Parlare a priori del futuro è sempre complicato. Hamilton passerà alla Ferrari dalla prossima campagna agonistica. Quando lo farà, le primavere sulle spalle saranno 40. Un’età mica da ridere per un pilota della massima categoria. Un individuo abituato a passare almeno 250 giorni dell’anno fuori casa. Un duro lavoro lontano dalla famiglia, che, nel caso di Lewis, sarà ancora più difficile con il suo trasferimento in Italia. Ma il sette volte campione non pare affatto spaventato da questa avventura. Al contrario, non vede l’ora che il suo sogno si avveri.
Stringere tra le mani il volante di una Ferrari non è cosa di tutti i giorni. Hamilton lo sa bene. La pressione psicologica alla quale si è soggetti con il Cavallino Rampante cucito sulla tuta è senza dubbio enorme. Ed è per questo che la grande esperienza del britannico reciterà un ruolo cruciale nella sua avventura in rosso. Non potrebbe essere altrimenti. Il fenomeno di Stevenage combatte per andare più forte degli altri da quando era bambino. Una caratteristica che lo ha sempre contraddistinto sin dalla prima stagione di F1, quando, al fianco di un certo Alonso, si è giocato il titolo senza alcun timore.
Parliamo di un personaggio a 360 gradi. Capace di combattere lotte sociali e politiche mentre alla domenica collezionava trofei. Un patito di moda, film e musica, che non ha mai rinunciato a presenziare a diversi eventi per nutrire le sue passioni. Ma parliamo pure di uno spirito sensibile, capace di aprirsi davanti alle telecamere e raccontare le sue emozioni più recondite. Questo è Lewis Hamilton, un carattere peculiare che ha giù speso 18 anni nel mondo elitario della F1. Il britannico coronerà un sogno, un’operazione gestita in prima persona da John Elkann, che non abbraccia affatto il solo ramo commerciale.
L’obiettivo di Hamilton con la Ferrari è solo uno: vincere. L’accordo che unisce il mito alla leggenda questo vuole produrre. Troverà al suo fianco Leclerc. Il monegasco è molto forte. Quello che si può definire un osso duro. E sebbene Charles attenda con fremito il momento in cui potrà attingere dall’esperienza dell’inglese, al contempo non vede l’ora di misurarsi con lui per batterlo. In questo momento il rapporto tra i due è davvero buono e ipotizzare il contesto competitivo in cui i prossimi ferraristi si muoveranno non ha senso. Attendiamo i fatti, e in base a quelli potremo esprimere le nostre sensazioni.
Il presente sta raccontando una fine difficile tra le parti. Ci riferiamo al rapporto tra la scuderia tedesca e, appunto, Lewis. Una relazione che ha prodotto un ciclo di vittorie strepitose, battendo ogni singolo record precedente in F1. Tuttavia, la chiusura del partenariato più vincente di sempre non è cosa semplice. Wolff non ha mai nascosto il suo disappunto per “la giocata” di Hamilton. Il britannico non ha dato modo al team di convincerlo a restare, perché il Re Nero si è presentato al cospetto del grande capo solamente quando la sua decisione era già stata presa.
A margine di questo ragionamento, vale la pena spendere due parole sul rendimento del campione inglese nell’attuale campagna agonistica. Vivere una stagione da separato in casa è sempre arduo. Le motivazioni non sono più le medesime e vedere che tutte le attenzioni della scuderia sono poste verso l’altro pilota di certo non aiuta. Uno scenario che Lewis affronta per la prima volta, in quanto pure nel suo primo approccio con la F1, nel 2007 con la McLaren, il team era più dalla sua parte che da quella di Alonso. Un fatto non facilmente spiegabile, realmente accaduto, che ormai è comunque storia.
Annate 2022 e 2023: due mondiali in cui Hamilton non è riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Un contesto dove i dubbi sulle sue capacità non sono mancati, poiché il suo compagno è riuscito a vincere almeno una volta, al Gran Premio del Brasile, e in linea generale ha mostrato un rendimento superiore. Nel 2024, però, Lewis ha dimostrato che il talento cristallino di cui dispone è ancora ampiamente intatto. Due successi, Belgio e Gran Bretagna, confermano la sua sete di vittorie. Ma ci sono pure altre situazioni che attestano come la sua competitività sia ancora intatta.
Basta pensare a Las Vegas, dove ha messo assieme una rimonta strepitosa dopo una qualifica imperfetta. In Qatar lo scoramento si è impossessato di Lewis, e quel “sicuramente non sono più veloce” ha allarmato i tifosi della Ferrari. Non poteva essere altrimenti. A tal proposito è intervenuto sull’argomento chi lo conosce bene, sin dalle categorie propedeutiche. Il team principal della rossa, ha ribadito il concetto da noi espresso sulla corsa in Nevada, asserendo che si tratti della migliore dimostrazione riguardo alla sua grande velocità.
Vasseur è tutt’altro che preoccupato del futuro di Hamilton a Maranello, e non vede l’ora che l’inglese si unisca alla squadra per fornire quel supporto definitivo che possa spingere sempre più in alto un team che, già di per sé, è in forte rimonta. Il campionato 2025 vuole essere l’anno della riscossa della Ferrari, e Lewis sarà uno dei punti cardine per la lotta iridata. Ancora una settimana in Mercedes, l’ultimo atto di una storia lunga 12 anni, per poi, finalmente, nel mese di gennaio, vestirsi di rosso e aprire una nuova parentesi della sua straordinaria carriera in F1.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes – F1Tv