto. Lo fa talmente tanto che nel bel mezzo dello shake porta troppa velocità e si vede costretto a una grande correzione. Ciò malgrado segna il migliore tempo.
Il primo assaggio di SF-24 nelle Fp1 è parso buono. Le due vetture italiane mostrano un buon bilanciamento che facilità il lavoro dei piloti. Il taglio si passa facile e si procede versa questo seconda parte della qualifica dove si inizierà senza dubbio a dare decisamente più sul serio. Entrambe le monoposto italiane tornano a calcare l’asfalto texano con le medesime gomme utilizzate il precedenza. Ci riferiamo alle Pirelli cerchiate di giallo, due set nuovi di trinca. Stesso ciclo di isteresi, in quanto l’outlap ricalca le modalità utilizzate in precedenza dai ferraristi.
Si lavora parecchio sulle regolazione relative ai freni, per sfruttare appieno la staccata della rossa in curva 1 e 12, le frenate più impegnative della pista. Messo da parte il warm-up si parte nuovamente a full gas. I ferraristi portano a termine questo primo tentativo. Sainz è il più rapido e questa volta rifila un decimo al suo compagno. Leclerc che ha commesso una sbavatura nel T3. Le Ferrari sono ben bilanciate come abbiamo ampiamente detto, ma in alcune circostanze l’eccesso di rotazione si palese e complica un poco la tenuta del posteriore che tende a scivolare.
Una capatina ai box in attesa di capire se alle due Ferrari bastano questi tempi per passare il taglio. A quanto pare si. Senza troppa fatica le SF-24 scendono in pista e realizzano in crono. Osservando la classifica ci si rende conto che tanti piloti sono vicini tra loro, sei racchiusi in poco più di tre decimi. Senza dubbio la sfida per la partenza dal palo sarà molto dura e ogni piccolo dettaglio farà la differenza. Si tratta di dare il massimo e non commettere nessun tipi di sbavatura che, come accade in questi casi, alla fine della tornata possono pesare e non poco nell’economia globale del rendimento.
Senza dubbio la gestione delle gomme è molto importante qui in Texas. Completare al meglio il ciclo di isteresi prima di lanciarsi nel tentativo risulta cruciale. Il motivo è sempre lo stesso: accedere alla massima aderenza che la mescola può offrire. In questa ultima parte della Sprint Shootout si utilizzerà la gomma rossa. Sarà interessante capire se l’extra grip delle Pirelli a bada rossa cambieranno i valori in campo osservati sino ad ora. Ci siamo, il momento della verità si avvicina.
I ferraristi stanno controllando la telemetria tramite gli schermi appoggiati alla scocca della vettura, in attesa che inizia la terza e ultima parte della sessione classificatoria valevole per comporre la griglia della Sprint Race. Le due Ferrari attendono per avere la pista quanto più gommata possibile. Quando mancano poco più di tre minuti alla fine ecco che si accendono i motori e si torna a calcare l’asfalto di Austin. Come anticipato le gomme sono Soft e si lavora parecchio sui freni per scaldare l’asse posteriore. Poi, alla fine del T3 si passa alla modalità race per dare tutto.
Sainz non mette assieme un giro pulito. Peccato perché il potenziale non è stato sfruttato al massimo specie nel T3 dove l’overheating ha giocato un brutto scherzo allo spagnolo. Per Charles è andata leggermente meglio. A differenza dell’iberico nel terzo settore mette a segno il miglior tempo, ma paga troppo nel T1 dove le gomme non erano ancora pronte. Leclerc è più veloce di Carlos di pochi centesimi che però valgono due posizioni in più sulla grigia. Ferrari non è riuscita a ottimizzare il rendimento di queste gomme. Un vero peccato perché la pole pareva alla portata a circa 2 decimi.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv