Il futuro di Sergio Perez non è ancora del tutto chiaro. Il pilota della Red Bull, “forte” di un contratto biennale firmato in questa stagione e di una buona spinta da parte degli sponsor messicani di circa 30 milioni di dollari, sta continuando a fare prestazioni indecenti. Ultima, ma solo perché la più recente, quella del Qatar, nella quale è stato spesso e volentieri tra le retrovie, uscito poi dalla gara durante la Safety Car per un possibile problema tecnico sulla sua RB20 non ben specificato.
Al di là di questo ultimo fatto, l’annata di Checo è da mani nei capelli: quando manca una sola gara alla fine di questa tribolata stagione, Perez ha conquistato soltanto 152 punti contro i 429 di Max Verstappen, suo compagno di squadra. Non vogliamo nemmeno lontanamente paragonare i due, saremmo stupidi nel farlo, perché in termini di bravura non ci sono margini nemmeno per metterli a fianco l’uno con l’altro.
Ci sembra però chiara ed evidente l’involuzione negli ultimi due anni da parte del secondo pilota della Red Bull, il quale, per un motivo non ben precisato, sembra aver dimenticato come si corre. Perché va bene tutto, ma Perez non è mai stato un brocco, anzi, tutt’altro. E’ entrato in un loop talmente negativo che uscirne, a quanto pare, è stato impossibile.
Non va a podio dalla Cina, l’ultima gara nella quale la RB20 è stata dominante quest’anno, dopodiché solo risultati scadenti, dovuti certamente anche una monoposto involuta, ma lui non ci ha messo nulla di suo per poter sopperire a queste mancanze tecniche. Per finire in top dieci in determinate gare ha dovuto fare i salti mortali, partendo spesso e volentieri dalle retrovie, con prestazioni indecenti in qualifica per un pilota Red Bull.
Torniamo quindi, ancora una volta, a parlare del futuro di Sergio Perez in Red Bull, ma a questo punto anche in F1. Il contratto firmato in estate è di fatto carta straccia, ci sono delle clausole che non conosciamo ma che evidentemente Checo non ha rispettato, perché i punti in classifica ci dicono questo. Vi abbiamo anche parlato dei tantissimi sponsor che stanno spingendo la sua permanenza anche l’anno prossimo.
Il Messico di fatto si è intromesso sin dall’estate per far sì che Perez fosse confermato a discapito di Ricciardo, il quale avrebbe potuto avere la sua ultima chance in F1 con un top team, ma il fato non ha voluto così per buona pace dell’australiano. Dallo stato centro americano pressioni, anche a Liberty Media probabilmente, per far sì che nella gara di casa Checo fosse presente, poco importa dei suoi risultati scadenti.
Eppure la gara dell’Hermanos Rodriguez ci ha consegnato un pilota stanco, fuori in Q1 e senza punti al termine del weekend. Abbiamo visto un Perez in lacrime dopo le qualifiche, quasi come se sapesse che l’ultima chance nella sua corsa di casa non sia stata sfruttata a dovere. Tornando agli sponsor di cui parlavamo qualche settimana fa, ebbene pare che questi potrebbero trovare un muro eretto dalla Red Bull, la quale non vorrebbe più tra i piedi Perez.
E’ una discussione trita e ritrita, ce ne rendiamo conto, ma gli ultimi sviluppi sono chiari: la squadra di Milton Keynes, infatti, sosterrà un meeting dopo la gara di Abu Dhabi per capire lo scenario futuro. Ci sono molte probabilità che indicano come Checo sarà totalmente fuori dal progetto per il 2025, perché le sue prestazioni non possono essere accettate, nemmeno per 30 milioni di dollari provenienti dal Messico.
Il primo a parlarne è stato Helmut Marko, consulente Red Bull, che dopo la gara del Qatar ha fatto intendere come sia in programma una discussione all’interno del team per capire il da farsi: “Subito dopo Abu Dhabi, lunedì, ci sarà un incontro con tutti gli azionisti e le persone chiave, ed è lì che si prenderà una decisione – ha dichiarato l’austriaco -. Abbiamo spesso scelto piloti provenienti dal nostro programma Red Bull. Questa è una scelta filosofica: vogliamo continuare su questa strada? Dalle discussioni con gli azionisti, sembra che si stia andando in quella direzione”.
Il futuro quindi non dovrebbe più riguardare Sergio Perez, il quale pare aver perso totalmente la fiducia della squadra: “Certo, è difficile se non hai il supporto o la fiducia delle persone che lavorano per te”, ha confermato Marko, il quale ha di fatto scaricato totalmente Checo. Anche il team principal, Christian Horner, pare non voglia più sapere nulla del messicano.
“Abbiamo conquistato nove vittorie quest’anno, più di qualsiasi altro team che si è fermato a cinque – ha rimarcato Horner -. Tutti i nostri successi sono arrivati grazie a Max, mentre le altre squadre hanno distribuito le vittorie tra i loro piloti. Essere terzi è frustrante, anche se tecnicamente c’è ancora una possibilità remota di arrivare secondi. Il problema è che siamo fuori dalla lotta costruttori, e questo pesa, perché è da lì che derivano le principali entrate finanziarie”.
L’inglese ora è chiamato a scegliere tra Tsunoda, Hadjar e Lawson. Esclusa a quanto pare l’ipotesi Colapinto, mentre per Sainz ormai sembra essere troppo tardi, anche in virtù di una possibile clausola che potrebbe liberare lo spagnolo per un top team, ma sulla quale non abbiamo alcuna certezza in merito. Horner non sarebbe troppo convinto del giapponese e del giovane proveniente dalla F2. Per questo motivo dunque, le candidature di Lawson si fanno sempre più forti nelle ultime ore, staremo a vedere.
E Checo? Beh, sembra proprio che l’avventura del messicano in F1 sia arrivata al capolinea. Inevitabile vista la pochezza degli ultimi due anni, e se nel 2023 è riuscito ad arrivare secondo nel mondiale piloti è solo grazie al razzo che aveva sotto al sedere. Quest’anno le cose non sono andate come pronosticato, e crediamo proprio che questa avventura sia giunta al termine, in modo piuttosto malinconico, ma netto, palese e senza alcuna possibilità di recupero.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Red Bull Content Pool