Formula 1

F1, Red Bull lavora sugli elementi sospensivi interni: preview GP Messico 2024

La Red Bull arriva al Gran Premio del Messico di F1 in crescita, come evidenziato dall’ottima prestazione nell’ultimo weekend di gara ad Austin. Il team austriaco ha mostrato un significativo miglioramento nel bilanciamento della vettura, riuscendo ad essere competitivo in diverse sezioni della pista. Durante le qualifiche la RB20 è risultata molto rapida, sia nel primo che nel terzo settore, mentre il T2 è rimasto appannaggio della Ferrari. Sebbene in gara la rossa abbia dominato tutti i tratti della pista, Verstappen ha mantenuto una notevole velocità nel primo settore, elemento tutt’altro che scontato.

Per questa ragione ha dimostrando che i problemi di instabilità disconnessione tra i due assi che rendevano difficile la definizione del set-up ideale sono stati risolti. La RB20 era spesso troppo sensibile ai cambiamenti, complicando la ricerca di un equilibrio ottimale. Nel tratto iniziale del circuito di Austin, Red Bull ha beneficiato di un carico aerodinamico molto efficiente, grazie a un fondo che lavora bene e genera un’ottima stabilità, caratteristica peculiare della monoposto. Gli ultimi aggiornamenti introdotti nella zona centrale della vettura hanno corretto in buona parte i problemi di sovrasterzo in ingresso curva.

Verstappen (Red Bull) a bordo della RB20 durante il primo stint con le gomme Medium – GP Stati Uniti 2024

Grattacapi che in passato penalizzavano le prestazioni della Red Bull. Il comportamento sui bump, che nel recente passato rappresentavano una delle principali criticità è notevolmente migliorato. L’auto che tendeva a scomporsi troppo su queste asperità dell’asfalto può mostrare in questo momento un’handling solido, grazie a una gestione più precisa delle sospensioni e a un miglior controllo del fondo. A pochi giorni di distanza dal Gran Premio di F1 negli Stati Uniti si attendono conferme, considerando che i recenti aggiornamenti saranno utilizzati senza dubbio in maniera migliore.

F1, Red Bull non avrà il solito vantaggio relativo all’efficienza aerodinamica

Dal punto di vista aerodinamico, attendiamo una Red Bull dotata di un pacchetto ad alto carico aerodinamico in Messico. Un approccio favorito dall’altitudine del circuito. La minore densità dell’aria che si riscontra nella pista intitolata ai fratelli Rodriguez, di fatti, consente di “installare” più spinta verticale senza penalizzare troppo l’efficienza aerodinamica. Tuttavia, la RB20 dovrà fare attenzione alla ridotta sensibilità all’efficienza che caratterizza il tracciato di Città del Messico: squadre con vetture meno efficienti potrebbero avvicinarsi alle prestazioni della RB20, sfruttando le condizioni atmosferiche particolari.

la Red Bull RB20 attende l’arrivo di Max Verstappen – GP Stati Uniti 2024

A livello meccanico, la squadra di F1 con base a Milton Keynes lavorato molto sulla rigidità degli elementi sospensivi. Lo ha fatto adottando, oltre alle geometrie, anche barre di torsione e di rollio particolarmente rigide per limitare, appunto, i movimenti del fondo e stabilizzare il carico aerodinamico nelle diverse condizioni dinamiche della pista. Gli angoli di rollio, beccheggio e imbardata vengono ridotti al minimo. Le buone prestazioni nel terzo settore di Austin, quindi, suggeriscono che il team austriaco abbia senza dubbio realizzato alcuni passi importanti verso questa direzione.

Fattore che ha portato sì ad una messa a punto di compromesso che penalizza leggermente il balance sui tratti più veloci, ma di riflesso ha permesso di recuperare nel tratto lento dove la stabilità e il grip meccanico sono fondamentali. Nel complesso il fondo della vettura di F1 colorata blue racing è abbastanza efficace nei diversi range operativi. Inoltre, la monoposto risponde nettamente meglio ai cambiamenti di setup. È pertanto più prevedibile e gestibile durante tutto il weekend di gara. Ancora una volta, pure in Messico le gomme giocheranno un ruolo cruciale, sia in qualifica che in gara.

Sul giro secco, la Red Bull sembra riuscire a produrre un ciclo di isteresi più “duro” per la gomma, generando tanta frizione, e quindi calore, molto rapidamente. Questo gli permette di portare la mescola alla temperatura ideale in tempi brevi, un vantaggio importante nelle sessioni classificatorie. Elemento che ha mostrato anche dei limiti, però, come si è visto domenica durante lo stint sulle Hard. La RB20 ha faticato a stabilizzare le temperature superficiali sui due assi, e non essendo omogenee tra i quattro compound si è ridotta la vita utile dello pneumatico con relativo calo di prestazione.

In questo momento è difficile stillare percentuali mi merito al rendimento della Red Bull nell’imminente fine settimana. Ferrari si è mostrata molto in palla e McLaren di certo non molla il colpo. Team di F1 austriaco che deve darsi da fare se non vuole perdere pure il secondo posto nella classifica costruttori, in quanto il Cavallino Rampante è oramai alle calcagna della scuderia campione del mondo in carica. Urge un netta inversione di tendenza perché, se nella classifica piloti pare tutto sotto controllo anche grazie ad un Norris sprecone, per il trofeo dei più bravi a costruire macchine tutto è ancora da giocare.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich   

Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv

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Zander Arcari