mercoledì, Dicembre 11, 2024

F1, Red Bull: criticità tecniche e umane le grandi incognite 2025

Stagione di F1 dai due volti per la Red Bull. Il 2024 sembrava iniziato così come era terminata la passata campagna: dominio assoluto sino al Gran Premio di Cina, poi qualcosa si è inceppato. I dissidi in seno al team, alimentati dall’indagine interna che ha visto sul banco degli imputati Christian Horner, non sono sufficienti a spiegare l’involuzione tecnica raramente osservata. La RB20 è passata da schiacciasassi a vettura incapace di fornire performance sufficienti per arrivare a podio. Come ammesso da diversi componenti della scuderia, Monza è stato il punto più basso della stagione.

Forse parliamo del momento in cui anche il titolo piloti è sembrato in bilico. Ma poi, grazie alle strepitose prestazioni di Verstappen e alle ingenuità McLaren, il titolo piloti è stato conquistato con due gare di anticipo. Per quanto concerne il mondiale costruttori, il team austriaco ha dovuto cedere lo scettro alla squadra di Woking perché, oltre al regresso prestazionale, Red Bull ha corso sostanzialmente con un pilota e mezzo. Perez, da Miami in poi è stato assente ingiustificato, incapace di massimizzare i race weekend al di là delle problematiche del mezzo.

Dopo la vittoria al Gran Premio di Interlagos, in Brasile, figlia di una sublime esibizione del 4 campione del mondo a bordo della RB20 e di un pizzico di fortuna che in questi casi dio certo non è mai troppa, la stagione non sembrava riservare altre soddisfazioni. Invece, come d’incanto, nello Sprint Weekend di Losail, la vettura austriaca è tornata sui livelli di inizio stagione, riuscendo a vincere senza circostanze favorevoli. Il tracciato del Qatar è un circuito dalla geometria variegata, su cui McLaren avrebbe dovuto fare un sol boccone degli avversari. Eppure…

Red Bull F1
Max Verstappen (Red Bull) in azione a bordo della sua RB20 – GP Qatar 2024

La squadra di Milton Keynes, dopo una Sprint Race da incubo, ha rivoltato la monoposto come un calzino, fornendo all’asso originario di Hasselt una monoposto in grado di lottare per la vittoria. Anche nell’ultimo round negli Emirati Arabi Uniti sembrava che Max potesse giocarsi la vittoria, ma la collisione in curva 1 con Piastri, dopo pochi metri dalla partenza, ha modificato totalmente la gara del campione olandese. Il dubbio è quindi il seguente: quello del Qatar è stato un evento isolato, oppure i tecnici hanno trovato finalmente il bandolo della matassa?

F1, Red Bull: i nodi tecnici e umani da risolvere

Sin dalla presentazione, Adrian Newey temeva che la sua ultima creatura fosse troppo conservativa e che sarebbe stata raggiunta dalla concorrenza in breve tempo. All’epoca le dichiarazioni del geniale progettista inglese sembravano pura pretattica, sensazione alimentata dall’avvio a razzo del suo ultimo progetto tecnico per conto di Red Bull. Invece, la profezia dell’ingegnere inglese si è puntualmente verificata. La RB20 ha manifestato un’eccessiva rigidità del telaio, difficoltà nell’assorbire i “bump”, al quale si sommano le limitazioni nel front-end e nelle curve a bassa velocità.

Debolezze che hanno compromesso la performance complessiva in molti Gran Premi. L’ultimo anno di continuità regolamentare potrebbe rappresentare un grosso problema per la Red Bull. Il progetto tecnico in vista della campagna agnostica 2025, di fatti, dovrà risolvere le debolezze evidenziate da un programma di sviluppo poco efficace nel corso della mondiale 2024. La monoposto della prossima stagione dovrà essere più performante e con assetti più morbidi che funzionano. Dovrà essere migliorato il “riding” sui dossi e cordoli, vero tallone d’Achille della RB20, diventato palese da Imola.

Red Bull F1
Max Verstappen (Red Bull) a bordo della sua RB20 durante il Gran Premio del Qatar 2024

In diverse circostanze Verstappen ha lamentato la scarsa connessione tra l’asse anteriore e posteriore, sinonimo di scarso bilanciamento. Ma la vera criticità potrebbe riguardare la sfera umana. Troppi “pilastri” del team dominante di un tempo hanno preferito lasciare la scuderia di F1 per affrontare nuove sfide professionali. Il team dovrà dimostrare di saper vincere anche senza Adrian Newey. È importante ricordare che tutte le vittorie della squadra sono state conseguite attraverso le monoposto ideate dal geniale designer originario di Stratford-upon-Avon.

Altra nota dolente riguarda il secondo sedile a fianco di Verstappen. Red Bull ha storicamente concesso pochissimo tempo ai compagni di squadra di Max, per dimostrare il proprio valore. Nel 2021, scegliendo Perez, il team ha “tradito” la logica in base alla quale il secondo pilota fosse un prodotto del proprio programma giovani, proveniente dal suo junior team (Racing Bulls, nda). Checo, nonostante risultati estremamente deludenti, sembra disporre di una “dispensa papale”, mai accordata a un pilota nella ventennale presenza nella classe regina della squadra fondata da Mateschitz.

Il tema del pilota da affiancare al talento di Hasselt non è marginale. Al contrario parliamo di un aspetto fondamentale per poter lottare nel titolo costruttori. Inoltre, un pilota più vicino nelle prestazioni al figlio di Jos, potrebbe consentire di pianificare strategie di gara potendo far affidamento su due “punte”. Le fantomatiche clausole prestazionali all’interno del contratto del messicano non sono state esercitate per rescindere consensualmente il rapporto di collaborazione. Un fattore che probabilmente potrebbe essere risolto prima dell’inizio della prossima stagione.

Red Bull F1
Max Verstappen (Red Bull) immortalato nel paddock di Yas Marina – GP Qatar 2024

L’unica certezza incontrovertibile è Verstappen, ma non sappiamo se potrà replicare l’impresa 2024. Max, nonostante la tempesta che ha coinvolto il team a inizio anno, si è chiuso in una bolla e ha preso per mano una scuderia allo sbando. Nel prossimo campionato la concorrenza sarà più agguerrita sin dal Bahrain e, dopo tre stagioni, Red Bull non partirà con i favori del pronostico in F1. Senza un mezzo competitivo e in prossimità di una nuova rivoluzione tecnica molto invasiva, realizzare progetti tecnici competitivi sarà l’unico modo per assicurarsi la permanenza dell’asso olandese.

Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Ferrari – McLaren – F1Tv  




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