La stagione 2024 di F1 si è aperta con un dominio schiacciante della Red Bull. Max Verstappen e la sua RB20 sembravano imbattibili, collezionando ben sette vittorie nelle prime dieci gare. Un inizio di campionato che lasciava presagire un’altra campagna di successi per la scuderia austriaca. A metà stagione però, si è assistito a un clamoroso calo di prestazioni. La monoposto, una volta imbattibile, ha iniziato a mostrare evidenti limiti, specialmente in fase di sviluppo.
Coincide con questo calo di forma l’addio di Adrian Newey (e non solo, nda), figura chiave della Red Bull nell’ultimo ventennio. La sua partenza, seppur annunciata per tempo a maggio e già probabile anche nei mesi precedenti, ha inevitabilmente lasciato un vuoto difficile da colmare. Il tutto dopo un inizio 2024 travolgente per il team, con l’affaire Horner e una serie di concause che hanno portato la squadra ad affrontare una stagione ricca di insidie, dentro e fuori la pista.
Nonostante le difficoltà incontrate, Max Verstappen è ha praticamente messo entrambe le mani sul suo quarto titolo mondiale consecutivo. L’olandese, assoluto fuoriclasse anche in un momento così complicato, tranne qualche passaggio a vuoto nel corso della stagione con manovre anche oltre il consentito, è riuscito a limitare i danni e a mantenere un vantaggio significativo sui su Lando Norris, suo diretto inseguitore.
Nel campionato costruttori invece, la situazione è decisamente più incerta. Ferrari e McLaren, grazie a un ottimo lavoro di sviluppo e a una maggiore costanza di risultati, si sono avvicinate pericolosamente alla Red Bull, avendo a disposizione anche due piloti performanti, cosa che a Milton Keynes non hanno idea di cosa sia da circa due anni, viste le prestazioni tremende di Sergio Perez al volante. Le due scuderie di Maranello e Woking puntano a cogliere l’occasione per infliggere alla squadra austriaca la prima sconfitta di questa era regolamentare.
Tanti punti interrogativi aleggiano nell’ambiente Red Bull. Dopo anni di dominio incontrastato, la squadra di austriaca si trova a dover fare i conti con una realtà ben diversa: la RB20 non è stata al passo con quello che ci si aspettava, per molteplici fattori, e la vettura da una gara all’altra ha smesso di funzionare a dovere. Che c’entri anche qualcosa col caso T-Tray? Difficile dirlo, anche perché sappiamo di un accordo con la FIA che ovviamente mai verrà svelato, ma è cenno di un periodo di titubanze, quantomeno, nel team attualmente campione del mondo.
“Tutti saranno nervosi – ha dichiarato Paul Monaghan, ingegnere capo della Red Bull in merito al 2025 -. Sappiamo cosa vogliamo ottenere dalla vettura del prossimo anno, ma la complessità del regolamento 2026 e le difficoltà incontrate quest’anno rendono tutto più complicato”. Il tecnico inglese ha sottolineato le sfide poste dal nuovo regolamento e dalla necessità di recuperare il terreno perduto sui rivali. La Ferrari e la McLaren, infatti, hanno dimostrato un ritmo più sostenuto, relegando la RB20 al terzo posto nella classifica costruttori.
Le parole di Monaghan evidenziano la complessità della situazione. La Red Bull si trova a dover affrontare una doppia sfida: da un lato, la necessità di sviluppare una vettura competitiva per il 2025, dall’altro, la preparazione all’imminente rivoluzione regolamentare del 2026. “La concentrazione delle risorse sarà fondamentale. Vogliamo competere per entrambi i titoli nel 2025, ma sappiamo che sarà una battaglia difficile.”, ha aggiunto il britannico di Thenford, sottolineando come la scelta di investire maggiormente sullo sviluppo della vettura attuale o su quella futura avrà un impatto significativo sui risultati a breve e lungo termine.
Un altro elemento da considerare è la concentrazione delle risorse. Con l’avvicinarsi del 2026, tutte le scuderie saranno tentate di dedicare una parte sempre maggiore del proprio budget allo sviluppo delle nuove monoposto. La Red Bull, così come gli altri, dovrà quindi trovare il giusto compromesso tra l’obiettivo di vincere il campionato nel 2025 e la necessità di preparare il terreno per il futuro. Nonostante le difficoltà, Max Verstappen è comunque in corsa per il titolo mondiale piloti.
La difficoltà maggiore può ricadere sul tentativo di rimonta nei confronti di McLaren e Ferrari, un qualcosa che inevitabilmente andrà a cozzare con la necessità di concentrarsi sul 2026: partire davanti sarebbe stato un conto, inseguire è un altro, e forse in casa Red Bull non si aspettavano a questo punto della stagione 2024 di non essere più dominanti, specialmente dopo le prestazioni di inizio anno. Compromessi da trovare? Forse più di quanto pensiamo. La strada è più in salita del previsto.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Red Bull Content Pool