La lunga trasferta americana ha portato finora benissimo alla Ferrari. La Scuderia di Maranello ha portato a casa il massimo possibile tra Austin e Messico, forse lasciando qualcosina per strada nella Sprint Race in Texas, ma davvero poca roba in confronto a due vittorie, entrambi i piloti sempre sul podio e una doppietta. Risultati che ci hanno detto come la rossa sia in piena corsa per il campionato mondiale costruttori.
Noi già ve ne parlavamo in tempi non sospetti, ancora prima dell’inizio del campionato, anche se lo scenario era totalmente diverso: credevamo che il Cavallino potesse competere con la Red Bull per il titolo considerando le enormi difficoltà di Perez. Beh, sotto questo punto di vista ci abbiamo azzeccato in pieno, ma avevamo ignorato completamente la McLaren, leader in questo momento con 29 punti di vantaggio sulla Ferrari.
Al di là di questo particolare, seppur abbastanza importante, a quattro appuntamenti dalla fine della stagione, la Scuderia è in piena corsa per il raggiungimento di questo traguardo di per sé storico, visto che una gratificazione del genere manca a Maranello dal lontanissimo 2008. Tanto, troppo tempo per la squadra più iconica della storia della F1 e che ha vissuto anni tremendi, sportivamente parlando.
Le vittorie di Leclerc ad Austin e di Sainz in Messico consacrano quella che a detta di quasi tutti è la coppia migliore di piloti attualmente in circolazione, e per costanza di rendimento, specialmente negli ultimi mesi, non si può che essere d’accordo. Parla la pista, la quale ci ha detto anche come la SF-24 sia stata finalmente corretta dopo lo scempio estivo, quando con ancora Enrico Cardile al comando tecnico, si portò un aggiornamento distruttivo in Spagna e che ha fatto crollare ogni speranza di titolo nei tifosi della rossa.
Molto probabilmente, senza quel fallimento, Leclerc, Sainz e la Ferrari sarebbero stati in piena lotta mondiale in entrambe le classifiche, anzi: per quanto riguarda quella costruttori, oggi la Scuderia di Maranello detterebbe legge senza discussione alcuna, mentre in quella piloti, il monegasco sarebbe lì a giocarsela appieno con Verstappen e Norris, e chissà, forse anche Sainz avrebbe fatto parte della battaglia.
Entusiasmo. E’ questo quello che si respira dalle parti di Maranello ogni volta che si passa vicino l’hospitality e il garage nel paddock. Un’atmosfera che fatichiamo a ricordare obiettivamente. Questa cura ha un nome e un cognome: Frederic Vasseur. Il manager francese, in carica da inizio 2023, sta raccogliendo adesso i frutti di un lavoro durissimo cominciato quasi due anni fa, dopo la disastrosa eredità lasciata da un altrettanto disastroso Mattia Binotto. Ora si predica calma, perché non ci si può adagiare sugli allori, e il bello deve ancora venire.
“Siamo arrivati all’ultima gara della tripletta americana, in cui siamo riusciti a massimizzare il potenziale del nostro pacchetto – ha detto Fred -. A Interlagos ci aspetta il quinto weekend Sprint della stagione, il che significa che tutta la squadra sarà chiamata a uno sforzo fisico e mentale notevole. Con questo formato, sarà ancora più cruciale il lavoro del team a Maranello, iniziato ancor prima della partenza per Austin con la preparazione al simulatore e che non si è mai fermato in queste tre settimane, tra il lavoro nel remote garage e le analisi basate sui dati raccolti in pista dopo ogni gara”.
“Questo grande gruppo, diviso tra Maranello e San Paolo, dovrà assicurarsi che Charles e Carlos abbiano una buona base di partenza in termini di bilanciamento e set-up, così da potersi concentrare sulla guida. A Interlagos, inoltre, il fattore meteo potrebbe giocare un ruolo importante, rendendo essenziale che tutti operino al massimo della concentrazione per prepararsi e sfruttare ogni possibile scenario. Il morale è alto, siamo in un buon momento e dobbiamo continuare su questa strada. Solo più avanti ci concentreremo sulla classifica”.
La calma e la tranquillità con la quale Fred ha gestito la Ferrari in queste due stagioni è sempre la stessa, sia nei momenti bui (non dipendenti dalle sue capacità, nda) che in quelli esaltanti (e qui ci ha messo lo zampino, nda). Tagliare i rami secchi, rifondare quasi interamente una squadra, prendendo anche il pilota più vincente della storia e nel frattempo essere ancora in lotta per i campionati (uno molto improbabile, quasi impossibile, mentre l’altro pienamente alla portata). Adesso vanno alzati i giri dei motori, perché è solo l’inizio, pur essendo a fine campionato.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari