Ferrari punta ancora al mondiale costruttori. In F1 sino a quando la matematica non condanna, è giusto continuare a spingere per nutrire i propri obiettivi. Ora bisogna vedere di che pasta è fatto: un pilota sopravvalutato o semplicemente ancora acerbo. Parliamo di Lando Norris, a cui non difetta certamente il talento, ma che è parso impreparato nella lotta per la corona iridata. La dimostrazione che la differenza tra poter vincere e dover vincere è ampia, aldilà della sola abilità al volante. Questi gli elementi che mergono nella campagna agonistica 2024.
Il linguaggio del corpo del solare pilota che “abita” del team di Woking è totalmente cambiato, da quando il mezzo a sua disposizione gli ha offerto la possibilità di rivaleggiare per la corona iridata. Verstappen, oltre a essere un grande manico, ha lentamente demolito le certezze del suo amico. Lo ha fatto con una guida a volte aggressiva e sublime come quella sciorinata domenica scorsa. Dopo la debacle di Interlagos, l’alfiere della McLaren quasi certamente non vincerà il mondiale piloti. Ci vorrebbe un miracolo divino o un’improvvisa e nuova crisi tecnica della Red Bull.
Ma se davvero coltiva l’ambizione di diventare campione del mondo di F1 nel prossimo futuro, deve senza dubbio “rialzarsi subito” a livello mentale, anche se quello in terra brasiliano è un vero e propri colpo da KO. Per certi versi questa stagione è molto simile al mondiale 1995, quando il sette volte campione del mondo Michael Schumacher demolì, in pista e fuori, il britannico Damon Hill. Questo nonostante la Williams fosse la migliore monoposto di F1 del lotto. Quella batosta servi parecchio all’inglese, che l’anno seguente riuscì a coronare il suo sogno vincendo il suo primo e unico titolo iridato.
Norris deve dare un segnale a se’ stesso, ai rivali ma anche al suo team che continua a essere in testa alla classifica costruttori. Sulla carta, il round nel paese di Ayrton Senna doveva essere la tappa migliore per allungare sulla concorrenza. E invece la Scuderia Ferrari è riuscita a limitare i danni grazie a Leclerc, mentre anche Oscar Piastri è stato davvero deludente nella gara domenicale. Nelle ultime tre tappe della stagione, il team diretto da Andrea Stella ha bisogno della migliore versione del propri piloti. Un fattore dal quale la scuderia non può prescindere per blindare il suo titolo.
Al netto del Gran Premio in terra magiara, la coppia di piloti McLaren non ha massimizzato il potenziale della McL38. Ferrari, a differenza dei rivali britannici, non è stata mai veramente in lotta per il titolo piloti. Quello che superficialmente può essere considerato un fattore negativo ha invece contribuito a mettere da parte dannosi individualismi. Leclerc e Sainz, tranne sporadiche eccezioni, hanno sacrificato le rispettive ambizioni sull’altare dell’obbiettivo supremo della storica scuderia italiano: tornare a vincere il titolo costruttori dopo ben sedici anni.
Una missione la cui portata è stata compresa dagli alfieri del Cavallino Rampante, che nonostante non possa essere annoverato come un successo personale, consegnerebbe la coppia dei piloti di rosso vestiti alla leggendaria storia del team di Maranello. Viceversa, nel team inglese, sembra proprio che la sinergia tra i piloti di F1 sia minima. Nella mini gara del sabato, Piastri ha ceduto la leadership della Sprint Race nelle fasi finali, quasi a enfatizzare la sua superiorità e la gentile concessione in favore del compagno. Questo il quadretto della situazione attuale.
Tuttavia, considerando che nemmeno il team sembra credere più nelle chance iridate di Norris, qualcosa potrebbe cambiare negli equilibri interni. L’australiano potrebbe sentirsi libero di correre senza alcuna subordinazione rispetto al compagno di box, perché colerebbe solo la somma dei punti e non la posizione finale dei piloti. Ferrari proverà a capitalizzare tale scenario dove McLaren potrebbe essere destabilizzata. La prossima tappa del mondiale a Las Vegas, secondo quanto lo stesso Frederic Vasseur sostiene dovrebbe essere favorevole alle rosse.
Con la SF-23, lo scorso anno Leclerc contese la vittoria alle Red Bull impreziosendo la sua performance con il sorpasso ai danni di Perez nelle battute finali della gara. Viceversa Norris fu protagonista di una prestazione da dimenticare, terminata anzitempo dopo aver perso il controllo della sua McLaren MCL60. Lando è chiamato a reagire per alimentare le ambizioni del suo team e iniziare a ricostruire quell’autostima indispensabile per riproporre la sua candidatura al titolo piloti nel 2025. Mentre Ferrari spera ancora di stappare il titolo alla scuderia rivale nel prossimo mese.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – McLaren – F1Tv