La crescita della Ferrari in F1 dal Gran Premio di Monza in poi è un dato molto incoraggiante per gli uomini della storica scuderia. Da tempo immemore, le monoposto del Cavallino Rampante non giungevano alle battute finali della stagione con una vettura in grado di giocarsi la vittoria. Anche i migliori progetti tecnici del recente passato, come la F1-75 o la SF71-H hanno pagato lo scotto di uno sviluppo deragliato troppo presto dai binari evolutivi. In vista del cambio regolamentare datato 2026, non può esserci notizia migliore per i tecnici di Maranello.
Finalmente, il prossimo progetto tecnico della rossa nascerà sulla base di certezze acquisite sino all’ultimo istante della campagna in corso. Questo fattore può essere determinante per la stagione 2025, nella quale chi disporrà del miglior mezzo ai nastri di partenza avrà concrete possibilità di dominare. Tutti i team, sin da gennaio, inizieranno a lavorare con grande sforzo sulle vetture innovative del prossimo regolamento sportivo, partendo da un foglio bianco che si presterà certamente ad abili interpretazioni. In poche parole, la prossima stagione le scuderie alloccheranno una massiccia quantità di tecnici sul programma 2026.
Partire con il piede giusto potrebbe consentire di disporre di un vantaggio competitivo duraturo, come quello Mercedes all’inizio dell’era turbo-ibrida. Ciononostante, il prossimo campionato sarà caratterizzato dal passaggio di Lewis Hamilton dalla Mercedes alla Ferrari. Un evento di portata storica per la F1, considerando il contributo fornito dal pilota e dal team italiano alla classe regina del motorsport. La squadra diretta da Frederic Vasseur, se riuscirà a conservare lo slancio dell’ultima fase dell’attuale stagione, potrà certamente essere annoverato tra i favoriti per la conquista dei titoli iridati.
Nonostante la tenuta atletica e la velocità del sette volte campione del mondo di F1 appaiano intatte, c’è chi non crede che il pilota inglese possa tornare a lottare per l’ottava corona iridata. A sostenerlo non è una persona qualunque, ma l’ex patron del Circus, un certo Bernie Ecclestone. L’imprenditore britannico, classe 1930, per anni è stato il supremo burattinaio della F1, favorendo, tra l’altro, il passaggio di Michael Schumacher alla corte del Cavallino Rampante. Secondo il manager originario del Suffolk, Sir Lewis Hamilton non avrà vita facile in Ferrari.
Sostiene questo, in quanto Leclerc potrà contare sull’appoggio totale della squadra modenese che lo ha cresciuto sportivamente. Ecclestone ritiene che il pilota di Stevenage non sarà certamente abbandonato a se stesso e che il suo trasferimento in Ferrari non può essere considerato un errore. Secondo l’ex padre padrone della Formula Uno, il tempo dell’eptacampione del mondo in Mercedes era finito. Tesi avvalorata dal fatto che non ci siano state grandi barricate da parte del team di Brackley per trattenere quello che sarebbe dovuto divenire il “brand ambassador” della stella a tre punte nel mondo.
Nell’argomentazione di Ecclestone c’è del vero. È innegabile che Leclerc sia al centro del progetto Ferrari, in virtù del importante investimento economico della scuderia italiana, nell’ambito del rinnovo pluriennale del contratto che legherà il monegasco alla rossa. Tuttavia, anche Lewis Hamilton non è approdato alla rossa per un “tozzo di pane”, per dirla alla Gianni Agnelli. Almeno nelle prossime due annate, se il mezzo sarà all’altezza dei piloti, il team modenese dovrà essere bravo a gestire un dualismo vissuto solo nel 1990 tra Prost e Mansell.
Dall’era Schumacher in poi, di fatti, le gerarchie tra i piloti della scuderia di Maranello erano tacitamente definite, se non specificate contrattualmente. Insomma, due galli nel pollaio non potevano proprio coesistere. Se la prossima stagione sarà caratterizzata da un equilibrio prestazionale simile a quello dell’attuale campagna, sarà inevitabile definire delle gerarchie per non replicare il paradossale immobilismo McLaren, che ha agevolato la cavalcata di Verstappen verso la quarta corona iridata. Se la rossa dovesse essere competitiva ai massimi livelli i rischi di un parataci ci sono.
Un’eventuale lotta interna rischierebbe di favorire il team che da sempre ha avuto una sola stella polare: Red Bull. Nel mentre, i fan della rossa sperano che Frederic Vasseur avrà questo genere di imbarazzo, perché significherebbe avere una Ferrari al top il prossimo anno. Da troppo tempo la rossa non produce una monoposto in grado di creare una forte rivalità interna, in virtù di obiettivi marginali per i quali non valeva nemmeno la pena lottare, ma solo collaborare. Non ci resta che attendere ancora qualche mese e tutti i dubbi questionati nell’articolo saranno sciolti.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv