Dopo le batoste prese dalla Ferrari nelle qualifiche di Melbourne e Sepang i tecnici Ferrari stanno lavorando tantissimo a Maranello per cercare di capire cosa non va nella 150 Italia e apportare le dovute correzioni alla monoposto. Aldo Costa, dt Ferrari, ha spiegato che alcuni aggiornamenti introdotti negli ultimi test a Barcellona non hanno dato i risultati sperati soprattutto per quanto riguarda il carico deportante all’anteriore. Per chi avesse scordato la Ferrari negli ultimi test al Montmelo, prima di partire per l’Australia aveva modificato:
– il supporto dell’ala anteriore in stile Toro Rosso per cercare di incanalare il maggior flusso d’aria possibile nel fondo vettura;
-nuovo ala anteriore che e’ stata nuovamente rivista a Melbourne e Sepang per adattarlo alle caratteristiche del circuito;
-fiancate e prese d’aria completamente riviste per favorire il funzionamento del retrotreno;
-sistema di scarico molto simile a RedBull che soffia tra diffusore e ruote posteriori.
Sono alcune di quelle sopra le zone in cui la Ferrari dovra’lavorare per recuperare prestazione, anche se i tecnici, a detta di Costa, non hanno ancora ben capito quali siano i componenti che non funzionano. Per questo durante le libere hanno fatto dei test aerodinamici a velocità’ costante nei rettilinei per cercare di accumulare ulteriori dati da analizzare. I test aerodinamici proseguiranno questa settimana e la prossima a Vairano in cui verranno testate alcune novità’ che verranno portate in Cina (alettone anteriore) e Turchia (scarichi + diffusore) che dovrebbero far recuperare alla Ferrari un po’ di carico aerodinamico.
La gara di Sepang ha dimostrato che sul ritmo gara la Ferrari non e’ messa male ma ha dimostrato di essere sui livelli della McLaren. Anche domenica prossima in Cina la Ferrari dovrà’ correre in difesa perché’ non ci sara’ tempo per introdurre novità’ sostanziali.
La qualifica hanno pero’ confermato che c’è un secondo dalla pole position nel giro secco: un abisso per una Formula 1 che ormai si gioca sui centesimi, per cui anche per Shanghai non ci si può aspettare niente di buono.
A Melbourne probabilmente i tecnici aveva fatto dei grossi errori nel setup delle vettura, ma la 150° Italia anche a Sepang è stata costretta ad inseguire le RedBull e le McLaren.
La Ferrari deve cercare di reagire al più’ presto, mettendo in macchina quelle idee che sono rimaste nel cassetto.
Perché sembra che dalla base dell’ufficio tecnico del Cavallino siano affiorate delle proposte innovative, ma per ragioni di affidabilità e di costi non sarebbero state portate avanti sulla monoposto attuale. Eccessiva prudenza di Aldo Costa? Può essere, ma questo comportamento se lo può permettere chi è al vertice del gruppo e non chi, invece, è costretto ad inseguire.
La Ferrari ha risorse tecniche ed umane in grado di ribaltare una situazione negativa in poco tempo. Serve un po’ di coraggio nell’osare soluzioni nuove.
A Maranello pagano ancora il divieto dei test, vale a dire la possibilità di verificare in pista la qualità delle novità tecniche. Va riconosciuto che, avendo avuto per anni a disposizione due tracciati propri come Mugello e Fiorano, abbiano tralasciato alcuni aspetti della simulazione che oggi, invece, sono determinanti nello sviluppo di una monoposto nel corso della stagione.
E’ probabile, quindi, che la squadra del Cavallino paghi un gap sugli altri top team nella messa a punto dei sistemi: il simulatore che è attivo nelle Gestione Sportiva è certamente fra i più evoluti e moderni fra quelli esistenti, ma magari non è ancora in grado di dare tutte le risposte che servono ai tecnici.
L’aerodinamica della 150° Italia sembra più convenzionale di altre monoposto: eppure la ricerca nel wind tunnel è molto spinta con l’uso di più gallerie del vento (oltre a quella disegnata da Piano, ci sono state collaborazioni prima con Dallara e poi con la Toyota di Colonia).
La Ferrari, quindi, sta cambiando le metodologie di lavoro, specie da quando sono arrivati Pat Fry (McLaren) e Neil Martin (Red Bull Racing): forse ci vuole solo un po’ di tempo e anche i risultati attesi arriveranno.
I problemi della Ferrari 150 Italia
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