Verstappen si è beccato un’altra penalità dalla F1. Il microclima tipico della regione ha concesso il regolare svolgimento della gara corta. Il campione del mondo, terzo al traguardo, ha subito l’ennesima sanzione, questa volta di cinque secondi, per un’infrazione commessa in regime di Virtual Safety Car. Il figlio di Jos non ha rispettato il delta time per appena sei decimi di secondo. Le regole vanno rispettate l’olandese ha prestato il fianco ai commissari di gara. Tuttavia, le tempistiche relative alla VSC sono parse alquanto ambiguo se vogliamo fare un esempio.
Parliamo della Haas numero 27 di Nico Hulkenberg si era fermata in una zona pericolosa da più di due minuti. Non appena è stato effettuato lo swap tra i piloti della McLaren, le posizioni in pista sono state congelate attraverso la neutralizzazione della gara con l’attivazione della VSC. Per la prima volta, la scuderia di Woking ha imposto un ordine di scuderia, consentendo a Norris di sfilare Piastri e ridurre il distacco da Verstappen di tre punti nella classifica piloti. In ogni caso, il tre volte campione del mondo è stato protagonista di una buona prestazione.
Scenario competitivo dove è riuscito ad avere la meglio sulla Ferrari di Leclerc dimostrando, almeno sulla distanza dei 100 km, di poter marcare a uomo le monoposto color papaya. La prestazione complessiva del team Red Bull è confermata dalla buona rimonta di Sergio Perez, ottavo al traguardo e autore del giro più veloce nell’ultima tornata della Sprint Race. Se il bottino in termini di punti è stato magro, la performance c’è stata e questo è il miglior segnale per gli uomini di Milton Keynes. Il programma di ieri a Interlagos è stato condizionato dalle avverse condizioni atmosferiche.
Contesto che ha impedito lo svolgimento della qualifica per la definizione dello schieramento di partenza della gara odierna. Nel pomeriggio si sarebbero dovute disputare le qualifiche, ma il temporale abbattutosi sul tracciato brasiliano ha obbligato la Federazione Internazionale a rimandare la sessione ad oggi, 11:30 ore italiane. I bollettini meteo indicano che le condizioni meteo odierne non dovrebbero essere molto diverse da quelle di ieri. È necessario ricordare, se leggiamo il regolamento della F1, che dovranno intercorrere almeno quattro ore tra la qualifica e la gara.
Con ogni probabilità, per tale ragione la FIA ha anticipato tutto il programma della domenica, in modo da riservarsi un consistente margine di tempo, nel caso in cui si dovessero ripresentare le medesime condizioni meteo di ieri pomeriggio. Il grande timore è quello di dover stilare la griglia di partenza in base alla classifica dell’unica sessione di prove libere, in quanto le qualifiche shootout e l’ordine di arrivo della Sprint Race vengono considerate un evento a sé stante. In questa apocalittica eventualità, Norris partirebbe in pole e il campione del mondo in ultima posizione.
Diciamo questo considerando anche l’arretramento di 5 posizioni dovuto all’omologazione del sesto motore endotermico. Quella brasiliana sarà la qualifica più mattiniera della storia della F1, considerando che a San Paolo saranno le 7:30. Una sessione inedita che, indipendentemente dal bello o dal cattivo tempo, si disputerà con temperature davvero molto basse. Chi conosce il campione olandese sa bene che non apprezza affidarsi a delle speranze o in linea generale alla cosi detta fortuna. Tuttavia, a valle della Sprint Shootout, aveva ammesso di sperare nella pioggia per la gara odierna.
Questo poiché aveva capito che poteva combattere per qualcosa di più che un semplice piazzamento in zona punti. La penalità di cinque posizioni in griglia lo obbligherà a rimontare dal midfield. Ciononostante, la gara di ieri ha evidenziato che la RB20 potrebbe lottare per il ruolo di seconda forza anche su pista asciutta. Egli stesso ha ammesso che il rendimento della vettura è stato superiore alle aspettative. Una volta passata la Ferrari di Leclerc, in difficoltà con le temperature delle gomme, con aria libera ha cercato di agganciare le due McLaren per capire se poteva attaccare.
Ma l’aggressività nel cercare di stare incollato nei tubi di scarico delle MCL38 gli è costata la penalità di cinque secondi per il mancato rispetto del delta time. Le evidenze della Sprint Race sono da prendere con le molle. Ad Austin, Max si aggiudicò la gara del sabato per poi soffrire tremendamente la domenica. Molto dipenderà anche dalle condizioni atmosferiche, perché se pioverà siamo certi che l’olandese potrà ambire a qualsiasi tipo di risultato, su una pista in cui, in passato, ha stupito il mondo della F1 proprio in condizioni di bagnato estremo nell’edizione del 2016.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Red Bull Racing – F1Tv