La solita cena di Natale per la Ferrari, un mare di banalità sulla prossima F1 e la voglia della stampa locale di allisciare il pelo alla rossa che, ancora una volta, accorre in massa a questo fantomatico appuntamento, utile come una moneta da 3 euro. Sì, l’incipit dell’articolo è cattivello. Ma, d’altra parte, assistere ogni anno a questa sorta di paripé costruito ad hoc, francamente fracassa un po’ i maroni a chi segue la massima categoria del motorsport in una certa maniera. Intendiamoci… non è che si debba sempre parlare a livello tecnico. Disquisire sulle intenzioni ci sta eccome.
Purtroppo però, annata dopo annata, la litania resta sempre la medesima: l’auto sarà completamente nuova. Un assist a chi, per “mestiere”, stravede stilare percentuali perché sa tutto o quasi, quando in realtà tende l’orecchio e immagina solamente. Si parla della solita “fuffa”. L’aria fritta che tanto piace, chissà poi perché. In occasione del raduno di menti superiori si è parlato di diverse cose. Cena alla quale hanno partecipato, ovviamente, pure i due nuovi innesti che dal 1° ottobre scorso sono divenuti operativi. Ci riferiamo all’ingegnere ex Mercedes Loic Serra e al belga Jerome D’Ambrosio.
I tre francofoni si intenderanno parecchio bene parlando la propria lingua madre. Questo ci aspettiamo. Per il resto, Ferrari dovrebbe cambiar un po’ l’atteggiamento. Nella vita non bisogna essere sempre necessariamente umili. In Italia vige questa tendenza secondo cui si debba a tutti i costi avere un profilo modesto. Ciò malgrado, il nostro paese è una fucina impressionante di talenti che spesso abbandonano la penisola per poi fare fortuna all’estero. Per quanto ci riguarda, partendo dal fatto che nella storica scuderia lavora anche gente che proviene da tutto il mondo, andrebbe alzata un po’ l’asticella mentale.

Serve convinzione per arrivare in alto in F1. Spregiudicatezza e, in certi casi, un po’ di sbruffonaggine. Parliamo di caratteristiche che cozzano e non poco con l’umiltà. Tutti gli individui che fanno parte della rossa devono rendersi conto di cosa rappresentano e farlo pesare agli avversari. Un po’ quello che hanno fatto Mercedes prima e Red Bull poi, durante tutta l’era ibrida, dove hanno raccolto i loro successi. Ora, cercando di schivare i litri di saliva profusi da chi ha partecipato alla cena, cerchiamo di fare il punto sulle parole dei protagonisti citati in precedenza.
F1, Ferrari: Jerome D’Ambrosio a cosa serve?
Essere rapidi in pista non significa, in automatico, diventare dei fenomeni nella gestione di un team di F1 quando si appende il volante al famoso chiodo. Viceversa, spendere una carriera passando di sedile in sedile, senza mai incidere ad altri livelli, non vieta affatto di arrivare al top nei ruoli manageriali futuri. Due esempi lampanti si rifanno alle scuderie che hanno vinto tutto dal 2014 in poi: il britannico Christian Horner e l’austriaco Toto Wolff che, sino a prova contraria, al volante erano quelle che in gergo si possono definire pippe. Senza offesa. Mentre in F1 sono dei veri e propri fenomeni nel dirigere una squadra.
Che questo sia di buon auspicio per Jerome che, tra le altre cose, ha già collaborato in maniera molto positiva proprio con il team di Brackley. Il trentottenne nativo di Etterbeek sarà una sorta di vice team principal. Il braccio destro di Vasseur, in pratica. Ne farà le veci, in determinate questioni, quando Fred sarà impegnato in altre faccende e non avendo il dono dell’ubiquità. Fornirà anche consigli preziosi e a Maranello lavorerà a stretto contatto con Vasseur. A quanto pare, la sua scrivania sarà nella stanza a fianco di quella riservata al boss transalpino.

D’Ambrosio non è una scommessa e conosce già molto bene Lewis Hamilton, con il quale ha appunto collaborato in Mercedes durante la stagione di F1 targata 2023. All’epoca, sebbene fosse il responsabile del junior team, ha potuto seguire da vicino le gesta del sette volte campione del mondo. Ha definito Lewis come un protagonista strepitoso che sa lavorare in gruppo. Inoltre, pur essendo profondamente inglese, si adatterà all’ambiente italiano in maniera molto rapida. Questo il pensiero del belga, che descrive come “assolutamente incredibile” l’accoglienza a lui riservata.
Nel caso di Jerome, la sua presenza in pista non sarà assidua. Si pensa infatti che salterà diverse gare, con l’obiettivo di supportare tutto il personale in fabbrica verso il progetto 2026. Una sorta di occhio vigile sul lavoro da svolgere, che riporterà a Fred tutto quello che accade a Maranello, nei minimi dettagli, in sua assenza. D’Ambrosio si approccia a questa avventura in F1 senza l’occhio da pilota, pratica oramai archiviata da tempo, nella speranza che possa fare la differenza e contribuire a percorrere la curva di apprendimento della storica scuderia Ferrari.
F1, Ferrari: Serra il punto forte per il mondiale 2025
Serra è un grande tecnico. A molti tifosi della rossa non ha fatto impazzire il suo nome, in quanto non è gettonato come quello di Pierre Waché o Dan Fallows. Due tecnici che, se andiamo a vedere, nell’ultima campagna agonistica hanno fatto di tutto tranne che ricoprirsi di gloria. E allora bisogna dare tutta la fiducia del mondo a Loic, che di fatto è uno dei massimi esperti nell’interazione tra gomme e telaio. La sua grande esperienza inciderà e non poco sulla vettura 2025, questo il target. Anche lui ha parlato ottimamente di Hamilton, conoscendolo meglio rispetto a Jerome.
Come Vasseur, anche il suo connazionale non nutre alcun dubbio sulla competitività di Lewis, sia per quanto riguarda il suo grande talento, che resta intatto, sia per le capacità di adattamento del britannico a un ambiente di certo parecchio differente rispetto a quello cui è abituato. Le sfide sono il pane quotidiano per il Re Nero, che ancora una volta nella sua carriera è pronto a dimostrare tutto il suo valore. Pure Serra non sarà un frequentatore assiduo della pista, dovendo seguire da vicino i progressi della vettura 2025 e la progettazione delle monoposto 2026.

Nel suo caso, parliamo ovviamente di un lavoro diverso, in quanto il francese originario di Nancy dovrà supervisionare due programmi assai differenti tra loro, che però andranno a nutrire il medesimo obiettivo: vincere. Dopo la pausa natalizia inizierà il tour de force nel quale l’impegno profuso sarà incredibile e, per la prima volta, nel caso di Serra, si potranno apprezzare le sue idee sulla SF-25 (così dovrebbe chiamarsi l’auto 2025). Non ci resta che attendere, consci che finalmente il reparto tecnico della Ferrari dovrebbe essere pronto a fare la differenza senza l’andirivieni di personale della passata stagione.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – McLaren – F1Tv