Formula 1

F1, criticità Power Unit Red Bull: la strategia di fine stagione

Red Bull sta patendo la F1 e non poco. Un finale di stagione davvero complicato. Secondo in nostri calcoli, dovrebbe esserci una partenza ad handicap, per Max Verstappen, nel prossimo Gran Premio del Brasile. Come anticipato nei giorni scorsi, sulla monoposto del campione del mondo dovranno essere omologate nuove componenti della power unit. Nel Gran Premio del Messico, l’unità di potenza installata sulla monoposto numero 1 era palesemente bolsa. Basta dare uno sguardo alle velocità di punta in tutte le “speed trap” del circuito intitolato ai fratelli Rodriguez.

Mossa tramite la quale si può comprendere come la modalità di funzionamento dell’unità turbo-ibrida deliberata dagli ingegneri di Milton Keynes era molto conservativa. Alle supposizioni è seguita la conferma da parte di Helmut Marko. Il manager austriaco, ha sottolineato che il tre volte campione del mondo era tra i più lenti in termini di velocità di punta nello scorso round e che l’omologazione di nuove componenti della power unit è un dazio inevitabile da pagare. A questo punto, occorre capire quante e quali saranno le nuove componenti dell’unità di potenza che saranno omologate sulla vettura dell’olandese.

È bene ricordare che Verstappen ha già scontato dieci posizioni di penalità in griglia, proprio a causa dell’introduzione della quinta unità endotermica, nel weekend di Spa-Francorchamps. Se dovesse essere utilizzata “solo” una sesta unità ICE, sarebbero 5 posizioni di penalità in griglia nella gara domenicale. Una sanzione che potrebbe consentirgli di coltivare la speranza di racimolare qualche punto in più nella gara del sabato. Diverso se, invece, dovessero essere omologate anche altre componenti del propulsore Honda RBPTH002 sulla Red Bull RB20.

Componenti power unit omologate alla vigilia del GP del Brasile – Credit: @robertofunoat

Nella seconda ipotesi, la gara sulla distanza dei 300 km difficilmente potrebbe consentire al leader del mondiale di rimontare comodamente fino alla zona punti. Ovviamente il rovescio positivo della medaglia, per la scuderia di F1 con sede a Milton Keynes, e per il suo campione del mondo in carica, sarà quella di poter disporre della PU fresca nella Sprint Race, e negli ultimi tre round della stagione, di un motore fresco. A patto che i competitor, è ovvio, riescano a concludere la stagione senza la necessità di omologare componenti in numero eccedente rispetto ai limiti fissati dal regolamento.  

F1, Red Bull: evitare rischi e limitare i danni la filosofia sino a termine stagione

La scelta di scontare la penalità in griglia in uno Sprint Weekend è fatta. In tal senso, gli uomini della Red Bull hanno preferito correre il rischio di continuare a utilizzare l’ICE con minor chilometraggio nel lotto a disposizione, nonostante la gara in Messico, a oltre 2000 metri sul livello del mare, sia una delle più esigenti per i propulsori a causa della rarefazione dell’aria. I motori V6 delle attuali power unit, garantiscono nominalmente tra gli 830 e gli 850 cavalli; tuttavia, la fisiologica usura delle componenti interne determina una progressiva perdita di potenza.

L’affidabilità dei propulsori Red Bull Powertrains si è mostrata inferiore rispetto alla scorsa stagione, nonostante i propulsori siano ormai congelati da settembre 2022. Per intenderci, lo scorso anno Verstappen terminò la stagione utilizzando appena quattro unità endotermiche, mentre nel prossimo weekend potrebbe essere omologata la sesta, con ancora quattro gare da disputare. Merito, certamente, di una lotta al vertice molto più serrata rispetto alla scorsa stagione, quando il vantaggio competitivo della RB19 poteva consentire a Max di “viaggiare di conserva” in quasi tutte le gare del 2023.

la power unit che spinge le due Red Bull RB20 – stagione 2024

Troppo importante, in F1, poter disporre di un motore “scattante” che può fare la differenza nel segmento del circuito che va dalla “Subida dos Boxes” sino alla staccata della “S di Senna“. Red Bull, consapevole di aver perso il vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza, ha come unico obiettivo quello di supportare il proprio fuoriclasse attraverso la perfetta esecuzione dei prossimi quattro fine settimana di gara. Per farlo dovrà ottimizzare il potenziale della RB20. Sperando che tale manovra, possa offrire al talento di Hasselt la possibilità di conquisa l’ottavo titolo piloti nella storia ventennale del team.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv

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Pubblicato da
Zander Arcari