Ferrari massimizza il rendimento in qualifica a Las Vegas, agguantando la seconda e la quarta posizione in vista del Gran Premio di domani. Come visto nelle ultime corse, il setup della monoposto di Maranello è orientato prevalentemente sulla prestazione in gara, un aspetto che ha mostrato segnali promettenti nel passo di ieri. Nonostante questa impostazione, i due piloti della Rossa sono riusciti a ottenere un buon piazzamento, semplificando le strategie per la gara. Rendimento in chiaroscuro per i piloti Mercedes, protagonisti di un weekend in cui entrambe le vetture avevano mostrato il potenziale per conquistare la prima fila.
George Russell ha centrato una brillante pole position, facendo la differenza in particolare nel primo settore. Lewis Hamilton, al contrario, ha concluso la qualifica in decima posizione, ultimo in Q3, penalizzato da due errori dovuti al sovrasterzo durante i suoi tentativi decisivi. Pierre Gasly si è classificato terzo, confermando i progressi dell’Alpine, mentre Red Bull e McLaren saranno chiamate a una gara in rimonta. Max Verstappen scatterà dalla quinta posizione dopo un weekend segnato dalla mancanza di grip, che ha limitato il potenziale della sua vettura.
La McLaren, Norris e Piastri non sono riusciti a ottimizzare il rendimento nel Q3, complicando la loro situazione in vista della gara. Nel grafico in alto, le curve lente del circuito di Las Vegas sono suddivise nelle prime due caselle, mentre nella parte sottostante si può analizzare la velocità minima registrata al centro di curva 3. Leclerc, pur senza avere un grip ottimale sull’assale anteriore, ha ottenuto la velocità media migliore nelle prime quattro curve a bassa velocità. Il monegasco è stato aggressivo in fase di frenata, portando molta velocità al centro curva, ma perdendo in uscita.
La mancanza di temperatura nella mescola ha penalizzato Verstappen, che ha registrato mediamente 3 km/h in meno rispetto al ferrarista. Il campione del mondo è stato costretto a un approccio più conservativo in ingresso curva a causa del sottosterzo della sua monoposto, particolarmente evidente nelle pieghe lente. La McLaren è apparsa ben bilanciata, mantenendo una buona velocità al centro curva. Il bilanciamento della monoposto inglese era orientato verso l’avantreno, evitando evidenti problemi di sottosterzo per alzare le performance.
Tuttavia questa scelta ha generato problemi in uscita curva, dove la MCL38 soffriva di sovrasterzo. In curva 3 si osserva il dominio di Mercedes, Red Bull e McLaren nei confronti della Ferrari. Russell, poleman, faceva la differenza maggiore, guadagnando decimi importanti sugli avversari nel primo settore. Il duo della rossa, invece, è stato penalizzato dal sottosterzo, causato dal mancato raggiungimento della temperatura ottimale delle gomme dopo il giro di introduzione. Sainz e Leclerc sono stati i più lenti, costretti a rilasciare maggiormente il gas rispetto agli avversari.
Situazione che ha fatto perdere terreno anche lungo il rettilineo che conduceva a curva 5. Il grafico della velocità media al centro curva conferma la superiorità della W15 di Russell, che si distingue soprattutto per il bilanciamento mostrato in Q3. Il duo Ferrari, pur limitando i danni in termini puramente velocistici, non riesce a eguagliare la precisione del poleman nell’impostazione delle prime quattro curve, come evidenziato nel grafico di telemetria sottostante. Sainz e Leclerc sono stati molto aggressivi in fase di staccata alla curva 1, riuscendo a ottenere una velocità media superiore.
Tuttavia, la loro performance è stata compromessa da problematiche specifiche. Charles ha sofferto di un marcato sottosterzo alla curva 1, che lo ha spinto fuori dalla traiettoria ideale, mentre Carlos ha incontrato un sovrasterzo in uscita, costringendolo ad alzare il piede. Entrambi i piloti Ferrari, inoltre, sono stati penalizzati alla curva 3, dove hanno dovuto parzializzare maggiormente il gas rispetto agli avversari. Questo elemento sottolinea una gestione non ottimale di bilanciamento e temperatura delle gomme rispetto alla Mercedes di Russell.
Parliamo di una fattore particolarmente efficace nel mantenere un grip costante in queste fasi cruciali del giro. Russell è il migliore anche nel tratto più lento del circuito, tra curva 7 e 9, pur mostrando una leggera mancanza in fase di rotazione. Velocità simili in questa sezione per Verstappen e i due piloti McLaren, con vetture che avevano un comportamento opposto. Il bilanciamento della Red Bull era spostato al retrotreno, e il campione del mondo non era in grado di gestire il sottosterzo.
Al contrario, la MCL38 era limitata dal sovrasterzo, per via del bilanciamento spostato all’avantreno. Nell’ultima chicane, Ferrari ha ottenuto nuovamente dei riferimenti migliori, grazie a una maggiore temperatura all’anteriore sulle due SF-24. Leclerc e Sainz hanno portato le mescole nella giusta finestra solo nella seconda metà della tornata, potendo sfruttare l’aderenza superiore sulle ultime curve.
F1, GP Las Vegas: Ferrari massimizza la EOSS
Passando all’analisi velocistica, si nota come Sainz e Gasly siano i più veloci sia in termini medi sia alla fine del rettilineo che porta a curva 14. Entrambe le scuderie, Ferrari e Alpine, hanno optato per un assetto più scarico, volto a esaltare la EOSS. Inoltre, sfruttando questa configurazione aerodinamica, questi piloti hanno ottenuto il delta DRS maggiore, pari a 17 km/h. Nella strip di Las Vegas (rettilineo tra curva 12 e 14), il poleman risulta essere più lento a causa della maggiore resistenza all’avanzamento.
Russell lascia mediamente 5 km/h a Sainz alla fine dei rettilinei principali, pagando anche un DRS meno efficiente rispetto alla Ferrari. Red Bull e McLaren subiscono a loro volta l’assetto più carico, risultando più lente nei rettilinei. La scuderia campione del mondo in carica lascia in media 4 km/h, nonostante abbia deciso di trimmare l’ala posteriore, riducendo la superficie impattante con l’aria. In casa McLaren, Piastri è stato abile nel portare una velocità superiore rispetto al compagno nella strip, sfruttando un’uscita migliore dalla curva 12.
Infine, analizziamo la velocità media nei rettilinei, predominanti sulla pista del Nevada. Russell è il più veloce tra curva 4 e 5, sfruttando l’uscita migliore da curva 4. Prestazione simile anche per Red Bull e McLaren, che risultano più veloci di Ferrari nel primo rettilineo del circuito. Nella porzione centrale del grafico, si osserva come, nella retta principale del circuito, lunga oltre due km, le velocità medie tra le varie scuderie siano simili. Tutti i piloti sono riusciti a bilanciare il gap aerodinamico tramite l’erogazione ibrida. L’unica eccezione è Verstappen, che perde circa 6 km/h rispetto agli avversari.
Il campione del mondo ha subito maggiormente la resistenza all’avanzamento, non beneficiando di uno dei punti forti della RB20, ovvero l’efficienza. Dato che unito alla mancanza di grip in curva, ha reso difficile la qualifica di Red Bull che dovrà inventarsi qualcosa. Ferrari partirà da un’ottima posizione per sfruttare il passo gara coadiuvato dalla velocità di punta migliore nei rettilinei. Sainz e Leclerc dovranno usare uno slip angle maggiore a causa della minor spinta verticale sugli pneumatici, incrementando l’energia immessa sulle coperture.
Autori e grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo – Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv