Ferrari si approccia a Las Vegas, appuntamento n° 22 della F1, con la concreta voglia di vincere. Sono davvero tanti i temi interessanti in questo fine settimana di gara, dove ci si gioca il primo round dell’ultimo triple header stagionale. Il Cavallino Rampante ha scelto una configurazione da medio-basso carico, per ottimizzare le top speed sui lunghi tratti ad alta velocità di percorrenza della pista statunitense. Una situazione già vista sulla rossa che potrebbe funzionare, malgrado il livello di downforce sia al di sotto di quello stimato. Altro fattore importante riguarda la trazione.
La capacità di scaricare a terra tutti i cavalli della power unit 066/12 sarà cruciale, specie in punti precisi del tracciato, in corrispondenza dei rettilinei. Nei tratti più guidati, invece, l’aderenza meccanica giocherà un ruolo cruciale, tratto distintivo dove le SF-24 si sono ben comportate nel recente passato. Per queste prime Fp1, Ferrari testerà un nuovo fondo sperimentale. Ne abbiamo parlato nella giornata di ieri tramite un resoconto tecnico fruibile sulla nostra web. Una macro componente profondamente rivista che punta ad alzare il carico generato dalla monoposto.
Per il resto, non ci resta che capire se la massa punto di base sarà fattuale. La finestra di set-up della vettura italiana è abbastanza ampia, fattore che ha permesso al team di F1 con base a Maranello di sfruttare appieno le sue caratteristiche nelle ultime gare. Sarà parecchio importante il lavoro che andrà in scena nella giornata odierna, per iniziare a validare l’alettone e prendere la giusta direzione per il resto del fine settimana di gara. Senza ulteriori preamboli, gettiamoci nel racconto della prima sessione di prove libere, andando a commentare i primi feedback sulla rossa nella pista a stelle e strisce.
Prima di iniziare buttiamo l’occhio sulle condizioni meteo e sul piano di riferimento: 15,5°C la temperatura dell’aria, 16,2°C quella dell’asfalto. Umidità molto bassa al 17%, 1,2 Km/h l’intensità del vento che soffia da pesante sud est. In questo momento sta piovigginando e in pochi minuti l’intensità dovrebbe aumentare. Come possiamo facilmente immaginare, condizioni del genere non aiuteranno i piloti nel cercare il grip con le mescole. Per di più, essendo l’asfalto rifatto, l’aderenza in questa prima sgambata non sarà di certo ottimale per tutte le scuderie.
I ferraristi sono a bordo delle proprie vetture. Si attende solo la bandiera verde per scendere in pista. Per il primo run, le due Ferrari montano un set di pneumatici Pirelli cerchiati di giallo. Il cambio è settato sulla posizione Gx3. Ai due alfieri della rossa viene chiesto di testare l’efficienza della vettura tramite i soliti constant speed. Tutti i piloti fanno sapere attraverso la radio che il livello di grip, come atteso, è veramente basso. Sainz lo definisce quasi pari a zero per quanto riguarda l’asse anteriore.
Ecco perché l’approccio è molto soft. Prestare tanta attenzione è cruciale in questo momento, per non commettere errori fatali. Le due rosse stanno utilizzando la modalità Engine 4 sull’endotermico, quella che di solito viene scelta per la gara. Alla terza tornata l’asse anteriore è ancora freddo. Tale fattore si nota sull’handling delle rosse, dove i “due Carlo” sono costretti a remare e non poco con il volante specie a centro curva. Sainz sta facendo un po’ più fatica a mantenere la corretta working range dello pneumatico. Ferrari sta continuando a girare senza sosta.
L’obiettivo, con su un treno di gomme che permette di mantenere abbastanza constante il ritmo, è quello di valutare al meglio la messa a punto di base della vettura. Al netto che in questo momento l’aderenza della pista non è ottimale, possiamo dire che in alcune curve come la 5 e il trittico 14-15-16 sono le più complicate, in quando le due rosse soffrono una temperatura sull’avantreno tutto tranne che ottimale. Al netto si questa considerazione, è interessante notare come nel T2 Leclerc sia il più rapido. Mentre sulle rette, essendo parecchio giù di motore le rosse pagane un certo gap.
