La mossa intelligente per la Ferrari era tenere il fondo sulla SF-24 di Leclerc. In F1 un aggiornamento può fare la differenza e, al netto delle sole Fp1, pare proprio che la macro componente sperimentale della rossa funziona. L’analisi sul secondo e terzo settore non sbaglia, in quanto la numero 16 ha prodotto grandi velocità e mostrato tanta stabilità nella downforce prodotta. Il teoria era solo un esame per il futuro, ma prescindere da questo elemento proprio ora forse non sarebbe la mossa giusta. Per il resto possiamo dire che la messa a punto di base delle SF-24 è buona.
C’è poi tutto il discorso legato agli pneumatici. Macro e micro rugosità particolari dell’asfalto, sommato alla curve rapide e le sezioni tecniche, ha reso l’amministrazione delle coperture alquanto complessa. La Ferrari, ad esempio, ha scelto una particolare warm-up-strategy. Considerando che il layout qatariota tende a scaldare parecchio i compound, i “due Carlo” hanno sempre iniziato il giro con meno gradi sul battistrada. Una mossa che in parte ha limitato il grip nel T1, ma che al contempo ha fornito tanta aderenza nei restanti settori evirando l’overheating.
Tra poco scopriremo se la tattica è quella corretta, perché se sono ad ora si è “scherzato”, non sapendo i veri valori delle vetture, in merito ai carichi di benzina e le mappature delle power unit, il momento della verità sta per arrivare. Una qualifica, la prima delle due in programma in questo fine settimana, che andrà a comporre la griglia per la Sprint Race. La mini gara da 100 km che assegnerà i primi punti del weekend du F1. Ferrari è pronta per affrontare al massimo delle forze questa prima sessione ufficiale che, è proprio così, andrà già ad incidere sul risultato di domani.
I meccanici del Cavallino Rampante hanno effettuato le consuete prove sulle due vetture: power unit, trasmissione, sistema ibrido e impianto frenante. I ferraristi sono a bordo delle monoposto in attesa del segnale per accendere i motori. Prima di tuffarci nella narrazione della qualifica un occhio alle condizioni ambientali: 18,3°C la temperatura dell’aria, 22,6°C quella dell’asfalto. Umidità abbastanza alta al 64%, 2,1 Km/h l’intensità del vento che soffia da nord. È tutto pronto all’interno del garage. Il chiacchiericcio tra meccanici si spegne per lasciare spazio alla concentrazione.
Per questo primo run, le due vetture modenesi scendono, ambedue, con un treno di Pirelli a banda gialle nuove di trinca. Si lavora sulla strategia di attivazione, anche utilizzando una speciale mappatura per portare in temperature le gomme nella maniera corretta. Dalle prime immagini arriva la conferma che Leclerc porta con se il fondo sperimentale. Sarà importante saper gestire in traffico in questa sessione, per questo la track position è fondamentale. Sembra buona quella delle Ferrari che si lanciano.
Questo primo tentativo non è perfetto per tutti e due i piloti. Alcune sbavature di troppo, insomma. Sainz va sapere che la vettura ha un overbalance in questo momento. Un giro per raffreddare le gomme e si riparte senza pressione alle spalle. Le due rosse si rifanno immediatamente posizionandosi in cima alla classifica. In questo secondo giro il grip era decisamente più alto e ha consentito di abbassare i riscontri cronometrici. Bozzi suggerisce di sacrificare l’entrata in curva 1 per avere poi una trazione migliore. Per Carlos serve invece una marcia in più sull’ultima curva.
Si provvede con una doppia tornata di cool down, per stabilizzare la temperatura delle mescole e poi tornare a spingere nuovamente. In realtà, il muretto box fa sapere che i tempi sono già sufficienti per passare il taglio. Proprio per questo le due rosse alzano il piede e abortiscono l’ultimo tentativo. Si passa pertanto il taglio agilmente verso la prossima fase della sessione classificatoria. Un buon inizio per il team di Maranello che però deve mantenere alta la concentrazione, perché la McLaren è moto forte e per batterla servirà la migliore prestazione.
Siamo pertanto giunti alla seconda parte della qualifica, momento in cui di inizierà a fare sul serio. Le rivoluzioni del propulsore si alzano e si cercherà di avvicinarsi al limite delle vetture. Ferrari abbandona la corsia box con buone speranze. Lo fa montando un set di pneumatici Medium, anche questa volta nuovi. Tra i due il primo a scendere in pista è Sainz. Lo segue due minuti più tardi il suo compagno di squadra. L’intensità del vento è simile a quella della Q1, fanno sapere gli ingegneri di pista. Giunti sull’ultima curva si passa alla mode race e si inizia a spingere.
Anche in questa occasione, il grip nel primo tentativo è buono ma non ottimale. Lo si nota a centro curva dove il volante disegna le traiettorie nel modo corretto. Si realizza ora un giro di raffreddamento gomme, per poi tornare a pigiare a tavoletta l’acceleratore. Charge off sulla batteria sull’ultima curva e via full power. Charles prende un po’ di traffico nel secondo settore che senza dubbio lo disturba. Ciò malgrado il tempo sul giro si abbassa. Sainz fa meglio per pochi millesimi. In questa fase pare che ci sia del nervosismo nel canale radio di Leclerc che chiede di essere informato meglio sulla track position.
Carlos era decisamente più tranquillo. Il taglio verso la Q3 è arrivato senza troppo problemi, ma gli avversari sono riusciti a fare meglio. Ci riferiamo alla McLaren ma pure la Mercedes di Russell. Pare che la concorrenza sia decisamene più agguerrita di quanto si potesse pensare. Resta pertanto da capire come cambieranno le cose con gli pneumatici Soft, gomma con la quale, nelle Fp1, Leclerc aveva trovato un livello di aderenza parecchio alto. Monegasco che deve tranquillizzarsi, perché l’agitazione può solo portarlo verso la strada sbagliata. Si accendono i motori.
Per questa ultima parte della qualifica, le due Ferrari tornano a calcare l’asfalto qatariota con le coperture Pirelli a banda rossa. La warm-up-strategy ricalca quanto visto nelle libere, cercando di iniziare la tornata con un leggero deficit di temperatura, per poi massimizzare il grip offerto dalle gomme nel secondo e terzo settore. Ancora una volta Sainz precede il suo compagno di un minuto. Sainz molla il colpo, perché nel T1 soffre del sottosterzo. Adami lo tranquillizza e gli dice che può spingere il prossimo giro senza problemi, avendo ancora della gomma.
Leclerc invece chiude la sua prestazione ma il riscontro cronometrico non è affatto buono. Sfortunatamente, pare proprio che le rosse non riescano ad usare le gomme. Sainz abbandona anche il secondo giro, per tenersi ultimo colpo alla fine. I due ferraristi stanno subendo un forte sottosterzo che limita fortemente la prestazione. Si lanciano comunque e cercando di fare quello che possono. Alla fine il distacco parliamo di un quarto e quinto posto che non soddisfa e fa arrabbiare i piloti. Basicamente, Ferrari non è stata capace di gestire l’attivazione delle mescole.
L’extra grip delle gomme non è stato sfruttato a dovere, perdendosi ancora una volta nel ciclo di isteresi. Sainz ha ribadito a più riprese la scarsa rotazione, mentre Leclerc non ha proferito parola nel giro di rientro. Un vero peccato, perché nonostante tutto, le rosse erano a meno di tre decimi dalla pole soffrendo questi problemi. Ancora una volta è stato molto abile Russell a gestire le gomme, secondo alle spalle di Norris. Terzo Piastri. Senza dubbio una qualifica non ottimizzata che rende davvero complicato questo inizio di weekend pensando al campionato costruttori.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv