Formula 1

F1|Red Bull, equazione tra carico e grip meccanico: preview GP Abu Dhabi

Red Bull non ha più nulla da chiedere al mondiale di F1 2024? Potrebbe sembrare così, in effetti, con il titolo piloti già in tasca di Verstappen e il team austriaco fuori dai giochi per la classifica costruttori. E invece la scuderia di Milton Keynes non molla. L’obiettivo resta sempre il medesimo: vincere. D’altra parte, quando Max sale su una monoposto, target differenti non ce ne sono. In Qatar la squadra colorata di blue racing ha dato il massimo dal sabato in poi. Lo ha fatto ribaltando la messa a punto della RB20 che, da vettura non competitiva, si è trasformata nel mezzo meccanico più rapido a Losail.

Un grande plauso va speso per la squadra, capace di correggere i comportamenti nocivi della monoposto. Tuttavia, il vero capolavoro è opera di Verstappen, ancora una volta magnifico interprete, sia nella seconda qualifica del fine settimana sia per quanto concerne il rendimento sulla distanza dei 300 km. Norris è stato penalizzato per non aver rispettato le bandiere gialle. Ma, pure senza sanzione, difficilmente sarebbe stato in grado di superare l’abilità dell’olandese. Il circuito di Abu Dhabi presenta un layout che richiede un equilibrio delicato tra efficienza aerodinamica, trazione e gestione della stabilità in curva.

l’olandese Max Verstappen (Red Bull) a bordo della sua RB20 – qualifica sprint GP Qatar 2024

Le curve a media velocità rappresentano la sfida principale, in quanto richiedono una spinta verticale consistente e una precisione nel bilanciamento. Mentre i rettilinei e le zone di frenata esigono stabilità e velocità massime competitive. La micro e macro rugosità dell’asfalto, combinate con la presenza di alcuni e sconnessioni, introducono ulteriori complessità nella definizione dell’assetto. Questa configurazione spinge le scuderie a trovare compromessi sulle altezze da terra, rigidità sospensive e downfroce.

F1, GP Abu Dhabi Red Bull lavora di fino per ottimizzare il rendimento della RB20

Per la Red Bull, il lavoro di set-up potrebbe risultare più complesso rispetto a quello delle rivali dirette. La RB20 ha dimostrato durante la stagione di eccellere con assetti rigidi, che massimizzano l’efficienza di fondo e diffusore. Ma questo approccio potrebbe rivelarsi meno ideale in presenza di sconnessioni, come quelli che si potrebbero incontrare ad Abu Dhabi. Un’eventuale necessità di ammorbidire la messa a punto per migliorare l’assorbimento delle asperità potrebbe interferire con la capacità della RB20 di generare “carico pulito”, un aspetto che tradizionalmente costituisce uno dei suoi punti di forza.

Lo scorso anno, Red Bull costruiva il giro principalmente in ingresso curva, grazie a un front-end preciso e una buona stabilità in frenata, con cui Max poteva puntare direttamente all’apice. Questo consentiva alla RB19 di guadagnare e non poco nelle curve più tecniche, contenendo poi le perdite in trazione. Tuttavia, il contesto del 2024 si presenta diverso: il margine di vantaggio della Red Bull è ridotto, e il confronto diretto con Ferrari e McLaren richiederà un’ulteriore ottimizzazione in aree specifiche. La gestione dei bump sarà fondamentale per preservare questa capacità di guadagnare in ingresso curva, senza compromettere l’efficienza del fondo.

Max Verstappen (Red Bull) a bordo della sua RB20 – GP Las Vegas 2024

Situazione che potrebbe spingere il team verso un assetto che, pur mantenendo un livello di rigidezza elevato, introduca elementi di flessibilità localizzata per gestire le asperità. A livello aerodinamico, la scelta del livello di carico sarà cruciale. Il percorso di Abu Dhabi suggerisce l’utilizzo di una configurazione di medio carico, che offre il miglior compromesso tra velocità di punta sui rettilinei e stabilità nelle curve a media velocità. Tuttavia, la RB20 ha dimostrato di lavorare in modo particolarmente efficace con un livello di carico leggermente superiore al quello teoricamente ottimale.

Questo grazie alla capacità del pacchetto aerodinamico di generare carico aggiuntivo, senza però compromettere eccessivamente la resistenza aerodinamica. Questa caratteristica potrebbe spingere Red Bull a scegliere un’ala posteriore che aumenti leggermente la downforce al retrotreno, migliorare la stabilità in uscita curva, e preservare gli pneumatici posteriori. La gestione delle gomme rappresenterà un’altra area critica, sopratutto nel terzo settore, dove il retrotreno tende a surriscaldarsi a causa dell’accumulo di calore e del carico laterale richiesto in quest’area della pista di F1 negli Emirati Arabi.

Per mitigare questo effetto, si potrebbe lavorare su una distribuzione del carico che riduca il pattinamento delle gomme posteriori, migliorando la trazione nelle curve lente senza sacrificare la velocità sul dritto. Red bull non ha più quel vantaggio in termini di EOSS, ed è per questo che una strada del genere potrebbe penalizzarli ulteriormente. Un assetto per ottimizzare la ripartizione dei carichi aerodinamici tra anteriore e posteriore sarà cruciale per evitare un degrado precoce e mantenere il passo gara. Il set-up che Red Bull adotterà ad Abu Dhabi, sarà il risultato di un compromesso attentamente calibrato.

Max Verstappen (Red Bull) a bordo della sua RB20 – GP Las Vegas 2024l

Il team di F1 cercherà di mantenere la rigidità elevata per favorire l’efficienza, introducendo però modifiche mirate per gestire le sconnessioni del tracciato. A livello aerodinamico, un livello di carico medio o leggermente superiore potrebbe essere la scelta ideale per bilanciare velocità e stabilità, mentre la gestione del retrotreno sarà il fulcro delle strategie sulla messa a punto. Red Bull si presenta con le carte in regola per essere competitiva, ma la sfida principale sarà trovare un assetto che permetta di esprimere il suo massimo potenziale, su un circuito complesso e impegnativo come quello di Yas Marina.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich   

Immagini: Red Bull – F1Tv

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Zander Arcari