Analisi Tecnica

F1, Ferrari: presunta violazione tecnica inerente il fondo della SF-24

Ferrari fa parlare di se in F1. Andiamo con ordine. La FIA ritocca ancora il corpo normativo con una nuova direttiva sulla macro componente più importante di una vettura della massima categoria. L’affermazione vuole sottolineare la mossa della Federazione Internazionale sulla questione skid block. Questa componente fa parte del pattino presente nella zona centrale del floor. Area dell’auto dove sono presenti dei fori che consentono all’ente regolatore di misurare l’eventuale usura anomalia del “pattino”, che non può superare il 10% dello spessore del plank, ovvero un millimetro.

Per tale violazione, lo scorso anno la SF-23 di Charles Leclerc e la W14 di Lewis Hamilton, furono squalificate a valle delle verifiche tecniche del Gran Premio di Austin. I progettisti hanno da tempo individuato nel sottovettura l’area delle wing car da cui è possibile estrarre maggiore potenziale. La corretta interazione tra l’aerodinamica upper-floor e quella del fondo con canali Venturi, di fatti, garantisce il carico verticale ideale per ottenere delle eccellenti performance dall’attuale generazione di monoposto. Situazione che verrà stavolta con il nuovo corpo normativo nel 2026.

Per ottimizzare l’effetto suolo, gli ingegneri aerodinamici hanno studiato diverse soluzioni mirate a “sigillare” il fondo delle vetture in corrispondenza del bodywork. Ecco perché, uno degli obiettivi primari per le squadre di F1 in fase di progettazione e messa a punto delle monoposto, è quello di minimizzare l’altezza dal piano di riferimento in modo da massimizzare l’effetto suolo restando nei limiti prescritti dal regolamento tecnico. Va ricordato che i fori praticati nel plank (che, tra l’altro, non è in legno, bensì di un materiale composito) sono circondati da pattini in titanio montati a filo.

Il fondo della RB19 fa bella mostra dopo il crash di Sergio Perez nel GP Monaco

L’utilizzo di queste piccole componenti è minuziosamente disciplinato dalla Federazione Internazionale nel paragrafo 3.5.9 (Plank assembly) del regolamento tecnico attualmente in vigore. Secondo le prime ricostruzioni, alcuni team di Formula Uno, tra cui non poteva mancare la storica Scuderia Ferrari, utilizzerebbero uno stratagemma per non usurare la parte posteriore del pattino attraverso le viti di fissaggio delle placche in titanio. Per questo, la FIA ha inviato la scorsa settimana una direttiva tecnica a tutte le squadre, in cui si rammentava il puntuale rispetto dei seguenti articoli:

  • 3.15.8.a: Central Floor Flexibility
  • 3.15.6: Front Floor Flexibility
  • 3.15.2: Load/deflection linearity

L’escamotage ideato da alcuni ingegneri, consisterebbe nell’astuta posizione delle viti di fissaggio nella parte posteriore degli skid block, in grado di creare un cuscinetto pe evitare l’usura del plank. specie nel suo segmento posteriore. Come spesso accade, la scoperta di tale pratica borderline da parte della Federazione Internazionale è arrivata grazie alla segnalazione di un competitor, nella fattispecie da Red Bull. Il team di Milton Keynes e McLaren non utilizzerebbero il suddetto “trick” a differenza di altre monoposto sullo schieramento di partenza. 

Il momento in cui Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) impatta il tombino che danneggia fortemente la sua SF-24 – Gp Las Vegas 2023

F1, Ferrari: nuovo fondo evolutivo o correttivo?

L’effettività della direttiva tecnica sarà immediata, a partire già dal Gran Premio di Las Vegas. Alcune squadre, Ferrari su tutte, avevano richiesto che l’introduzione della direttiva tecnica fosse rinviata a fine stagione. Tuttavia la FIA ha respinto tale proposta, in quanto la direttiva tecnica rappresenta un chiarimento di una normativa già presente nel regolamento. Il Cavallino Rampante fa parte delle squadre che hanno apportato modifiche per essere “compliant” rispetto alle prescrizioni della FIA. Alla luce di questo provvedimento, c’è un ragionamento da fare, a livello ipotetico.

L’introduzione di un nuovo fondo sulla SF-24 in occasione dell’ultimo “triple header” della stagione, potrebbe essere una sorta di adeguamento correttivo piuttosto che evolutivo rispetto alla specifica utilizzata fino al Gran Premio del Brasile? Partendo dal presupposto che anche una rondella su una monoposto viene progettata con il solo scopo di fornire prestazione, sarà interessante comprendere se questo ulteriore giro di vite della FIA nel corso del campionato modificherà i rapporti di forza in pista. L’applicazione di tale prescrizione potrebbe essere, sulla carta, uno svantaggio per la Ferrari.

Situazione che potrebbe limitare il rendimento della monoposto italiana nei lunghi tratti al alta velocità di percorrenza presenti a Las Vegas, dove avere un’altezza da terra non adeguata su un tracciato rifatto ma pur sempre non perfettamente liscio essendo di fatto un percorso cittadino a tutti gli effetti, potrebbe comportare il rischio di un’usura eccessiva del plank sulla SF-24. Viceversa, avendo sollevato la questione, Red Bull non avrebbe nessun limite inerente alla nuova direttiva della FIA, così come la McLaren che, a quanto pare, sembra non aver fatto ricorso allo stratagemma ipotizzato e ora bandito dalla Federazione Internazionale.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv

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Roberto Cecere