Ferrari resta distante dalla pole in Qatar. La qualifica numero 23 della F1 è dominata a sorpresa da Max Verstappen. L’olandese ha sofferto per tutto il venerdì. Non era affatto contento della sua RB20, tanto che assieme al team hanno rivoltato com un calzino la vettura. Una mossa che ha visto pure il cambio dell’ala posteriore. Con la nuova configurazione aerodinamica, le monoposto di Milton Keynes hanno lavorato senza dubbio molto meglio. Il resto lo ha fatto il grande talento del nativo di Hasselt, capace di interpretare alla grande sua monoposto.
Altra mansione speciale va spesa senza dubbio per la Mercedes. Il team di Brackley ha lavorato davvero bene, ancora una volta. Le basse temperature che non erano attese per il weekend del Qatar, hanno aiutato e non poco le due W15. Ciò malgrado, se Hamilton ha ottenuto un risultato non degno di nota, al contrario il suo compagno di squadra ha saputo gestire l’handling sovrasterzante della monoposto alla grande. E grazie alla penalità assurda comminata a Verstappen, il direttore della GPDA partirà davanti a tutti nella seconda gara del weekend a Losail.
Anche McLaren non ha dato il miglio di se. In linea generale, la squadra di Woking ha sofferto i medesimi problemi della Ferrari. Pure le due MCL38 avevano infatti una carenza di rotazione, anche se nel loro caso il sottosterzo non era così limitante. Inoltre le caratteristiche della vettura hanno limato questo difetto, grazie alla grande capacità di generare carico nelle curve medio rapide, portando sempre tanta velocità minima a centro curva. Parliamo di 80 millesimi per stare davanti alla rossa numero 16. Un vantaggio enorme pensando alla gara e alle difficoltà legate ai sorpassi.
È stata indubbiamente la qualifica più tirata dell’anno, e in queste occasioni è spesso Verstappen a spuntarla. Sembra un’altra Red Bull quella vista in qualifica rispetto al venerdì e alla Sprint Race, in cui più volte l’olandese si è aperto via radio lamentando sovrasterzo. Ad affiancarlo in prima fila prima della penalità all’olandese era George Russell, che si trova in un ottimo periodo di forma con la W15, favorita dalle condizioni climatiche ideali per rendere al meglio. Dall’analisi della nostra telemetria preliminare, capiamo che effettivamente i valori in campo erano molto simili.
La RB20 ha fatto la differenza nel primo settore, riuscendo a rimanere competitiva nei restanti due. In realtà, osservando meglio la telemetria, emerge che Russell ha con tutta probabilità perso la pole position a causa di una piccola sbavatura in curva 4. In questa curva a 90°, manca il punto di corda, perdendo così ben 17 km/h in percorrenza della 4 e altri 6 km/h nella 5. Solo in queste due curve il guadagno di Max è di ben 0.090s. È per questo motivo, e per altri che vedremo in seguito, che il valore del full throttle, rappresentato in alto nel grafico, è a favore di Verstappen di ben 3 punti percentuali.
Il britannico domina poi il secondo settore, riuscendo a portare costantemente più velocità minima a centro curva; la W15 si dimostra ottima nel lungo curvone che comprende le pieghe 12-13-14. Tuttavia, George torna a perdere mezzo decimo nella 15, dove Verstappen, questa volta, fa la differenza: lo analizziamo dalla telemetria più dettagliata. Max riesce a portare ben 6 km/h in più all’apice della 15, facendo un lift sull’acceleratore di appena il 30%, rispetto al 50% di Russell, per poi andare molto più rapidamente full gas e mantenere questo vantaggio sino all’ultima staccata.
Zona della pista dove ancora una volta scarica i cavalli della sua monoposto più in fretta. Notevole anche come l’olandese sia uno dei pochi piloti (insieme alla Ferrari di Leclerc, come vedremo sotto) a non alzare il piede in curva 14, dimostrando che la RB20 è una vettura capace di generare carico alle alte velocità, si parla di 290 km/h. Sempre da questo grafico si può apprezzare l’errore di Russell descritto sopra: il sottosterzo sofferto in curva 4 lo ha costretto a frenare più a lungo per trasferire il carico all’anteriore e riuscire a percorrere la curva senza finire largo.
Ancora una volta, come a Las Vegas e nella Sprint Shootout di venerdì sera, il fattore temperatura continua a penalizzare le due Ferrari: bastano 5° in meno perché l’1-2 delle prove libere 1 si trasformi in un 4-5 nella Sprint Qualifying e in un 5-7 nella qualifica per la consueta gara della domenica. Certamente emerge che in questa sessione la sofferenza termica sia stata leggermente inferiore, ma, come vedremo dalle telemetrie, è sempre presente in alcuni tratti di pista. Come sono state influenzate le monoposto di F1 italiane dalle basse temperature? Il sottosterzo…
I due piloti Ferrari fanno fatica a raggiungere il punto di corda in ogni curva a media velocità (tra 140 km/h e 180 km/h), soffrendo così nelle velocità minime, dove in media perdono dai 3 ai 5 km/h. Questa difficoltà è stata riscontrata in particolare sulla vettura di Leclerc e nel primo settore, come spesso accade in queste condizioni. Con ogni probabilità le gomme non erano ancora pronte in staccata di curva 1, dove, nel confronto con Lando Norris, il monegasco perde ben 0.129s, percorrendo la piega a destra con 5 km/h di differenza rispetto alla vettura numero 4.
Dal secondo settore in poi i valori sono pressoché simili. Charles riesce a utilizzare costantemente la tecnica del trailing throttle (mantenere una piccola percentuale di gas aperta durante la curva) per bilanciare l’asse posteriore con quello anteriore in percorrenza di curva e gestire l’eventuale sovrasterzo, cercando sempre di andare full gas il prima possibile. La SF-24, un po’ come la RB20, e si dimostra estremamente efficace nei lunghi curvoni ad ampio raggio, generando abbastanza downforce da percorrere la sequenza della 12-13-14 in pieno e alzare il piede solo del 25% in curva 15, rispetto al 50% di Norris.
Questa dato è positivo per i tifosi della rossa, che probabilmente non si aspettavano una vettura capace di performare meglio della McLaren nelle curve rapide. In conclusione, possiamo affermare che la Ferrari ha ottimizzato il risultato, specie nel confronto con la McLaren per la lotta costruttori, in un circuito dove sarà importante ridurre il distacco di 30 punti che separa le due scuderie al vertice. Le due SF-24 rincorrono anche la Mercedes di Russell: sarà fondamentale gestire i primi giri per portare le temperature nella giusta finestra e sferrare poi l’attacco.
Autori e grafici: Marco Iurlandino – Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv