I tecnici della Federazione hanno ribadito più volte che l’ala anteriore della Red Bull, durante le verifiche tecniche non flette sottoposta a carico verticale più del 2 cm previsti da regolamento (fonte dei disegni e animazioni www.repubblica.it. G. Pirovano).
La cosa strana, che i tecnici di tutte le scuderie stanno cercando di capire, è il perché quando è in movimento l’ala anteriore sfiora l’asfalto regalando un carico aerodinamico anteriore molto elevato.
Come sarà mai possibile questo?
La Red Bull è la vettura che genera più carico aerodinamico ed è facile capirlo in quanto sia Vettel che Webber spalancano l’ala posteriore mobile quando sono ancora in curva, cosa che gli altri piloti non riescono a fare. Quindi oltre ad avere in retrotreno che genera tantissimo carico, uno dei segreti sta senza dubbio nell’anteriore così basso rispetto a tutti gli altri.
La FIA testa la flessibilità dell’ala anteriore applicando ai lati esterni un peso di 100 Kg e che in questo caso l’ala red Bull non si è mai piegata (la tolleranza massima è di 20 mm verso il basso): è chiaro che è c’è qualcosa sotto. L’anno scorso molti pensavano che Adrian Newey, il progettista della Red Bull, avesse usato materiali speciali che in alcune condizioni arrivassero a flettere. Poi si è scoperto invece che in pista l’ala rimane davvero immobile (quindi è regolare). Ma ad abbassarsi è tutta la vettura. O meglio tutto all’anteriore della Red Bull, mentre si alza al posteriore. Questo va a creare un effetto Venturi che permette alla Red Bull di avere maggior carico e quindi più deportanza rispetto ai rivali.
Il punto è che non si sa come riesca ad ottenere in movimento questo assetto accucciato in avanti ma una cosa è certa, la macchina in gara sembra un Jet in picchiata.
Possibile? Certo, come faccia però non si sa. La soluzione più’ logica e’ quella di un pre-carico delle sospensioni che consente all’anteriore di abbassarsi sotto la spinta dell’aria. Pero’, sembra, che anche il muso ad alte velocita’ abbia una leggera flessione verso il basso. Tale soluzione, potrebbe essere possibile in quanto la FIA non fa nessun controllo per controllare la flessibilita’ del «naso».In questo modo viene sfruttata una lacuna del regolamente che non stabilisce l’altezza da terra di una monoposto quando questa e’ in moto in pista. Infatti, il pattino di legno introdotto nel 1994, e’ stato introdotto per evitare assetti troppo bassi.