Analisi Tecnica

F1, Sprint Race Qatar: Ferrari incognita sul passo. Partire dietro non aiuta

Ferrari sarà costretta a una gara di rimonta nella Sprint Race di F1 del Qatar. Con gomma rossa, nella qualifica sprint, la vettura di Maranello ha sofferto il sottosterzo, dopo aver ben performato nelle prove libere. Il team di Maranello ha lavorato parecchio sulla ricerca della prestazione sul giro secco, ma i due piloti non sono riusciti a usare le gomma in modo adeguato nelle SQ3. In termini di passo gara, con il nuovo fondo sperimentale, Leclerc ha fatto meglio del compagno. Questo sebbene i piloti della storica scuderia italiana non si siano dedicati in modo specifico alle simulazioni sul long run.

Il lavoro eseguito dai “due Carlo” con le Hard era un’alternanza tra giri push e ritmo gara, cambiando solamente mappa motore. Inoltre, è curioso notare come i piloti della rossa abbiano rodato due treni di gomme gialle, con un semplice giro out. L’obiettivo era stabilizzare le gomme in vista di domani, per evitare fenomeni di early graining a inizio gara, dopo l’esperienza vissuta a Las Vegas. McLaren, Mercedes e Red Bull, invece, hanno dedicato la parte centrale delle prove libere a una prova ad high fuel più consistente, con gomma media e più carburante a bordo.

Verstappen ha scelto realizzare il test con riferimenti quasi due secondi più lenti degli avversari. Dagli on-board. Si notava come l’olandese riuscisse a mantenere sempre stabili le temperature degli pneumatici, compiendo la simulazione più lunga tra i top driver. Max era in grado di migliorare le performance in maniera progressiva mentre la vettura si alleggeriva, senza evidenziare grossi segni d’usura sulle gomme. Russell, Hamilton, Norris e Piastri avevano un quantitativo inferiore di carburante a bordo. L’australiano è stato il più veloce in pista, staccando il suo compagno di oltre un secondo.

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Scendendo in maggiori dettagli, per quanto concerne la McLaren, possiamo dire che hanno optato per due carichi di benzina differenti, con il più giovane dei due piloti impegnato nel simulare la Sprint Race. Oscar aveva un quantitativo di carburante simile ai due piloti della Ferrari i quali, staccati di circa mezzo secondo, pagavano lo svantaggio di mescola. Carlos e Charles, inoltre, avevano percorso una quantità di tornate maggiore sulle Pirelli a banda bianca, che garantiva un livello di prestazione inferiore. Tutti aspetti da valutare che non forniscono riscontri molto probanti.

Il lavoro effettuato da Norris, al contrario, può essere paragonato a quello delle due W15 di Russell e Hamilton, con circa mezzo serbatoio pieno di carburante. Gli alfieri della Mercedes hanno percorso circa 10 giri ciascuno, raccogliendo una quantità maggiore di dati utili agli ingegneri. Il sette volte campione del mondo di F1, aveva più carico di benzina a bordo rispetto al compagno ed era rallentato specialmente in curva. Mentre George ha mostrato un buon comportamento in trazione, andando a sacrificare la fase d’ingresso curva a favore dell’uscita.

F1, GP Qatar: Ferrari senza graining non offre garanzie sul passo gara

Osservando il grafico relativo all’usura delle gomme, si nota come, in linea generale, lo spauracchio del graining legato alle basse temperature in pista non si sia presentato. A differenza di Las Vegas, i piloti potevano utilizzare uno slip angle inferiore, senza rovinare la mescola nelle prime tornate e garantendosi la possibilità di spingere per l’intero stint. Se guardiamo alla tendenza, infatti, pare che quest’anno gli pneumatici non subiscano un’usura elevata. Complici la temperatura più bassa, i cordoli smussati e una granulometria dell’asfalto meno aggressiva sulle gomme, i piloti sono più tranquillo in questo aspetto.

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Nello specifico, Russell, Hamilton e Verstappen mostrano un miglioramento abbastanza simile, sebbene stessero svolgendo un programma di lavoro differente nel medesimo contesto competitivo. Solo nella parte conclusiva dello stint, George ha peggiorato i propri riferimenti, ma nel complesso anche la W15 sembra poter lottare per le prime posizioni sul passo. Le temperature più basse e un assetto sospensivo più rigido permettono alla vettura tedesca di performare bene anche su un circuito, sulla carta, non troppo favorevole.

I tecnici hanno deliberato un set-up che consente di portare un buon quantitativo di temperatura nelle gomme, senza subire overheating. Inoltre, la cassa veicolo più stabile permette al fondo di lavorare in modo corretto, a discapito di qualche punto velocistico a centro curva. Quanto a Ferrari, è difficile sbilanciarsi in modo definitivo relativamente ai long run. Tuttavia, pare che la gestione della gomma Medium e Hard sia buona. Nelle prove libere i piloti hanno trovato un buon equilibrio termico sulle gomme, che garantiva un miglioramento prestazionale con la vettura si alleggeriva.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della SF-24 abbandona la pit-lane – Q2 – GP Qatar 2024

Il vero problema per la vettura di Maranello resta quello legato all’attivazione della gomma rossa, difficile soprattutto all’avantreno, e relativo mantenimento della temperatura target. Questo pneumatico non dovrebbe essere utilizzato in gara, preferendo senza dubbio la mescola Medium per la Sprint Race. Ciò malgrado, partire attardati complica e non poco la lotta con la McLaren. I ferraristi cercheranno di attaccare in partenza, anche considerando le difficoltà di sorpasso in Qatar. Il tutto senza stressare gomme e sperando in un passo migliore negli ultimi giri.

Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Zander Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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Pubblicato da
Zander Arcari