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F1, Mercedes: EOSS e sensibilità gomme. Anteprima GP Brasile 2024

Mercedes pensa al prossimo mondiale di F1. Questo ha detto Wolff dopo che gli ultimi aggiornamenti sulla W15 non hanno fatto realizzare il salto di prestazioni atteso. Una brutta tegola per la scuderia di Brackley, convinta che il lavoro realizzato in fabbrica poteva essere utile alla causa. E invece le due vetture nere e grigie non riescono a inserirsi nella lotta al vertice, perché Ferrari e McLaren, in questo momento sono parecchio lontane. E la Red Bull di Verstappen è arrivata dietro in Messico solo per la penalità. Un momento difficile, dove vanno in scena parecchi test.

È un po’ questo l’obiettivo della scuderia pluripremiata di F1, che nelle ultime quattro corse della campagna agonistica ha fissato un target ben preciso: alzare quanto più possibile il know-how sulla vettura, capire gli errori e gettare le basi per il progetto 2025, annata in cui Mercedes vorrebbe presentarsi ai nastri di partenza del campionato con la chiara possibilità di vincere. Non solo delle gare, ma bensì tornare nella lotta e portarsi a casa dei titoli che dalla tragica Abu Dhabi 2021, sportivamente parlando, ferita ancora aperta, non fanno più presenza.

George Russell (Mercedes) a bordo della sua W15 – GP Stati Uniti 2024

F1, GP Brasile: Mercedes lavora per non commettere l’errore aerodinamico della scorsa stagione

Interlagos è una delle piste più iconiche del calendario di F1, con le sue variazioni di altitudine, curve tecniche e rettilinei che mettono a dura prova l’equilibrio e la versatilità di ogni monoposto. Mercedes, giungendo in Brasile con la W15, affronta una fase di calo di competitività: le ultime gare hanno evidenziato un progressivo restringimento della finestra di funzionamento ideale della vettura, il cosiddetto “sweet spot”. Questo fenomeno non è dovuto solamente ad alcuni limiti interni riscontrati nel team, ma anche dalla continua evoluzione centrata di alcune monoposto rivali.

Vetture che stanno ampliando i propri margini di performance, rendendo più stretta, di riflesso, la finestra operativa della Mercedes. Sebbene ci siano stati rari momenti in cui l’auto ha mostrato performance davvero buone, la prestazione generale è rimasta troppo altalenante e alquanto sporadica. In un circuito tecnico come quello di San Paolo, il team tedesco dovrà affrontare varie sfide di assetto per rendere la vettura competitiva. Durante la stagione in corso, la W15 ha dimostrato un buon grip meccanico, utile nelle curve lente. Elemento che potrebbe costituire un vantaggio nelle sezioni più tecniche di Interlagos.

Lewis Hamilton (Mercedes) durante il GP del Messico

Mercedes ha la tendenza a costruire il setup partendo proprio da questo tipo di pieghe, in cui trazione e stabilità sono fondamentali per il bilanciamento complessivo. In particolare, il settore centrale tra curva 8, 9 e 10 del Brasile, rappresenterà un banco di prova significativo: queste curve richiedono frenate in combinato, dove la staccata e il cambio di direzione avvengono simultaneamente. Uno stile di guida che richiede tanta aderenza nelle fasi di frenata con un margine ristretto, in quando serve saper gestire il complesso trasferimento di peso.

Lo scorso anno Mercedes ha puntato sul generare un carico elevato e massimizzare le performance nei tratti più guidati. Un compromesso che non si è rivelato efficace per stabilizzare la piattaforma dell’auto. Ecco perché, nell’edizione 2024, il team dovrà evitare di ripetere questo errore. La W15 ha migliorato la velocità di punto e, proprio per questa ragione, potrebbe adottare un’ala posteriore meno carica per ridurre le perdite sui rettilinei. L’aspetto cruciale sarà ottimizzare l’interazione tra fondo, diffusore e l’ala posteriore, mossa utile per migliorare l’efficienza aerodinamica senza compromettere il grip nelle curve lente.

F1, GP Brasile: Mercedes e il difficile compromesso per gestire le gomme in gara

Sul fronte meccanico, Mercedes dovrà concentrarsi sulla zona centrale del tracciato brasiliano, Dovrà farlo, con ogni probabilità, andando ad ammorbidire il sistema sospensivo e di conseguenza corre una maggiore capacità di adattamento ai cambi di pendenza e al rollio nelle curve più strette. Ciononostante, una sospensione troppo morbida potrebbe rendere instabile il fondo nelle sezioni più veloci, costringendo la scuderia a un compromesso per evitare perdite eccessive di stabilità. La limitata finestra di funzionamento della W15 ha una ragione.

Trova la sua principale causa nella gestione delle gomme, un aspetto che il team fatica a ottimizzare. Sul giro secco, la monoposto tende a surriscaldare eccessivamente le mescole, con un conseguente calo di performance nei settori successivi. Spesso, per di più, si è verificata la cosiddetta asincronia di attivazione dei compound: il posteriore si scalda più rapidamente e si attiva prima, mentre l’anteriore impiega più tempo. Questo provoca una distribuzione di temperatura non omogenea tra i due assi e relativo calo di prestazione che inficia in maniera negativa sui riscontri cronometrici.

La lotta tra Max Verstappen (Red Bull) e Lewis Hamilton (Mercedes) – GP Brasile 2021 – GP Messico 2024

In gara, durante le fasi dove la vettura di F1 ha più benzina a bordo questo problema si intensifica. Se Mercedes spinge troppo, le temperature degli pneumatici aumentano rapidamente. Questo surriscaldamento obbliga il team a rallentare il ritmo per evitare un degrado eccessivo. Un’inefficienza del genere nella gestione termica delle coperture si affronta con una delicata scelta strategica: trovare un set-up che consenta di mantenere un passo più consistente e stabile, senza portare le gomme oltre la soglia critica di temperatura. Sarà un aspetto vitale per ottenere un risultato competitivo a Interlagos.

Autori e grafiche: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1Tv

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Zander Arcari