Il titolo costruttori per la Ferrari è perso? può darsi. In F1 non si può sbagliare e pretendere di essere perdonati quando si giunge alla resa dei conti. Il team di Maranello doveva e poteva fare meglio molto prima. Arrivare alle ultime due gare con un distacco di 24, considerando che i layout da affrontare non erano amici, non poteva dar vita ad uno scenario di diverso da quello osservato. I tre mesi gettati alle ortiche, cercando di sistemate una vettura che non voleva stare in pista ha distrutto i sogni della rossa. ed è proprio in quel periodo che il Cavallino Rampante ha perso la possibilità di lottare per l’iride.
Senza quella “non evoluzione” del fondo, partorita sotto la direzione tecnica di Enrico Cardile, a quest’ora la Ferrari sarebbe in lotta per ambedue i titoli con ampia possibilità di vincerli. Purtroppo però sappiamo come è andata. Ancora una volta, come spesso accade da oramai un sacco di stagioni, a un certo punto la squadra italiana si perde. Smarrisce il punto corretto di lavoro dell’auto. Una situazione reiterata che porta sempre al medesimo risultato: perdere. Su questo dovrà lavorare fortemente Frederic Vasseur, perché se nel 2025 la rossa vuole trionfare, questo tipo di dinamiche debbono essere cancellate.
Veniamo ai fatti. Ferrari non riesce migliore il suo rendimento. Seconda qualifica di F1 del fine settimana dove si colloca dietro alle McLaren, alla Mercedes di Russell e sta volta pure alle spalle di un super Max Verstappen, mai domo con la sua RB20. Una sessione classificatoria che ha portato a un risultato diverso da quello che chiunque si aspettava, con le vetture di Woking che hanno fatto un passo indietro e la Red Bull che ne ha fatti parecchi avanti, riuscendo a mettere a posto il set-up. La rossa ha mostrato gli stessi problemi sofferti il venerdì, sebbene in misura minore.
Prendendo in esame gli on-board di F1 dei “due Carlo”, si nota un comportamento sottosterzante in ingresso. Tale caratteristica è facilmente osservabile durante questa fase: i piloti inseriscono la vettura cercando di raggiungere l’apice, ma l’angolo volante è maggiore. Fanno perciò fatica a raggiungere il cordolo interno e l’anteriore scivola verso l’esterno. In pratica: i ferraristi hanno cercato di adattare il proprio stile di guida alla monoposto Per tale ragione sono stati costretti ad “arrotondare” la curva. L’eccessiva carenza di rotazione provocava poi un surriscaldamento delle gomme anteriori.
La ragione è semplice: scivolando verso l’esterno la temperatura delle gomme sale. Si crea una maggiore “friction” e di conseguenza un aumento dei gradi sul battistrada. Le due vetture di F1 tutte rosse cominciavano il giro con temperature attorno al valore target, dopodiché, durante la tornata, l’asse anteriore andava a surriscaldarsi in maniera molto rapida. Temperature più lontane dal valore ottimale producono un’impronta a terra errata, in quanto questa dipende esplicitamente dalla pressione. Durante il giro, tale caratteristica andava quindi ad accentuarsi limitando fortemente le performance.
McLaren era quasi perfetta, anche se pure nel loro casi abbiamo notato una leggera carenza di rotazione, meno marcata rispetto a Ferrari. Le due MCL38 hanno tanta velocità minima a centro curva, un aspetto che ha fatto tanta differenza come avevamo preventivato all’inizio di questa settimana tramite ne nostre consuete preview. La gestione gomme era meno complessa per il team di Woking, in quanto Piastri e Norris potevano spingere maggiormente nell’arco della tornata. La storica scuderia inglese ha perso la pole position nel primo settore, probabilmente per una mescola ancora non nella finestra di temperatura ideale.
Hanno quindi cercato di iniziare il giro “sotto target”, in modo da arrivare nel T3 con una mescola che potesse lavorare su valori ottimali. E proprio per questo sono stati scavalcati anche dalla Mercedes di Russell. Osservando le prestazioni della W15, possiamo constatare come le vetture nere e grigie avesse una certa tendenza al sovrasterzo. Nel raggiungere l’apice, infatti, mostravano meno stabilità con il posteriore e i piloti erano costretti a effettuare piccole correzioni, aprendo talvolta la traiettoria. Anche in questo caso situazione che doveva essere gestita tramite l’handling.
Parliamo pertanto di una mera questione di bilanciamento, visto che comunque la Mercedes ha dimostrato di poter sviluppare un buon carico con il fondo. Russell ha fatto un capolavoro nel settore centrale, migliorando di mezzo decimo la prestazione di Verstappen, pole man poi penalizzato, che di fatto era già davvero buona. Mentre nell’ultima parte del tracciato qatariota, la W15 perdeva qualcosa. Il posteriore cominciava a scaldarsi eccessivamente e bisognava correggere le traiettorie. George è stato perfetto però, splendido interprete a differenza del suo compagno di squadra.
Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – Mercedes – F1Tv