Ferrari è stata al centro di diverse polemiche nell’ultimo round della F1 2024. Ne abbiamo parlato ieri, non poteva essere altrimenti, cercando di fornire una chiave di lettura sui fatti. Senza dubbio Leclerc ha enfatizzato i toni di un suo ragionamento riguardo alle tattiche di gara studiate a tavolino. Parliamo delle strategie sulle scelte di gara definite nei consueti briefing della domenica mattina, momento in cui si ipotizzano diversi scenari, offrendo le soluzioni a determinati contesti ipotetici. Mossa utile per avere i giusti schemi da seguire, a seconda di quello che succede.
I piloti sono tenuti a compiere questi dettami, a meno che non si verifichino determinate casi limite che possano creare problemi. Per Charles, il suo compagno non ha rispettato quanto deciso con le gambe sotto il tavolo, e proprio per questo la sua ira funesta si è riversata in radio, senza filtri, per il sorpasso dopo l’ultima sosta ai box. Ad aggravare la situazione c’è il comportamento reiterato di Sainz, secondo il monegasco, non essendo la prima volta che “disobbedisce” agli ordini del muretto. Da qui nasce l’ennesima polemica molto accesa. I due pare non vedano l’ora di separarsi, a quanto pare.
Quattro annate di convivenza che però non devono sfociare in una lotta interna proprio sul più bello, quando finalmente, dopo decadi spese a guardare gli altri vincere, Ferrari ha la possibilità di lottare per qualcosa di concreto. Anteporre il risultato personale a quello della squadra, anche involontariamente, sarebbe alquanto deleterio per il team di F1 più glorioso della storia. Vasseur ci sta lavorando su parecchio. In questi giorni ha convocato i suoi piloti per placare gli animi. Una richiesta, la sua, decisamente appropriata e che può essere riassunta con una frase che rende l’idea alla perfezione.
“Mantenete la compattezza di gruppo sino alla linea del traguardo di Abu Dhabi. Poi, ognuno per la sua strada.” Oltre a questo, c’è un fatto interessante che riguarda la power unit della McLaren numero 4. Tra i giri 30 e 40 del Gran Premio di Las Vegas è scattato l’allarme sul motore di Norris. L’inglese è stato costretto a effettuare short shift e lift and coast per abbassare le temperature di esercizio dell’auto, il tutto all’interno di un contesto dove la colonnina di mercurio era molto bassa. Se alcune componenti sono al termine della vita utile, potrebbe scattare una penalità che aiuterebbe la rossa nella lotta ai costruttori.
Nelle ultime ventiquattro ore si è scatenata un’ulteriore polemica che riguarda la condotta di Sainz anche in un’altra circostanza. Parliamo del terzo stint, dove le due Ferrari hanno raggiunto e superato Verstappen, acciuffando la terza e quarta posizione. In molti hanno supposto che l’iberico abbia attuato una strategia a suo favore. Una mossa per favorire se stesso e, in automatico, tenere a bada il suo compagno di squadra durante gli ultimi giri del Gran Premio di Las Vegas. Per tale ragione abbiamo deciso di raccontare le dinamiche, in modo che ogni lettore possa farsi la propria idea sull’accaduto.
Naturalmente diremo la nostra, in base allo svolgimento dei fatti. L’esame prende in considerazione sette tornate, dalla 41 alla 48, dove il madrileño, secondo “l’accusa”, alzerebbe il piede in curva 10 per rallentare. Anzi tutto va detto che Adami, ingegnere di pista dello spagnolo, al passaggio numero 40 si apre in radio con un chiaro messaggio: “earlier lift into 10 to keep the front sliding“. È pertanto il muretto box che gli chiede di alzare il piede, con l’intenzione di non mettere troppo sotto stress lo pneumatico anteriore sinistro della SF-24.
Chiarito questo fattore passiamo alla tornata numero 41. Sainz passa Verstappen al termine della giri, nella retta che conduce a curva 14. In quel momento, le gomme della numero 55 avevano una buona surface temperature (battistrada). Nel passaggio seguente viene chiesto allo spagnolo di passare alla modalità Soc 7, mossa utile per avere una ricarica più efficiente e poter disporre di maggiore energia fornita dai moto generatori nei i tratti ad alta velocità di percorrenza. Nel mentre, Max resta in scia alla rossa con un distacco di circa 8 decimi, potendo avvalersi dell’ala mobile.
