All’Instanbul Park, per la Ferrari si profila l’ennesima gara stagionale in cui bisognerà soffrire e correre in difesa. Questo perché, nonostante i proclami, le novità che verranno introdotte saranno pochissime. Si parla di una nuova ala anteriore abbinata a nuove prese dei freni, modifiche a quella posteriore ed uso di assetti picchiati. Tutte queste modifiche dovrebbero limitare ma non risolvere definitivamente la mancanza di carico aerodinamico all’anteriore. Il problema della galleria del vento è stato identificato dopo attenti studi e analisi e sembra definitivamente risolto. Da indiscrezioni sembra che il problema sia stato dovuto all’uso dei modelli in scala all’interno della galleria. Da quando sono state introdotte le limitazioni sull’uso della galleria del vento , buona parte dello sviluppo delle superficie alari avviene grazie ai modelli in scala. La perfetta corrispondenza dei riscontri sul modello rispetto alla realtà determina, l’efficienza dell’ala. Sembra essere proprio qui il problema: i valori di flessibilità dell’ala sarebbero totalmente sballati rispetto alle indicazioni che provenivano dai modelli. Questo spiegherebbe il motivo dell’abbandono del progetto ala flessibile da parte della Ferrari che insieme all’assetto picchiato è una della caratteristiche della Rb7. Concettualmente la Ferrari somiglia molto di più alla Rb7(passo corto) rispetto alla McLaren che è stata progettata per far lavorare molto di più il fondo scocca nella parte posteriore. Quindi è probabile che la McLaren non ottenga nessun vantaggio dall’uso di un assetto a “rastrello” mentre la Ferrari potrebbe ottenere parecchi benefici.
Tombazis ha ammesso che i problemi della Ferrari non sono solo dovuti alla galleria del vento. Infatti in un intervista al Corriere della Sera ha ammesso che: «È solo metà del problema: anche se non avessimo avuto difficoltà con la galleria, non avremmo vinto le prime tre gare. Detto questo,l’aerodinamica di una F1 moderna è fatta da una serie di vortici o getti che interagiscono con la macchina. Rispetto al passato sono molto più delicati, portati al limite ed è facile che si riscontrino incongruenze nel passaggio in pista. Tra i test e la prima gara il pacchetto non ha reso come volevamo. Da lì sono partite le azioni per capire perché la galleria ci aveva ingannato. In parte sono ancora in corso, ma abbiamo capito una bella fetta». Però ha ammesso che esistono anche problemi di metodologici: «Ci siamo accorti, anche se non fa piacere dirlo, che negli ultimi anni siamo diventati più conservativi, meno aggressivi con lo sviluppo, abbiamo portato avanti meno idee coraggiose. Gradualmente la nostra struttura era diventata più macchinosa. E tante persone che devono avere la mente libera per occuparsi della prestazione erano distratte
da cose meno importanti. Dopo questa doccia fredda abbiamo cambiato marcia per essere concentrati al 1000% sulle cose che contano. Abbiamo già progetti molto interessanti». Il capo progetto della Ferrari si dimostra molto fiducioso per il futuro in quanto al computer hanno provato delle modifiche alla 150° Italia molto promettenti che potrebbero avvicinare la rossa ai rivali di Red Bull e McLaren.
La Ferrari per il Gp di Turchia teme molto l’usura delle gomme. La pista turca è famosissima per la curva 8, una piega a sinistra lunghissima che è sicuramente la più caratteristica del tracciato e una delle più famose al mondo. Con una velocità di percorrenza che arriva a 260 km/h e un’accelerazione laterale di 5 g, lo stress sulle gomme, in particolare l’anteriore sinistra, è micidiale. La Pirelli inizialmente pensava di portare per questo Gp delle gomme super hard ma poi ha optato per la classica fornitura: ossia hard (scritta argentata sulla spalla) e soft (scritte gialle). La rimonta di Webber in Cina ha indotto alcune squadre a ripensare le strategie sugli pneumatici per il fine settimana. Alcune squadre stanno pensando di sacrificare la qualifica, utilizzando un treno di gomme soft in meno, per poi averlo a disposizione durante la gara.
Anche in questo campo la Ferrari sembra partire svantaggiata in quanto, fin ora, la Ferrari sia con Massa che con Alonso hanno sempre dovuto usare un treno di soft per riuscire a passare il Q1 a differenza, per esempio, di Renault e Mercedes. La Ferrari ha anche dimostrato di avere perso una delle caratteristiche che la contraddistinguevano dagli avversari: essere gentile con le gomme. Tale problema è sicuramente dovuto alla mancanza di carico aerodinamico sull’anteriore che fa lavorare tantissimo le gomme. Una caratteristica che non depone certo a favore della competitività Ferrari su una pista che, invece, premia il carico all’avantreno, che si traduce in migliore inserimento. Quindi, se gli aggiornamenti portati dalla Ferrari non funzioneranno a dovere si prospetta un bruttissimo fine settimana per la Rossa. Alla pista l’ardua sentenza…