Formula 1

F1, il DNA Alpine non ha più alcuna ragione di esistere

Alpine con i motori Mercedes in F1: quello ormai era diventato un sorta di “segreto di Pulcinella” ed è stato finalmente ufficializzato. Il team francese utilizzerà la tecnologia tedesca a partire dalla stagione 2026, almeno sino al 2030. Il programma di Renault non si limiterà ad acquistare la power unit di seconda generazione della stella a tre punte, ma bensì pure la trasmissione. Una decisione presa da tempo, figlia della logica imprenditoriale del “make or buy”. Troppo onerose e poco competitive le unità turbo ibride prodotte dal 2014 nella storica divisione di Viry-Châtillon.

Troppo poche: 13 vittorie, di cui 12 conquistate dal team cliente Red Bull in quasi undici stagioni. Secondo il Consiglio Sociale ed Economico dei dipendenti Alpine di Viry-Châtillon, il 26 giugno scorso il propulsore RE26A ha effettuato il primo avviamento sul banco motore n. 6 a Viry-Châtillon, con l’obiettivo di consolidare una base affidabile per poi concentrarsi sull’aggiunta di concetti utili a migliorare le performance. Su questo primo prototipo erano ancora assenti quasi un terzo dei concetti funzionali al miglioramento delle performance, la cui introduzione era prevista entro la fine del 2024.

Luca De Meo, presidente e amministratore delegato del gruppo Renault.

Tuttavia, i primi risultati dei test erano incoraggianti. L’unità di potenza RE26A rimarrà un’opera incompleta. Come accaduto in passato ad altri costruttori, le logiche finanziarie prevalgono sulle tradizioni, l’impatto sociale e quel senso romantico spesso associato al motorsport. Il CEO di Renault, l’italiano Luca de Meo, qualche mese fa ambiva a far diventare Alpine per i francesi ciò che è la Scuderia Ferrari per gli italiani. È chiaro che Alpine non potrà mai essere Ferrari; tuttavia, si percepiva la volontà di conferire un’identità nazionale al programma F1 di Renault.

Alpine, da team ufficiale a scuderia indipendente con Mercedes

Per dirla alla Enzo Ferrari, nel breve lasso di qualche mese, la scuderia di F1 francese denominata Alpine si sta trasformando da team ufficiale a un semplice “garagista”. Termine che il Drake era solito utilizzare per definire i vari team d’oltremanica che non producevano i motori. Sì perché nel futuro, del marchio francese nel team plasmato da Flavio Briatore non c’è più nulla. Aerodinamica e telaio saranno realizzati a Enstone, mentre i propulsori saranno acquistati direttamente a Brixworth. Ci sono la bellezza di 103 milioni di motivi a supporto della scelta operata dal management Renault.

Power unit Mercedes W15 – GP Monaco 2024

La direzione del gruppo ha interrotto il programma 2026 a Viry-Châtillon optando per la fornitura di Mercedes, in quanto i costi di sviluppo delle nuove power unit si aggirano intorno ai 120 milioni di dollari. Molto più conveniente, pertanto, comprare il prodotto finito dalla stella a tre punte alla modica cifra di 17 milioni di dollari per una fornitura annuale. A questo punto si fatica a comprendere il ritorno di immagine di un’operazione finanziaria che, pur diventando vincente nel medio-lungo periodo, non potrà essere mai essere rivendicata dal gruppo Renault.

Il sorprendente piazzamento a podio ottenuti nello scorso Gran Premio del Brasile, con Esteban Ocon secondo al traguardo e Pierre Gasly terzo, sembra il beffardo canto del cigno dei propulsori realizzati a Viry-Châtillon. Un risultato ottenuto in condizioni atmosferiche particolari, anche se conseguito con pieno merito. Il DNA Alpine, a questo punto, non ha più alcun tipo di ragione ragione nell’esistere. La “corporate identity” rappresenta l’idea che un brand ha di sé stesso, con l’obiettivo di comunicare ai suoi clienti e, in linea generale, la marca verso l’esterno.

logo Alpine F1

Per questo deve “contenere” la la storia e tutti i valori annessi dell’azienda. Se è vero che il fine giustifica i mezzi, specie in questa F1 sempre più difficile da gestire a livello monetario, in virtù di questo machiavellica filosofia, la spending review adottata dal gruppo Renault è la scorciatoia per raggiungere a un livello di competitività più elevato, ma nel minor tempo possibile. Al tempo stesso, il team perderà di riflesso il DNA francese, e proprio per questa ragione, è abbastanza plausibile che nel prossimo futuro la scuderia cambierà pelle, assumendo una nuova identità più consona a una squadra indipendente.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Mercedes – Alpine – F1Tv



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Roberto Cecere