La Ferrari ha fatto il bis americano, questa volta però con Carlos Sainz, assoluto dominatore di questo weekend corso a Città del Messico. Lo spagnolo ha avuto una sola esitazione in partenza, cedendo il passo a un arrembante e un po’ sopra le righe Max Verstappen, ma gli ha restituito subito il sorpasso con una staccata da paura alla prima vera occasione disponibile dopo una Safety Car entrata in pista per un incidente occorso al via tra Albon e Tsunoda.
Per il madrileno si tratta della seconda vittoria di questa stagione, la quarta della sua carriera e ovviamente da quando corre con la Ferrari. La voleva fortemente, la desiderava da tantissimo tempo, come dichiarato più volte tra Austin e Messico negli ultimi dieci giorni. Il desiderio si è avverato, e un Sainz così obiettivamente facciamo fatica a ricordarlo nella sua avventura colorata di rosso.
Ha un po’ da recriminare invece Leclerc: il monegasco è stato secondo praticamente per tutta la gara, ma ha dovuto cedere la piazza d’onore a Lando Norris, più forte di lui nel finale. Charles è stato anche molto fortunato, perché nel tentativo di mantenere la posizione sul britannico ha rischiato di andare a sbattere contro il muro all’uscita di quella che una volta era la curva Peraltada. Fortunatamente è riuscito a tenere il controllo della sua SF-24 ed evitare il patatrac, e non era affatto scontato essendo andato in pieno sullo sporco.
Oltre alla bella vittoria di Carlos, la gara del Messico ci ha regalato un nuovo capitolo della battaglia tra Norris e Verstappen: l’olandese è stato troppo aggressivo con il rivale, andando ben oltre il limite e compiendo un paio di manovre scorrette e giustamente sanzionate dalla FIA con ben due penalità da dieci secondi l’una, per un totale quindi di venti. Alla fine un sesto posto per l’olandese che vede ridursi il vantaggio su Lando di 10 punti, quindi ora il distacco è di 47.
Sainz sognava l’ultima vittoria in Ferrari. Non è detto che sia questa del Messico, perché mancano ancora quattro gare e la SF-24 ha dimostrato a più riprese di potersela giocare praticamente dappertutto in questo finale di campionato, essendo competitiva quasi quanto la McLaren. Diciamo “quasi” perché la MCL38 nel complesso sembra ancora la migliore, ma solo in certi punti della gara, mentre la monoposto rossa risulta essere più costante. Il distacco adesso è di 29 punti, davvero un nulla.
Nella sua analisi post vittoria, Sainz ha parlato anche del sorpasso su Verstappen: “È stato uno dei più belli della mia carriera. Si vedeva che ero un po’ arrabbiato, non mi è piaciuto quello che è successo alla partenza: sinceramente, lui ha fatto quello che doveva, è partito meglio di me e io non ero contento. Sono stato velocissimo tutto il weekend e volevo a tutti i costi questa vittoria. Alla prima vera occasione di fare una staccata, l’ho sfruttata. Con Max devi fare così, altrimenti non lo superi mai: bisogna essere aggressivi e decisi, proprio come fa lui. Da quel momento in poi sapevo di essere il più veloce e mi sono goduto ogni istante”.
“Non so spiegare perché, ma avevo la sensazione che questa vittoria sarebbe arrivata, è una cosa un po’ strana. Sentivo che dovevo vincere almeno un’altra gara con la Ferrari, e sinceramente penso di meritarmela, perché ho guidato bene per tutto l’anno e ho lavorato molto per preparare bene questa parte finale di stagione. Già ad Austin mi sentivo molto competitivo, e in Messico è arrivata tutta la mia famiglia: mia mamma non mi aveva mai visto vincere dal vivo. È stato un weekend perfetto, vincere davanti a loro, che mi hanno sostenuto tanto in un anno non facile, è stato incredibile. Ora mi godo questa vittoria, e da domani penserò a come vincere in Brasile”.
La gara di Leclerc è stata condizionata da un problema generale di gestione della monoposto: il monegasco ha dovuto tenere a bada freni, temperature, motore e chi più ne ha, più ne metta praticamente da quando è passato in seconda posizione dopo lo scontro tra Verstappen e Norris. Il distacco da Sainz era inferiore ai due secondi, ma è stato praticamente fuori dai giochi sin da subito. Dopo uno scazzo iniziale, abbastanza condivisibile, Charles prova a vedere il bicchiere mezzo pieno in un weekend nel quale ha avuto parecchie difficoltà di adattamento.
“Non ero nervoso, piuttosto ero annoiato – ha ammesso Leclerc -. Quando sei a due secondi dal primo, come all’inizio, ma devi poi gestire freni, carburante e temperature, ti irrita un po’ perché vorresti spingere di più. Abbiamo ottenuto un primo e terzo posto, e credo che non potessimo fare molto di più. La McLaren era davvero veloce nell’ultimo stint, e probabilmente siamo stati fortunati per quello che Max ha fatto all’inizio della gara, come tutti hanno visto. In generale siamo stati molto competitivi; Carlos è stato perfetto fin dalle prove libere, mentre io ho faticato a riprendermi dopo il venerdì e sono deluso della mia prestazione”.
“In gara mi sentivo più fiducioso, penso che il ritmo ci fosse, ma la gestione ha portato via tempo, e più di così era difficile fare, quindi il terzo posto con il giro veloce è stato il massimo possibile. A fine anno faremo i conti e speriamo che sia abbastanza per vincere il mondiale costruttori. L’errore nel finale? In quei momenti hai poco tempo per pensare: devi concentrarti per riprendere la macchina, e sapevo di dover uscire bene da quella curva perché Lando era molto vicino. Ho spinto al massimo e ho rischiato, sapevo di avere un po’ di spazio, anche se non tanto. Ho perso il controllo, ma sono riuscito a recuperarlo”.
La Ferrari ha 29 punti da recuperare sulla McLaren, la quale nelle ultime due gare non ha potuto fare affidamento su Oscar Piastri, sparito dai radar nelle prime posizioni. Questo ha avvicinato e non poco la Scuderia di Maranello, la quale non può più nascondersi dietro a un dito. Il prossimo weekend in Brasile sarà fondamentale, e ci saranno più punti in palio vista la presenza della penultima Sprint Race della stagione. E’ ancora tutto alla portata.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari