La sorte, nel momento più delicato del fine settimana di F1, per Norris è venuta in soccors. Lo spaventoso botto di Russell nelle fasi finali delle qualifiche ha impedito a tutti i piloti di effettuare il secondo run nel Q3, consegnando la pole all’ inglese, autore di una grande prestazione nel primo e unico giro lanciato. Una boccata d’ossigeno per McLaren, che fino alle qualifiche non ha mostrato la superiorità espressa da molte gare a questa parte. Merito certamente di una Red Bull tornata ad esprimersi ad alti livelli e della Ferrari, che ha mostrato un grande potenziale.
Questo, nonostante il team italiano non abbia portato alcun aggiornamento nel weekend texano. La Sprint Race non è stata molto confortante per la scuderia di Woking, malgrado il pregevole scatto in partenza di Lando che lo ha portato negli scarichi di Verstappen dopo curva 1. Red Bull e Ferrari si sono mostrate superiori alla McL38 sulla distanza dei 100 km con gomma media. Impressione avvalorata dalla opaca performance anche di Oscar Piastri, che non è risalito agevolmente dalle retrovie dopo la pessima qualifica shootout. Insomma, c’erano tutti i presupposti affinché Norris subisse il contraccolpo psicologico dovuto al ritorno al successo di Max Verstappen.
E soprattutto, pensandoci bene, anche per il ritorno alla competitività della RB20. Anche se propiziata in parte da un evento favorevole, la pole di ieri, settima in carriera per Lando, ha un significato più che speciale. Per la prima volta nella stagione, infatti, il pilota britannico originario di Bristol ha ottenuto un risultato probabilmente superiore al valore del mezzo. Dopo le tante critiche ricevute nel corso della stagione a causa di risultati al di sotto delle potenzialità della McL38, ieri, l’alfiere McLaren classe 1999 si è preso una piccola rivincita che non fa mai male.
Il formato sprint non ha consentito ai team di testare il comportamento delle monoposto su gomma media e dura con diversi quantitativi di carburante. La sprint di ieri resta comunque un primo riferimento in merito al degrado gomma, anche se, i vai piloti, sulla distanza dei 100 km avevano solo uno stint da gestire in merito agli pneumatici. Basti pensare all’approccio aggressivo di Sainz sin dal primo giro della Sprint Race, che gli ha consentito di concludere la mini gara al secondo posto dopo aver duellato con il teammate, sopravanzato Russell e sfruttato l’incertezza di Norris in curva 1 sul finire della gara.
Con ogni probabilità, oggi i piloti non potranno adottare un approccio garibaldino, anche perché le monoposto avranno il quantitativo di carburante per completare le 56 tornate del Gran Premio. Inoltre, la resa dei pneumatici Hard è un altro punto interrogativo. La pole position sul tracciato di Austin, per quanto gratificante, non offre certezze in chiave gara, come dimostrano gli acuti della Ferrari in qualifica nelle ultime due edizioni, non trasformati in vittorie poi durante la corsa. Nella gara odierna potremmo assistere a un nuovo ordine delle gerarchie in pista.
La gara partirà alle ore 14 locali, 21:00 per l’Italia. Orario in cui verosimilmente la temperatura sarà sensibilmente superiore rispetto alle qualifiche, altro fattore da tenere in considerazione sul versante del degrado gomma. Le speranze del team diretto dall’ex Ferrari Andrea Stella, pertanto, sono riposte nella migliore gestione delle gomme in condizioni di high fuel e nella velocità mostrata da diverse gare sul compound Hard. Senza dimenticare che il Cavallino Rampante potrebbe essere un grande alleato di Norris, specie nelle prime fasi di gara.
In tal senso, sarà fondamentale replicare l’ottimo scatto in partenza mostrato a Singapore, anche se, come accennato nello scritto, essere davanti a tutti in curva 1 ad Austin non è così importante come in altri circuiti dai sorpassi più complicati. In definitiva, McLaren ha pescato il jolly in qualifica, ma per continuare a erodere il vantaggio sul campione del mondo Max Verstappen nella classifica piloti e allungare nella classifica costruttori aiutando il suo team nei costruttori, occorre un’esecuzione perfetta della corsa e perché un po’ di fortuna. Staremo a vedere…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – Red Bull – McLaren – F1Tv F1