Giro 43: Sainz si lamenta che il suo pacco batterie è “a terra”. In realtà, il muretto gli fa sapere che è tutto normale, in quanto la vettura sta immagazzinando energia in maniera progressiva, e il fatto che nel T3 sia un poco più lento di Verstappen con la top speed è un riflesso calcolato. Nel passaggio che segue, il numero 44, ancora radio con Adami. Questa volta l’italiano chiede al suo pilota di migliorare il passo per scrollarsi di dosso il talento olandese. Carlos sostiene che ci sta provando. E in effetti ci riesce, poiché il distacco all’inizio del terzo settore è di 1,1 e Verstappen non può usare il DRS.
Arrivano pertanto i complimenti di Riccardo. Tuttavia, la scia aiuta il quattro volte campione del mondo, che si rifà sotto gli scarichi della Ferrari. Al giro 45, Carlos rende noto un fattore, testuali parole: “Se miglioro il mio passo, poi nella tornata successiva sono più lento e per di più apro il graining”. Osservando la dashboard del volante, la temperatura delle gomme non è più ottimale come prima. Adami gli suggerisce pertanto di utilizzare maggiormente il freno motore per aiutare la rotazione della SF-24. Al passaggio 46, Sainz riesce finalmente a mettere 1,5s tra lui e Verstappen.
Tornata dove comunque continua ad alzare il piede, sempre alla curva numero 10, come richiesto dal team. Arriviamo dunque al quartultimo passaggio, dove Adami riferisce il passo di Russell e “ordina” una mappatura per amministrare il carburante. Nel frattempo, Leclerc riesce a passare Verstappen, che non può più avvalersi del DRS di Sainz. Da questo momento in poi, nei restanti tre giri, senza che gli venga richiesto, Carlos decide in autonomia di non alzare più il piede alla 10, punto della corsa dove Bozzi suggerisce a Charles di passare al consueto Soc per la gara.
Ma il monegasco, infastidito, sostiene che la mappatura relativa allo stato di carica e scarica della batteria che sta usando è perfetta, in quanto gli dà la possibilità di avere più potenza, che poi può usare sulle rette. Inoltre, in maniera ironica, aggiunge: “Tranquilli che porto la vettura a casa“. Anche nella tornata 49 e 50 Sainz non alza il piede in curva 10. Si potrebbe pensare che volesse prendere Hamilton, che però aveva più di 6 secondi di vantaggio e quindi era irraggiungibile in 3 giri. In realtà lo scopo era quello di non fare avvicinare Charles, nulla di sbagliato. Per concludere, ecco la nostra opinione sui fatti.
Con ogni probabilità, almeno su questo fattore che abbiamo analizzato relativo al comportamento dell’iberico dopo aver superato Verstappen, pare che Carlos non abbia assunto nessun tipo di atteggiamento scorretto. Alcuni hanno ipotizzato che, come fatto a Singapore nel 2023, Sainz abbia volutamente tenuto Max in scia per sfavorire Leclerc. Tuttavia, ascoltando le comunicazioni radio, l’alibi per non andare full-gas in curva 10 fa presenza. Questo al netto del fatto che, dal momento in cui Charles supera Verstappen, nessuno ai box gli chiede di velocizzare la sua marcia.
Il polverone del fine settimana numero 22 del mondiale di F1 2024 pare pertanto figlio del nervosismo. Questo fermo restando che, senza dubbio, Adami avvisa sì Sainz dell’uscita dai box di Leclerc, ma quel “do not put him under pressure” arriva quando lo spagnolo stava già effettuando la manovra di sorpasso sul monegasco. A freddo, nelle segrete stanze si è parlato di tutto. Secondo le informazioni da noi raccolte, malgrado la riunione sia stata accesa, la voglia di mettere tutto da parte e concentrarsi sul futuro esiste. D’altra parte, c’è ancora un mondiale costruttori da giocarsi…
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Grafici: Marco Iurlandino
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv