Formula 1

F1, Red Bull sta lavorando per tenere Max Verstappen

La stagione della Red Bull è stata fin qui certamente molto turbolenta. In F1, il team di Milton Keynes ha perso tutto d’un colpo la leadership costruita e meritata negli ultimi due anni a suon di vittorie. Un dominio, quello di Verstappen e compagnia che sembrava impossibile da stoppare. Eppure, da maggio in poi le cose sono totalmente cambiate, quantomeno agli occhi degli sportivi, ma quasi sicuramente la “bomba” è scoppiata molto prima.

Torniamo chiaramente alla vicenda Horner, che ha scosso tantissimo l’ambiente Red Bull, tanto da creare due fazioni distinte e separate: la prima è quella austriaca, deterrente del 49% delle quote dell’azienda e che voleva il team principal britannico fuori dalla squadra corse, mentre dall’altra c’è la maggioranza thailandese, con il restante 51%, e che di fatto è sponsor di Horner.

Christian Horner, team principal della Red Bull

Christian ha quindi risolto così, quantomeno momentaneamente, tutta la questione, risultando anche innocente dopo un’indagine interna condotta tra febbraio e marzo, poco prima dell’inizio del mondiale 2024, partito alla grande con due doppiette tra Bahrain e Arabia Saudita, e che ci hanno preparato a una nuova stagione di dominio, cosa che poi, puntualmente, non è stata confermata dai risultati in pista.

Max Verstappen ha continuato per la sua strada, estraniandosi dalla querelle tra il team principal e suo papà Jos, il quale ha accusato Horner di essere praticamente il distruttore della Red Bull, tenendosi molto stretto però Helmut Marko, persona della quale non si può fare a meno, e tra l’austriaco e il capo del muretto c’è stata una sorta di tregua qualche mese fa per cercare di portare avanti una nave che sembra affondare pian piano a suon di aggiornamenti non degni di questo nome sulla RB20.

F1, Red Bull: Mintzlaff su tutti, Horner capo operativo

La Red Bull al suo interno è una sorta di cantiere: dopo la morte del fondatore Dietrich Mateschitz, avvenuta due anni fa, l’azienda è ancora in fase di riallestimento, un qualcosa che sembra essere più complicato del previsto. D’altronde, prendere il posto di un visionario e vincente del genere, nel mondo dell’imprenditoria, è tremendamente complicato per chiunque.

Dietrich Mateschitz

Helmut Marko è stato molto amico di Mateschitz, era il suo braccio destro, e proprio l’austriaco ha dichiarato come tutta la situazione non sia ancora ben definita all’interno dell’azienda. L’affaire Horner non ha certamente aiutato a velocizzare la questione, ma l’unica cosa certa al momento è Oliver Mintzlaff sia a capo di tutto lo sport del mondo Red Bull, dalla F1 al calcio, laddove è stato anche ingaggiato Jurgen Klopp, ex allenatore di Borussia Dortmund e Liverpool e adesso supervisore di tutte le squadre di calcio del pianeta appartenenti all’azienda austriaca, come Lipsia, Salisburgo, New York e Bragantino.

Marko parla alla stampa austriaca, e cerca di fare chiarezza: “La scomparsa di Dietrich Mateschitz ha inevitabilmente portato dei cambiamenti. Era un leader autocratico, le decisioni venivano prese rapidamente. Era un imprenditore carismatico, con una visione chiara e disposto a rischiare. Ora l’organizzazione è stata ristrutturata, ma non è possibile trovare una figura simile a quella di Mateschitz, quindi non può essere sostituito da una sola persona. Oliver Mintzlaff è responsabile della F1, ma si occupa anche di calcio, ciclismo e altre discipline”.

Dopodiché, Marko parla anche di Horner e della questione nata con Jos Verstappen a marzo, la quale, inevitabilmente, ha creato ulteriori tensione all’ambiente Red Bull: “Dal punto di vista operativo, Christian Horner è al comando. Direi che alcuni dettagli non sono ancora definiti, il sistema è in evoluzione. Non è stato facile con Jos, ma internamente ci siamo riuniti e abbiamo deciso di unire le forze, lavorando insieme in tutti i settori per vincere questo campionato del mondo e, in futuro, avere una macchina competitiva. Solo così possiamo essere sicuri che Max Verstappen resti con noi, evitando che si attivino le clausole prestazionali nel suo contratto”.

Jos Verstappen gesticola nel paddock di Spielberg con Helmut Marko

Nel mondo Red Bull si sta provando a mettere delle pezze. Dal canto suo, il papà del tre volte campione del mondo sta facendo di tutto per dare ulteriori noie a Horner, e probabilmente andrebbe definitivamente allontanato dalle dinamiche della squadra, e forse Max stesso, per il suo bene, farebbe bene a porre un freno al padre in una situazione nella quale anche lui sta andando troppo a perdere, perché il mondiale piloti, a sei gare dalla fine, è più aperto che mai.


Autore: Andrea Bovone

Immagini: Red Bull Content Pool

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