Formula 1

F1, Red Bull: set-up per ottimizzare curve lente e attivazione gomme

Red Bull non molla la corsa al campionato costruttori, perché il titolo iridato di F1, che premia chi realizza le migliori vetture, resta un grande obiettivo. Attualmente al terzo posto in classifica dietro McLaren e Ferrari, la posizione della squadra di Milton Keynes non la pone tra le favorite. Tuttavia, l’ultimo round in Brasile offre indicazioni controverse sul reale valore competitivo delle monoposto. Le condizioni meteorologiche avverse hanno infatti alterato i valori in campo, con il talento di Max Verstappen sul bagnato che ha fatto la differenza. Rimane dunque da capire quale sarà la vera competitività delle RB20 a Las Vegas, soprattutto sulla distanza dei 300 km.

La possibilità di conquistare il quarto titolo piloti farà presenza. Molto dipenderà anche da Lando Norris, che sembra aver perso fiducia in una stagione in cui ha sprecato tante, troppe occasioni. Red Bull si avvicina alla ventiduesima tappa della F1 targata 2024 con una buona dose di ottimismo. La scuderia campione del mondo in carica crede di poter mettere assieme un fine settimana competitivo. Tuttavia, mentre sul rendimento di Verstappen non ci sono dubbi, le prestazioni di Sergio Pérez continuano a sollevare interrogativi, e l’affidabilità del messicano resta motivo di preoccupazione.

Sergio Perez (Red Bull) – GP Brasile 2024

Eppure servirebbe eccome il suo supporto nella la lotta ai costruttori, in un circuito dove serve parecchia solidità per andare forte. Perez sostiene di amare questo tracciato e in effetti, dati alla mano, le piste con la vicinanza ai muretti sono sempre state tra le favorite del pilota nativo di Guadalajara. Sostiene che vuole dare il massimo, Checo, per aiutare la sua squadra. Le buone intenzioni ci sono, questo è sicuro. Resta da verificare se corrisponderanno i fatti e le performance saranno all’altezza di quanto dichiarato. Senza ulteriori preamboli passiamo all’analisi della Red Bull sulla base al layout statunitense.

F1, Red Bull lavora sulla messa a punto per limare i limiti della RB20

Il Gran Premio di Las Vegas metterà alla prova la Red Bull RB20, su un tracciato dove l’ottimizzazione delle prestazioni nei tratti guidati e la capacità di raggiungere alte velocità di punta, saranno elementi chiave per ottenere un risultato competitivo. Con un layout cittadino caratterizzato da lunghi rettilinei e curve lente, il focus sull’efficienza aerodinamica sarà importante. Parliamo di un punto favorevole per le vetture di F1 austriache. Idem per la capacità di scaricare potenza in uscita dalle pieghe strategiche che precedono gli allunghi, massimizzando trazione e grip meccanico.

Red Bull ha dimostrato in stagione un notevole carico aerodinamico e un handling ottimale alle alte velocità. Tuttavia a Las Vegas queste caratteristiche avranno un impatto ridotto. La RB20, infatti, ha mostrato a più riprese una certa difficoltà nelle sezioni guidate, dove il comportamento della vettura risulta meno incisivo rispetto a rivali come Ferrari e McLaren. Ciò malgrado, la capacità di ottimizzare la trazione potrebbe consentire di attenuare il divario. Dovendo centrare un compromesso tra high e low speed serve una messa a punto specifica.

Sergio Perez (Red Bull) durante il Gran Premio del Brasile 2024

Red Bull intende individuare un set-up che possa valorizzare le fasi di accelerazione in punti specifici della pista. La gestione della power unit e l’assetto sospensivo saranno determinanti per massimizzare il grip in uscita dalle curva e limitare il pattinamento. Dal punto di vista meccanico, sappiamo che le monoposto colorate blue racing hanno qualche problema nei circuiti più “bumpy“. Scenari competitivi dove cinematismi più rigidi complicano la gestione dinamica dell’impronta a terra delle quattro gomme. Il circuito di Las Vegas dovrebbe essere abbastanza liscio però.

Elemento che dovrebbe favorire un buon controllo dei trasferimenti di carico, specialmente lungo l’asse longitudinale. La configurazione aerodinamica scelta dal team reciterà un ruolo cruciale. Con un focus minore sull’efficienza complessiva, Red Bull opterà per un’ala posteriore più scarica, con ogni probabilità, rispetto alle recenti gare. Il target è chiaro: migliorare la velocità massima, uno punti debole negli ultimi eventi. Ciò malgrado sarà importante evitare di compromettere troppo il bilanciamento nelle curve lente, dove una gestione accurata del carico residuo sarà necessaria per mantenere la stabilità.

Il compromesso ideale vuole una configurazione che offra sufficiente grip meccanico pur garantendo velocità elevate nei diversi tratti ad alta velocità di percorrenza. Sul fronte pneumatici, la RB20 potrebbe soffrire più di altri team nell’attivazione dell’avantreno, per via delle basse temperature previste sull’asfalto americano. L’elevato valore di anti-dive sull’asse anteriore, caratteristica progettuale che garantisce stabilità della piattaforma aerodinamica, limita al contempo la capacità di trasferire energia alle gomme anteriori. Un fattore che senza dubbio anfora tenuto sotto controllo.

Questo problema, combinato con una distribuzione globale che tende a privilegiare la stabilità, piuttosto che la reattività, rischia di generare un’asincronia tra le temperature degli assi anteriore e posteriore già nota. In pratica, tale elemento potrebbe generare sottosterzo alle basse velocità, e una difficoltà nel raggiungere rapidamente il bilanciamento ottimale, specie nei primi giri di qualifica. Un grattacapo non da poco. Un’incognita riguarda l’evoluzione del degrado gomme in gara e il loro comportamento dal punto di vista termico.

Max Verstappen (Red bull) a bordo della RB20 – GP Messico 2024

Per Red Bull il weekend statunitense rappresenterà una sfida complessa. La squadra austriaca, quindi, dovrà concentrarsi per ottimizzare il comportamento nelle curve lente e sulla gestione accurata delle gomme, mossa necessaria per ridurre l’impatto con le basse temperature sull’asse anteriore. Pur non trovandosi in un contesto ideale considerando le caratteristiche della RB20, una gestione efficace del set-up e della strategia in gara, potrebbe comunque permettere al team di essere competitivo e mettere la vettura in una buona finestra di funzionamento.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich   

Immagini: Oracle Red Bull Racing – F1Tv

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Zander Arcari