Questo primo run volge al termine. Charles conferma la sua capacità di resa nel secondo settore della pista. Il monegasco è parecchi o aggressivo sui cordoli, specie nelle curve 6-7-8-9. Idem nelle ultime tre pieghe del tracciato, dove in linea generale le vetture stanno faticando con le gomme. Al netto che il grip è ancora basso, è incoraggiante che la rossa riesca a performare molto bene nelle curve lente. Da rilevare parecchi constant speed, per raccogliere dati incrociati sulle due versioni del fondo. Le Ferrari tornano ai box per effettuare i primi ritocchi sulla vettura.
Una breve pausa e le rosse tornano in pista. Per questo secondo run si passa alle gomme Soft. Presto vedremo che tipo di salto di prestazione farà realizzare l’extra grip delle Pirelli a banda rossa. Interessante notare subito un fatto: con le Soft la strategia di warm-up prevede un giro di preparazione. La rossa continua a pagare un certo gap sulle rette per via della mappatura molto bassa sul motore endotermico. Osservando gli on board si notano due fattori. Anzi tutto le Ferrari sono molto basse, le scintille al retrotreno lo confermano. Secondo poi l’anteriore della SF-24 molto solido.
Con le gomme rosse un pelo di sovrasterzo si palesa. Niente di invasivo, ma fa presenza. Leclerc continua a mostrarsi molto forte nel T2. Questo ci fa capire che le due vetture italiane abbiano un assetto molto buono dal punto di vista meccanico, tratto distintivo sul quale costruire la direzione di set-up nell’arco del fine settimana di gara. A questo punto vale la pena fare un considerazione. Tenendo presente che la SF-24 ha un’ala più scarica al retrotreno rispetto a McLaren, il gap attuale di 4 decimi è probabilmente tutto di motore. In tale quadretto non possiamo dimenticare le mescole però.
Questo per dire che Norris potrebbe anche essere stato bravo a tenere più gomma per il T3, utilizzando una strategia di warm-up volta a massimizzare il rendimento dal secondo tratto della pista in poi. Mercedes fa ancora meglio rifilando circa 7 decimi alle Ferrari, ma nel loro caso le mappature motore sono ben più spinte. Tutte considerazioni, queste, che andranno confermate durante le Fp2. C’è da dire, commentando il rendimento di Leclerc, che il monegasco commette una chiara sbavature verso la fine del T3, curva 16 per essere più precisi. Situazione che fa perdere parecchi tempo alla vettura italiana.
Con alto quantitativo di carburante a bordo le rosse si confermano molto buone a livello di bilancio. Tenere conto dei tempi è parecchio difficile, considerando il traffico che le rosse hanno preso. Possiamo dire però che, a differenza della McLaren di Piastri, la Ferrari non ha sofferto il graining dal giro 3 in poi. In concisione possiamo dire “buona la prima” per la rossa. Vettura che ha mostrato tanta stabilità sull’avantreno e solidità fornita dalla messa a punto meccanica. Attendiamo la seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Las Vegas per saperne di più.
Senza questo errore, con con probabilità il tempo finale del monegasco con le gomme rosse sarebbe stato all’altezza di quello Mercedes. Poco importa, ovviamente, specie se pensiamo che le vetture di Brackley hanno marcato il loro tempo migliore nell’ultimissima parte delle Fp1 con pista più gommata. Nell’ultimo run, quando mancano circa 5 minuti al termine della sessione, le due rosse tornano in pista con le gomme Medium. L’idea è quella di mettere assieme una mini simulazione sul passo gara con tanta benzina, per testare la rossa in configurazione high fuel.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv