McLaren ancora una volta non ottimizza un fine settimana di F1. Questo nonostante la MCL38 avesse il miglior pacchetto in Brasile. L’occasione di rosicchiare punti nel mondiale piloti su Verstappen era ghiotta, anche in considerazione della penalità per la sostituzione del motore endotermico (ICE) sulla RB20 numero 1. Il weekend era cominciato bene con la doppietta nella Sprint Race. Poi arriva la pioggia e tutto cambia. Qualifiche spostate alla domenica. Una pista sempre inondata dall’acqua dove ogni piccola sbavatura poteva essere fatale.
Durante la sessione mattutina Lando riesce a conquistare la pole position in maniera brillante, nonostante le difficoltà occorse in pista prima della Q3. Ma veniamo all’elemento che più ha destato interesse in questo Gran Premio: il flop della McLaren. La gara era già iniziata con attimi di tensione per il team color papaya. Nel giro di ricognizione Stroll si insabbia e la partenza viene annullata. In questi casi si dovrebbe fare un secondo installation lap. Ma in modo inspiegabile, Norris non aspetta il verde e parte. Prima ancora che la gara iniziasse era già indagato come leader.
Risolta la situazione, al via si fa infilare da Russell e resta bloccato dietro al connazionale per tutto il primo stint. Poi, come la Ferrari, anche McLaren effettua la sosta prima della bandiera rossa, sbagliando, ritrovandosi in sesta posizione. Nel restart, dopo la red flag si fa infilare da Leclerc e dal compagno di squadra, arrivando largo in curva 1. Piastri gli cederà la sua posizione a fine gara, ma l’inglese chiuderà la corsa in sesta posizione, dietro alla numero 16 di Charles, partendo dalla pole. Mentre Max arriva primo scattando dalla piazza numero 17. Un disastro in chiave mondiale di F1.
F1: McLaren sbaglia e Ferrari pure, ma la rossa resta in agguato
Ed è pur vero che il campionato piloti non era, a detta di Andrea Stella, l’obiettivo principale a cui puntare fin dall’inizio… “Anche quando c’è stata la necessità di sostenere un pilota o l’altro, è sempre stato secondario rispetto alla massimizzazione del campionato costruttori di F1“, dichiara il team principal. E per accaparrarsi quello, di certo, c’è ancora tempo. Specie dopo l’ultimo inciampo della storica scuderia Ferrari. Lo spagnolo Sainz distrugge non una ma ben due volte, tra qualifiche e gara vera e propria, la sua monoposto di F1. Nessun punto portato in dote alla rossa da parte sua.
Resta Leclerc, a difendere stoicamente, con un mezzo quasi inguidabile con cui limita i danni. Il suo quinto posto assicura appena 10 punti che, se da una parte non hanno danneggiato troppo Ferrari nei confronti della McLaren, dall’altra sono ben poca cosa di fronte ai 26 del colosso Max Verstappen. Chapeau. Grande gara per lui, di necessità, di rabbia. Ciò che ci si aspetta da un campionissimo. Ecco, credo che però un grande ringraziamento lo meriti anche Perez…beh, semplicemente per essere se Perez! Se non fosse stato per lui a quest’ora avremmo rischiato di perdere altri punti pesanti.
Norris, che ovviamente post-erroraccio si esprime sull’avvenuto, parla piuttosto di fiducia nel team, riguardo la scelta di chiamarlo ai box che è stato molto probabilmente il fattore più rilevante della sua sconfitta. E con il suo solito atteggiamento, grazie al quale non tende ad ammettere i propri sbagli, parla di una Red Bull “fortunata”… e quando mai! Più che altro, il pilota punta il dito contro la regola che permette di cambiare le gomme durante la bandiera rossa. Max, che non aveva ancora fatto un pit-stop, ne ha sicuramente beneficiato. In ogni caso non credo che qui si tratti di sola fortuna.
Gli errori ci sono stati e anche belli grandi, ma i piloti McLaren restano tutto sommato fiduciosi. Beh, del resto, sono ancora in testa al campionato costruttori, ricordiamolo, come ben dice Piastri. E’ vero che non sono riuscirti ad esprimere il passo e che il meteo ha giocato in contropiede, ma sapersi adattare alle avversità dovrebbe essere uno dei principali requisiti di chi mira ad arrivare in cima e, soprattutto, a restarci, e dobbiamo dire che nonostante le scivolate prese di recente, Max sta dimostrando di avere la rabbia che tutti noi abbiamo sempre saputo contraddistinguerlo.
Lo stesso Zak Brown si era espresso dopo il Messico con parole concrete nei confronti dell’olandese. Il suo talento non è da mettere in discussione, ma i suoi gesti in pista devono essere quelli di un campione e non aggressivi o volti a danneggiare qualcun altro. Ora, sicuramente, la testa va alle ultime tre gare. Seppur ben impacchettato sullo scaffale di casa McLaren, il titolo costruttori non è ancora chiuso “a doppia mandata” e ogni calo di attenzione, sia da parte dei piloti che del team stesso, potrebbe risultare fatale. Ferrari è in agguato. In fondo è così in F1…basta anche solo un giro, per perdere qualsiasi cosa.
Autore: Elisa Cuboni
Immagini: McLaren – F1Tv