I primi puti il palio del weekend numero 21 della F1 si distribuiscono oggi. Ferrari affronta la mini gara da 100 km dove le McLaren sono favorite. Due vetture, quelle britanniche, che hanno mostrato una super competitività, ieri, durante la qualifica. Il passo gara però è un’altra cosa. Sebbene parliamo di uno stint corto, dove alla fine dei conti si spinge per quasi tutta la corsa, le gestione delle gomme sarà comunque un fattore da tenere in conto. Specie considerando che l’asfalto di Interlagos è demandante. Il consumo degli pneumatici non sarà l’unico elemento da tenere in conto.
Anzi tutto c’è la partenza, dove può sempre succedere di tutto, sebbene la linea del traguardo sia parecchio vicina a curva 1. Inoltre, la pista brasiliana offre chiare possibilità di sorpasso con le zone DRS e un lungo tratto ad alta velocità di percorrenza. Ferrari cercherà di attaccare subito, perché continuare a nutrire il sogno mondiale costruttori significa arrivare davanti alle due MCL38. Leclerc scatta dalla terza piazza, incollato alle due vetture color papaya. Mentre Sainz, dietro a Verstappen, proverà a surclassare il tre volte campione del mondo di F1.
Il Cavallino Rampante ha ricercato una messa a punto dell’auto che potesse favorire il passo durante le gare. Lo ha fatto sacrificando in parte il giro secco e di riflesso la sessione classificatoria. Sarà pertanto interessante capire se questa chiara strategia sarà redditizia e porterà i benefici sperati. Gli errori non sono concessi, perché ogni piccola sbavatura andrà a incidere in maniera pesante, sul risultato, all’interno di questo primo scenario competitivo dove si assegnano i punti. Ferrari ci credere, ma per raggiungere l’obiettivo prefissato deve eseguire alla perfezione il piano studiato a tavolino.
A margine delle consuete tornare per testare la vetture con un certo quantitativo di carburante a bordo, le vetture di F1 prendono posto sulla grigia di partenza. I ferraristi salgono a bordo delle SF-24, dopo che i meccanici hanno effettuato i soliti controlli alle monoposto: power unit, trasmissione, impianto frenante e trasmissione. Prima di iniziar , diamo un’occhiata alle condizioni meteo e a quelle dell’asfalto: 28,3 °C la temperatura dell’aria, 44,7°C quella dell’asfalto. Umidità al 50%, 1,8 Km/h l’intensità del vento che soffia da nord est.
Le due Ferrari accendono il motore. Mancano pochi istanti al via, ma prima si procede con l’installation lap. Le gomme scelte dal team di Maranello sono le Pirelli a banda gialla. Nel giro di ricognizioni le rosse spingono forte e cerano di scaldare il più possibile le coperture. Attivazione che non è cos’ reattiva come quella di McLaren e Red Bull. Lo stacco frizione è buono un po’ per tutti e non succede nulla allo start. In questa prima fase Verstappen è molto aggressivo e sta mettendo pressione a Leclerc. Nel mentre le due McLaren cercano di scappare e Sainz cerca di restare incollato a Max.
Alla tornata numero 5, finalmente, le gomme della rossa sembrano iniziare a funzionare al meglio. Per questo il monegasco si toglie da dosso la pressione dell’olandese. Bozzi chiede di gestire maggiormente le mescole in curva 7. Malgrado i passaggi siano pochi, la necessità di amministrare le mescole fa presenza. Carlos è più lento non riesce a tenere il passo del talento di Hasselt che, dopo due tornate sornione, pare ora farsi nuovamente sotto alla numero 16. Il linea generale, possiamo dire che l’handling delle SF-24 è buono, ma il passo non sufficiente per attaccare le McLaren.
Stiamo comunque osservando una gara molto combattuta, perché nelle prime posizioni il passo è molto simile. Sarebbe importante per Sainz tirare giù dai suoi tempi un paio di decimi per avvicinarsi al campione del mondo in carica e mettergli pressione. Lo spagnolo fatica soprattuto nel T2, curve 8, 9 e 10 dove perde più tempo. Parliamo infatti di 5 vetture in poco più di 5 secondi. In radio si parla sempre di gomme. Bisogna gestirle perché la gara è ancora lunga. Leclerc fa fatica in curva 1 come in qualifica. Al giro 13 commette un errore che però lo sa gestire.
Inoltre gli viene chiesto di fare del lift and coast, ma farlo in maniere agevole con una Red Bull incollata al sedere è praticamente impossibile. Per questo viene fatto in curva 6 e non sulla linea di partenza. Per fortuna la trazione della rossa è davvero molto buona e consenta al ferrarista di prendere un certo margine in accelerazione per difendersi. Condizione che però non dura molto, in quanto al giro 18 arriva il sorpasso di Verstappen. Charles è arrabbiato perché il fatto di alzare il piede prima della curva gli fa perdere tempo. Chiede quindi se può stoppare il lift and coast.
Purtroppo la risposta è picche, in quanto la rossa lo deve fare per gestire le temperature che altrimenti andrebbero oltre la soglia di sicurezza. È un vero peccato, perché sino a quanto l’esigenza di raffreddare le gomme non era altra, Leclerc era in scia delle McLaren. Pertanto Charles alza pertanto il piede e realizzare una tornata più lenta per far respirare le mescole, mentre sainz si avvicina. Al giro 22 entra in gioco la Virtual Safety Car, elemento che di fatto mette fine alla corsa, in quanto le vetture riprendono a spingere solo quando manca un giro.
In conclusione, possiamo dire che i problemi di messa a punto della rossa si sono palesati nella mini corsa, in quanto il compromesso aero-meccanico imperfetto ha inciso sull’amministrazione delle coperture. Se a livello di ritmo la rossa non era affatto male, l’aspetto impreciso ha tolto fuori dai giochi le rosse per la lotta al vertice. Leclerc sostiene di aver spinto troppo all’ionio della corsa, fattore che naturalmente non ha aiutato. Prima della seconda qualifica c’è il tempo per modificare il set-up della SF-24 e cercare di sistemare al meglio il bilanciamento delle due Ferrari.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv