Ferrari fa quello che può nell’ultima Sprint Race del mondiale di F1 2024. La prima frase del pezzo evidenzia la necessità della Rossa di limitare i danni. Questo è ciò che è stata costretta a fare la storica scuderia italiana, a causa di una qualifica deficitaria che non ha concesso alle due SF-24 di aspirare alle prime posizioni. McLaren mette a segno una doppietta mondiale. Sì, perché i 15 punti racimolati dalla coppia Lando Norris e Oscar Piastri superano il quarto e quinto posto di Carlos Sainz e Charles Leclerc. Una differenza di sei lunghezze che porta a 30 il gap tra le due scuderie.
La lotta resta aperta, per lo meno questo dice la matematica. Tuttavia, il distacco che il Cavallino Rampante paga quando mancano due gare al termine del campionato, considerando che una delle due è proprio qui in Qatar, dove le MCL38 sono favorite, non fa essere poi così fiducioso il team di Maranello. D’altra parte, se la Ferrari sbaglia e non sa gestire le gomme, il rendimento è per forza deficitario. Per fortuna in queste ore che separano la F1 dalla seconda sessione classificatoria del fine settimana di gara, il team può mettere mano alla vettura e cambiare le cose.
L’obiettivo è quello di ritoccare la messa a punto delle monoposto di F1 modenesi, per estrapolare tutta la performance tramite l’utilizzo delle mescole. Al termine della qualifica di ieri, via radio, un avvilito Sainz ha rimarcato un fatto, sostenendo che i problemi sofferti devono essere un insegnamento per non commettere il medesimo errore nella giornata odierna. Questo spera la Ferrari, che deve necessariamente cercare di classificarsi tra le prime posizioni e, di conseguenza, provare a rosicchiare dei punti utili alla McLaren per nutrire il sogno iridato.
Sainz parte quarto e arriva quarto. Una gara, la sua, incolore, senza nessuno spunto degno di nota nei diciannove giri percorsi. L’iberico cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno. Come riportato dalla nostra redazione, anche lo spagnolo è d’accordo sul fatto che la SF-24 non ha particolari problemi di bilanciamento. Per questo spera che i piccoli ritocchi e una migliore gestione delle gomme possano offrire quel plus di rendimento necessario per lottare al vertice. Sulla Sprint Race ha le idee molto chiare.
I primi giri sono stati spesi per attivare le mescole. La tornata di formazione molto rapido non è servita poi a molto. Carlos parla di scarso grip in partenza e delle difficoltà in curva 1, dove quasi perde la sua vettura di F1. Secondo il futuro pilota della Williams, malgrado sia stato in scia di Russell per tutta la corsa, il ritmo dell’inglese era migliore. Questa la sua sensazione. Per Leclerc ci sono state più emozioni. In partenza ha perso la piazza su Hamilton, abile a superarlo sfruttando il blocco involontario di Sainz. Una lotta davvero al limite.
Il monegasco fa pure il punto sulle gomme, questo eterno sconosciuto. Charles rende noto che la Ferrari ha capito in che direzione andare, anche se non è sicuro che tutti i problemi legati all’attivazione degli pneumatici saranno risolti. Di sicuro è conscio che devono dare il massimo, perché la posizione di partenza per la corsa di F1 di domani sarà cruciale per il risultato. L’ultimo argomento dell’articolo riguarda la questione power unit. Lo stesso Leclerc non dà troppo peso al motore vecchio, sostenendo che il propulsore a chilometraggio avanzato non farà differenza in negativo.
Tuttavia dobbiamo riportare un fatto: potrebbe esserci un allarme power unit. Dopo aver effettuato il giro più veloce della corsa al passaggio numero 18, con il tempo di 1:23.923, Bryan Bozzi, ingegnere di pista del monegasco, si è rapidamente aperto via radio per comunicare al suo pilota di gettare subito gli occhi sui numeri anomali presenti sul volante della numero 16. Con ogni probabilità, questi valori facevano riferimento alla power unit della monoposto che, come sappiamo, è quasi agli sgoccioli. Questo viene naturalmente confermato dalle telemetrie.
La linea rossa rappresenta il giro più veloce (18), mentre quella bianca corrisponde all’ultimo passaggio (19). Notiamo chiaramente come Charles sia stato costretto a effettuare enormi lift & coast in ogni singola piega: in curva 1 alza il piede circa 100 metri prima del punto di staccata, facendo lavorare così l’engine braking; in curva 4, altri 50 metri prima; nei curvoni a lunga percorrenza, quelli che fino a quel momento prendeva in pieno, unico in tutta la griglia, notiamo come alzi completamente il piede dalla tavoletta e utilizzi marce più alte per abbassare gli RPM, facendo così “respirare” il motore.
Autore e grafici: Zander Arcari – @berrageiz – Marco Iurlandino
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv