Mercedes, un’altra stagione di F1 fallimentare. Quello del 2024, di fatto, non può certo definirsi un bel campionato per la scuderia di Brackley. Al contrario, è l’ennesima annata che si somma ad altre delusioni recenti. Il corpo normativo vigente è entrato nella massima categoria del motorsport dalla stagione 2022. Da allora, per la scuderia tedesca sono arrivate solamente quattro vittorie: la prima in Brasile nel 2022, nessuna nel 2023, mentre sono tre i successi nell’attuale mondiale, Austria, Gran Bretagna e Belgio. Senza dubbio le cose sembrano migliorare.
Tuttavia, proprio quando la competitività della W15 pareva essere all’altezza della situazione, a fine estate le performance delle vetture tedesche hanno subito una decelerazione importante. McLaren, Red Bull e soprattutto Ferrari hanno realizzato un ulteriore step competitivo al quale Mercedes non ha saputo rispondere. Toto Wolff, co-proprietario e team principal, se n’è fatto una ragione e ha affermato che per questa campagna agonistica il focus del lavoro passa al 2025. L’anno prossimo l’occasione per fare bene esiste, secondo l’austriaco.
Benché dal prossimo gennaio tutte le scuderie possano iniziare a lavorare sul progetto 2026, stagione in cui entrerà in vigore un regolamento tutto nuovo o quasi, l’obiettivo di Mercedes per l’ultimo campionato prima della nuova era normativa è uno solo: vincere, o perlomeno lottare. Un target condiviso con altre scuderie, quelle sopracitate, che, francamente, al momento sembrano decisamente più preparate. Nelle ultime tre gare, Las Vegas, Qatar e Abu Dhabi, più la Sprint Race in terra araba, il team proverà a dare il massimo, continuando a testare l’auto in pista e gettando basi solide per il progetto W16.
Hamilton non ci sarà più. Di recente abbiamo raccontato del suo desiderio di approdare in Ferrari. Non vede l’ora di varcare i cancelli della fabbrica di Maranello, Lewis, per iniziare questa nuova avventura che potrebbe rivelarsi vincente. Lo pensa anche Christian Horner, convinto che il tempismo con cui il britannico si trasferisce alla scuderia italiana potrebbe essere perfetto. E in effetti il team di Maranello è in forte crescita: attualmente lotta per il mondiale costruttori e la prossima stagione, con la SF-25, potrebbe essere una seria candidata per entrambi i titoli iridati. Questo è l’obiettivo.
Senza il sette volte campione del mondo di F1, per Mercedes non sarà la stessa cosa. Un matrimonio interrotto dopo 12 anni di relazione, durante i quali l’inglese è diventato il pilota più vincente di sempre. Al suo posto arriva Andrea Kimi Antonelli. Il diciottenne originario di Bologna ha un grande talento, che però dovrà dimostrare in pista. Al fianco di George Russell, dovrà acquisire molta esperienza, che in questo momento è quasi nulla, limitandosi a un paio di sessioni di prove libere e qualche test. Wolff ha puntato molto su di lui e stravede per il giovane italiano.
Di recente, ha rilasciato alcune dichiarazioni che spiegano la scelta, per certi versi coraggiosa, di mettere al volante della prossima vettura tedesca un giovane senza esperienza in F1. Toto ha grande proprietà di linguaggio: sa quasi sempre cosa dire ed è capace di veicolare il suo pensiero con grande abilità mediatica. L’abbandono di Hamilton è arrivato come un fulmine a ciel sereno. La telefonata di Lewis e l’incontro privato tra i due, infatti, hanno lasciato incredulo il manager viennese, che lui stesso ha raccontato all’inizio della stagione.
Wolff aveva fiutato qualcosa, da buon segugio, e l’impressione è stata rafforzata dalla chiamata del padre di Sainz e di altri piloti che si candidavano al volante Mercedes. In più, Vasseur non aveva risposto a un suo messaggio, un fatto insolito perché non era mai successo prima. Ecco perché quel “dobbiamo parlare, Toto” detto da Lewis al telefono suonava come un addio. La delusione per l’accaduto è stata forte, anche perché la decisione di Hamilton è arrivata prima ancora di capire se la W16 potesse essere competitiva. Una scelta che, come si dice, “non va presa sul piano personale: sono solo affari”.
Un percorso che resterà per sempre nella storia non può concludersi in modo triste o amaro. L’amicizia va oltre il business. Wolff ha una corazza molto forte e se n’è fatto una ragione. Tuttavia, c’è un aspetto che gli ha dato parecchio fastidio: la tempistica dell’addio non ha permesso al team principal di cercare un sostituto adeguato. E qui torniamo al discorso Antonelli. Mercedes avrebbe potuto puntare su Sainz. Le due parti si sono annusate a lungo, ma le condizioni della trattativa non hanno convinto nessuna delle due. Tuttavia, il pilota Ferrari che Wolff desiderava era un altro.
Wolff avrebbe puntato deciso su Leclerc per sostituire Hamilton, oppure su un altro pilota giovane con più esperienza, come Norris. L’occasione persa per negoziare pesa nell’economia Mercedes, dato che i suddetti piloti avevano firmato di recente. Antonelli è solo un ripiego? Ad essere onesti, sì, e non potrebbe essere altrimenti, considerando il limitato know-how in F1 del bolognese. Ma questo non è necessariamente un aspetto negativo. È plausibile che Wolff gli abbia detto qualcosa di simile: “Sai, Kimi, avremmo preferito Charles, Lando o Max, per ovvie ragioni. Tuttavia, visto che non possiamo arrivare a loro, te la senti di provarci tu?”
Chi potrebbe sentirsi un po’ messo in secondo piano è Russell. Dopo anni di attesa in Williams e l’addio di Bottas, il britannico ha dimostrato di essere all’altezza della situazione. Parliamo di un ottimo pilota. Ma forse Mercedes non lo considera un potenziale campione, quell’individuo capace di offrire quel “quid in più” e trascinare il team. Se così fosse, la scuderia avrebbe corteggiato Verstappen per mesi o pensato ad altri, consegnando loro il timone della squadra. Speriamo che George possa far ricredere la scuderia, oppure che il talento con una marcia in più, in futuro, sia proprio l’italiano Kimi.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – F1Tv